Zone 30: elenco città con limite 30 km/h

Le zone 30 sono sempre più diffuse in tutta Italia, ma anche in Europa. Ecco l'elenco dei Comuni italiani che hanno deciso di adottare questo limite nelle zone urbane.

Le Zone 30 sono sempre più diffuse in tutta Italia, ma cosa sono e quali sono i Comuni che hanno deciso di adottarle? Con questa guida vogliamo fare chiarezza su uno degli strumenti più in voga per aumentare la sicurezza stradale nelle città. Nel nostro Paese, le zone 30 si stanno diffondendo a macchia d’olio: non solo si segue l’esempio virtuoso europeo, ma i sindaci italiani osservano con molta attenzione anche quello che accade nel nostro territorio.

Se prima le zone 30 erano degli esperimenti, oggi sono delle scelte politiche di grande concretezza – anche se sarebbe meglio affiancare questo limite di velocità a infrastrutture per la mobilità leggera. Tra le grandi città che stanno seguendo questo trend troviamo Bologna, Olbia (la prima città in assoluto a trasformare tutto il comune in una maxi zona 30) e Milano.

La capitale economica d’Italia non ha ancora istituito la zona 30, ma il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che impegna la giunta Sala a istituirla in tutto il perimetro urbano a partire dal 2024.

Cosa sono le zone 30?

Una zona 30 è un’area della città in cui il limite di velocità per tutti i veicoli a motore è fissato in 30 km/h al posto dei canonici 50 km/h. Di solito si tratta di un’area urbana ben circoscritta – più che altro per motivi politici, cioè per non scontentare troppo i cittadini – ma in qualche caso le amministrazioni scelgono di estendere questo limite di velocità a tutto il territorio comunale.

Queste zone 30 hanno fondamentalmente due scopi: il primo è quello di rendere più sicure le strade per gli utenti deboli della strada come pedoni e ciclisti; il secondo obiettivo è quello di rendere più agevole la vita proprio a pedoni e ciclisti che possono riprendere possesso di intere aree della città. In genere, l’istituzione di queste aree speciali è accompagnata da interventi di urbanistica tattica per agevolare la circolazione di biciclette, monopattini, pedoni e qualsiasi altro utente diverso da un’automobile o da un motorino.

Queste zone a 30 km/h hanno dunque lo scopo finale di restituire le città alle persone che le abitano, limitando al contempo il raggio di azione delle automobili. Dal punto di vista della sicurezza, inoltre, è dimostrato che in caso di investimento, il pedone ha maggiori probabilità di sopravvivere se la velocità dell’auto è bassa.

Zone 30: quali limitazioni?

In realtà non esistono limitazioni particolari nelle zone 30, a meno che non siano segnalate con appositi pannelli integrativi. L’unica limitazione è appunto il limite di velocità fissato a 30 km/h.

zone 30

Zone 30: qual è stata la prima città a introdurla?

Il record spetta a una cittadina sarda di 60.000 abitanti: Olbia, Provincia di Sassari. La città olbiese è stata la prima città italiana (a partire dal 2021) a trasformare tutto il territorio urbano comunale (frazioni comprese) in una gigantesca zona 30. Olbia è uno dei Comuni più estesi d’Italia e d’estate è uno dei più trafficati.

Alla città sarda mancano ancora interventi capillari per favorire la mobilità alternativa: è sostanzialmente priva di piste ciclabili (eccezion fatta per un breve tratto in centro e sul lungomare). Insomma, c’è ancora molto da fare oltre la zona 30 che comunque è stata molto apprezzata dagli utenti deboli della strada (un po’ meno dagli automobilisti che però si sono adeguati). Si attende, in ogni caso, la realizzazione del Biciplan e del Pediplan che al momento sono in fase progettuale.

La cittadina di Cesena, invece, è stata la prima città in Italia a trasformare una strada in una zona 30: è avvenuto nel lontano 1998. Il Comune romagnolo non è comunque fermato e oggi conta 137 km di strade con limite a 30 km/h.

Elenco Comuni Zone 30 km/h

Ecco l’elenco dei Comuni che hanno adottato nel loro territorio di competenza una di queste aree a velocità limitata:

  • Cagliari: diverse zone a 30 km/h;
  • Bologna: centro storico a 30 km/h, nel 2023 dovrebbe diventare tutta zona 30;
  • Parma: centro storico;
  • Reggio Emilia;
  • Torino: limite 30 km/h nelle strade senza diritto di precedenza;
  • Cuneo: stessa linea di Torino;
  • Vicenza: centro storico;
  • Treviso: centro storico;
  • Verona;
  • Firenze: centro e periferia;
  • Genova: zone 30 a macchia di leopardo;
  • Caserta;
  • Cagliari: varie zone;
  • Arezzo;
  • Parma: previsto nel 2024;
  • Milano: dal 2024, secondo un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale.

Non pervenuta, per ora, Roma.

 

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