Asfalto: cos’è, com’è fatto, composizione ideale

L'asfalto oggi risponde a tante esigenze: può essere drenante, insonorizzato e catturare lo smog.

Che cos’è l’asfalto che ogni giorno usiamo attraverso le nostre auto? Alzi la mano chi, almeno una volta, si è posto questa fatidica domanda. Tutti sappiamo di cosa sono fatte le strade, ma non tutti conoscono la natura dell’asfalto che oggi utilizziamo per costruirle.

Senza l’asfalto, oggi, sarebbe molto più complesso muoversi in su e in giù per l’Italia e nel mondo. Questo materiale ha di fatto rivoluzionato i trasporti e ha permesso lo sviluppo del settore dell’automotive e in particolare lo sviluppo degli pneumatici e di tutta la meccanica ad essa collegata come per esempio le sospensioni, ma anche i freni. L’asfalto è stato decisivo per lo sviluppo della civiltà moderna come oggi la conosciamo, anche se le gloriose civiltà del passato (a ogni latitudine) avevano già provato ad avere strade sicure e ben progettate. Basti pensare ai romani, ma non solo. La pietra, però, mal si confà all’automobile e per questo ecco l’asfalto.

Cos’è l’asfalto?

Ciò che chiamiamo comunemente come “asfalto” in realtà di chiama conglomerato bituminoso: questo è il suo nome tecnico ed è anche la perfetta descrizione della sua natura. Una natura che è, si perdoni il gioco di parole, naturale. Il bitume, al di là delle miscele che oggi si possono migliorare grazie alla ricerca, è un prodotto di Madre Natura ed è composto da diversi materiali pesanti (come sabbia e pietrisco) e da un materiale legante. In Italia ci sono due giacimenti importanti: uno è in Sicilia (che principalmente restituisce bitume molle) e l’altro è in Abruzzo (rocce dolomitiche con alta percentuale di bitume duro).

Com’è fatto?

Non si può avere una composizione chimica univoca del bitume che poi usiamo come asfalto: questa cambia a seconda del giacimento ed è influenzata da molti fattori. La composizione può, inoltre, variare nel tempo. Di base si può dire che il bitume può contenere delle piccole quantità di azoto e ossigeno, ma anche metalli come il ferro. Lo zolfo è variabile. Il bitume si presenza come semisolido, ha un’elevata sensibilità alla temperatura e ha un comportamento viscoelasatico fino a 75°C.

asfalto

La composizione dell’asfalto e la miscela ideale

In questi tempi moderni dove la tecnica e la scienza regnano incontrastate, non si fanno più le strade con del semplice “bitume” scaldato. Le miscele di asfalto, oggi, sono differenti e rispondono a molte esigenze. Oltre agli elementi naturali che Madre Natura può darci, si aggiungono degli additivi che migliorano o aggiungono prestazioni particolari all’asfalto. Per esempio, l’asfalto drenante: ha una capacità di assorbire e far defluire l’acqua piovana, evitando così di creare pozze e potenziale effetto aquaplaning. Viene usato principalmente sulle autostrade, strade ad alta percorrenza, zone particolari e circuiti.

Oltre agli additivi, si possono aggiungere alla miscela anche altri materiali inerti, come ad esempio materiali di recupero (in particolare quelli recuperati dal riciclo degli pneumatici): questo genere di asfalti possono essere insonorizzanti, cioè possono abbattere il rumore provocato dal passaggio delle auto.

Esiste poi l’asfalto antigelo, usato nelle zone montuose, ma anche l’asfalto antisgmog. Altre caratteristiche ottenuto con additivi e materiali riguardano la resistenza della miscela stessa alle sollecitazioni: questo permette un risparmio nella manutenzione e una maggiore durevolezza. Insomma, non esiste una sola miscela ideale: diciamo che ce n’è una per ogni esigenza.

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