Retrofit elettrico auto e bonus 60%: come fare domanda

Trasformare un veicolo termico in un veicolo elettrico è possibile: si chiama retrofit elettrico ed è anche finanziato dallo Stato con un bonus del 60%.

Il retrofit elettrico auto permette a un veicolo con motore termico di essere trasformato in un veicolo al 100% elettrico. Ė una procedura che sta prendendo piede perché permette con costi, tutto sommato contenuti rispetto all’acquisto di un’auto nuova, di poter avere un’auto a emissioni zero. Lo Stato ha previsto per questa pratica anche alcune agevolazioni. Vediamole insieme.

Bonus retrofit elettrico auto

Il contributo deciso dallo Stato non è generoso quanto quanto quello previsto per l’acquisto di un’auto nuova, ma è meglio di niente. Lo Stato finanzia il 60% del costo sostenuto per la riqualificazione di auto, moto e furgoni fino a 3,5 tonnellate, ma con un tetto fissato a 3.500 euro.

Auto d'epoca

Tale incentivo è una novità recente perché è stato introdotto con il decreto ministeriale 227 del 19 luglio del 2022. Il decreto permette di montare su un veicolo un propulsore elettrico, una batteria e la scheda di gestione, la presa per la ricarica e tutto quanto necessario al funzionamento. L’unico paletto è che la modifica non deve snaturare il veicolo né aumentarne le prestazioni. La domanda di riqualificazione elettrica deve essere presentata in Motorizzazione e non è consentito tornare indietro.

Per sostenere questa pratica, ecco il bonus: esclusivamente destinato a chi ha sostituito il motore termico tra il 10 novembre 2021 e il 31 dicembre 2022.

Il 15 febbraio è stata messa online la piattaforma per la richiesta del bonus: https://retrofit.consap.it/

Come chiedere il bonus retrofit

Una volta atterrati sul sito, dovete autenticarvi con Spid per poter inoltrare l’istanza. Una volta autenticati, cliccate su “compila l’istanza” e compilate il form. Oltre ai dati anagrafici, dovete indicare se siete una persona fisica o giuridica e inserire i dati del veicolo. Su Spese sostenute dovete inserire l’importo che avete speso, la cifra per l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico e l’imposta provinciale di trascrizione. Infine: dati di accreditamento, allegati (es. fatture), firma. Inviare, e il gioco è fatto.

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