Un percorso tra storia e futuro del design
L’allestimento ha permesso ai visitatori di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, attraversando epoche differenti in cui Pininfarina ha saputo trasformare le esigenze dei costruttori in opere d’arte capaci di resistere al tempo. Le vetture esposte non sono semplicemente automobili, ma testimonianze tangibili di come il linguaggio formale del design si sia evoluto senza mai perdere l’essenza della bellezza. Dal dopoguerra fino alla più avanzata mobilità elettrica, la selezione dei modelli ha mostrato la straordinaria capacità del marchio di anticipare i tempi e di intercettare le tendenze estetiche e tecnologiche che avrebbero guidato l’industria negli anni a venire.
I modelli storici in esposizione
Tra le protagoniste assolute della rassegna, la Cisitalia 202 ha incarnato in modo esemplare lo spirito pionieristico di Pininfarina. Considerata una rivoluzione stilistica nel 1947 e definita “una scultura in movimento”, questa vettura rappresenta ancora oggi il punto di svolta che segnò la nascita del design automobilistico moderno. Non a caso è stata la prima automobile ad entrare a far parte della collezione permanente del MoMA di New York, un riconoscimento che testimonia l’impatto culturale oltre che tecnico della sua concezione. La presenza della Cisitalia nella cornice di Palazzo Reale ha permesso di rievocare quell’aura di eleganza che ancora oggi la rende un’icona senza tempo.
Accanto a lei, la Ferrari 308 GTB ha celebrato i suoi cinquant’anni, raccontando un’altra pagina fondamentale della collaborazione tra Pininfarina e Ferrari. Con le sue linee a cuneo e le proporzioni muscolose, la 308 GTB ha rappresentato l’inizio di una nuova era per le Ferrari a motore V8 centrale, contribuendo a definire il DNA sportivo del Cavallino Rampante negli anni successivi. La sua esposizione al Salone ha avuto un valore simbolico, perché oltre a essere un modello amatissimo dai collezionisti, continua a incarnare l’equilibrio tra innovazione e tradizione che è tipico del lavoro di Pininfarina.
I prototipi visionari e la sperimentazione
L’evento non si è limitato alle celebrazioni storiche, ma ha offerto anche uno sguardo verso il futuro grazie ad alcuni prototipi che hanno fatto della sperimentazione la loro cifra distintiva. La Honda HP-X, sviluppata negli anni Ottanta in collaborazione con la casa giapponese, ha ricordato quanto il marchio torinese sia stato capace di contaminare la cultura automobilistica mondiale con idee radicali. Le sue linee tese e il profilo filante anticipavano soluzioni che avrebbero trovato applicazione nelle supercar degli anni successivi.
Non meno importante la Sintesi, concept del 2008 che rappresenta uno dei manifesti più audaci di Pininfarina in tema di sostenibilità e mobilità connessa. Alimentata a celle a combustibile e dotata di quattro motori elettrici indipendenti, la Sintesi ha introdotto soluzioni che all’epoca apparivano futuristiche, come il concetto di “Transparent Mobility”, oggi divenuto un tema centrale nella ricerca di nuove forme di trasporto intelligente. Con il suo design aerodinamico e affilato, la Sintesi ha dimostrato come l’innovazione tecnologica e la bellezza formale possano coesistere in maniera armoniosa.
Gli omaggi alla tradizione italiana
Il percorso espositivo ha compreso anche modelli che celebrano la tradizione automobilistica italiana, come l’Alfa Romeo 2uettottanta, presentata nel 2010 come omaggio al leggendario Duetto. Con le sue linee leggere e fluide, questo spider ha rappresentato la capacità di Pininfarina di reinterpretare un mito in chiave contemporanea, mantenendo intatta l’anima sportiva e passionale che ha reso celebre Alfa Romeo. Altrettanto evocativa la Sergio, barchetta basata sulla Ferrari 458 e dedicata alla memoria di Sergio Pininfarina. Svelata nel 2013, questa creazione estrema e senza compromessi ha confermato la volontà del marchio di mantenere viva la propria identità pur nella sperimentazione più radicale.
L’innovazione elettrica di Automobili Pininfarina
Non poteva mancare uno sguardo alla nuova era della mobilità, incarnata dalla Automobili Pininfarina B95. Prima hyper barchetta elettrica al mondo, premiata con il Red Dot Award 2025, la B95 ha rappresentato la sintesi perfetta tra artigianalità italiana e avanguardia tecnologica. Il suo design scultoreo e le prestazioni elettriche di altissimo livello ne fanno un simbolo di esclusività e di futuro, capace di proiettare il marchio verso nuovi orizzonti mantenendo intatto il legame con la sua tradizione di eccellenza stilistica.
Il Festival Car di Revigliasco Torinese
Parallelamente al Salone, un altro appuntamento ha contribuito a rendere ancora più ricca la celebrazione dei 95 anni di Pininfarina. Il Festival Car di Revigliasco Torinese, inserito nel calendario ufficiale della FIVA, ha visto protagonista la Ferrari Mythos, concept radicale su base Testarossa presentato nel 1989. Con le sue forme scultoree e l’aerodinamica attiva, la Mythos ha ribadito il ruolo di Pininfarina come interprete visionario del linguaggio Ferrari. L’assegnazione del “Pininfarina Award” alla migliore vettura in concorso ha reso omaggio all’eredità del marchio e al suo legame indissolubile con il territorio torinese.
Un anniversario dal respiro internazionale
Le celebrazioni per i 95 anni non si sono limitate a Torino, ma hanno coinvolto un calendario internazionale che ha toccato la Milano Design Week, il MAUTO di Torino, Shanghai, Pebble Beach e Monaco di Baviera. Questo dimostra come Pininfarina sia un marchio globale, capace di parlare linguaggi diversi e di adattarsi a contesti culturali eterogenei senza mai rinunciare alla propria identità. La tappa torinese ha però avuto un significato speciale, perché ha permesso al brand di celebrare la propria storia là dove tutto è iniziato, offrendo al pubblico un’occasione unica per riscoprire modelli leggendari e guardare al futuro della mobilità con occhi nuovi.