Opel: 20 anni di filtro antiparticolato DPF

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Vent’anni fa, al Salone di Francoforte, Opel introdusse il filtro DPF (Diesel Particulate Filter) senza manutenzione e additivi. Questo dispositivo, presentato inizialmente su modelli come le Opel Vectra e Signum equipaggiate con il motore 1.9 CDTI ECOTEC, si rivelò una soluzione all’avanguardia che avrebbe influenzato il settore per anni a venire.

Opel: un’innovazione geniale

Il filtro DPF di Opel del 2003 andava oltre gli approcci convenzionali. Dotato di un nucleo di ceramica in carburo di silicio a forma di “alveare”, il filtro consentiva ai gas di scarico di passare attraverso microscopici canali. Il particolato si accumulava sulle pareti del filtro, pronto per essere bruciato in un processo di rigenerazione intelligente.

La chiave dell’innovazione risiedeva nella strategia di rigenerazione. A differenza di altri sistemi, Opel implementò un rivestimento di materiale prezioso sul sottostrato del filtro mentre il sistema immetteva quantità aggiuntive di gasolio per innalzare la temperatura degli scarichi a 600°C, un requisito per la combustione efficiente del particolato. Questo richiedeva un sistema di iniezione flessibile che potesse operare in varie condizioni, dalla guida in città a brevi tragitti, fino al regime a pieno carico del motore.

Opel e il Common-rail

Opel adottò l’iniezione diretta common-rail di ultima generazione per controllare con precisione il processo di iniezione del combustibile. Questa tecnologia avanzata garantiva un controllo dettagliato della pressione del carburante, consentendo una rigenerazione efficiente e tempestiva.

Un altro elemento rivoluzionario era il sistema di rigenerazione che avveniva ad intervalli irregolari in base allo stile di guida prevalente. La combustione del particolato filtrato e l’iniezione aggiuntiva di gasolio erano attivate solo quando la contropressione nel filtro raggiungeva livelli critici. Questo processo era regolato da sensori di pressione e temperatura nel sistema DPF.

Normative ambientali

Il filtro DPF di Opel garantiva il rispetto delle normative Euro 4 per le emissioni di ossido di azoto, mentre la configurazione tra il pre-catalizzatore e il filtro del particolato includeva un convertitore catalitico ossidante per ridurre le emissioni di idrocarburi incombusti e monossido di carbonio.

Vent’anni dopo, l’eredità di questo innovativo filtro DPF si riflette nelle moderne tecnologie automobilistiche. L’approccio all’avanguardia di Opel alla riduzione delle emissioni continua a influenzare il settore, dimostrando l’impatto duraturo di una soluzione che ha anticipato il suo tempo.

 

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