L’analisi di Jacques Villeneuve sul momento attuale della Ferrari si inserisce in un contesto complicato per la scuderia di Maranello. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il campione del mondo 1997 non ha risparmiato critiche, puntando il dito sulle evidenti difficoltà tecniche e gestionali che il team sta affrontando nel corso della stagione.
Villeneuve, oggi osservatore attento del paddock, ha messo in discussione le dinamiche interne della squadra e la capacità di tradurre le potenzialità in risultati concreti, sottolineando quanto il tempo inizi a stringere per entrambi i piloti.
Le difficoltà di Hamilton e l’adattamento al metodo Ferrari
Il trasferimento di Lewis Hamilton in Ferrari era stato accolto con entusiasmo, ma i primi mesi hanno lasciato spazio a più di una perplessità. Per Villeneuve, il sette volte iridato si sta scontrando con un ambiente radicalmente diverso rispetto a quello a cui era abituato.
Le sue esperienze precedenti, maturate in strutture altamente razionali e metodiche come quelle anglosassoni e tedesche, non trovano riscontro nella cultura Ferrari, percepita come più emotiva e spesso confusa. L’adattamento si sta rivelando più complicato del previsto e, anche se il 2026 sarà l’anno della vera prova con l’introduzione del nuovo regolamento tecnico, il bilancio iniziale è considerato negativo.
In questo quadro, pesa il fatto che la monoposto attuale non sia stata progettata su misura per Hamilton. Questo elemento, secondo Villeneuve, non può giustificare del tutto la mancanza di prestazioni, considerando le attese riposte in un pilota del suo calibro. L’inizio di stagione del britannico è stato descritto come deludente, segno che la Ferrari non è ancora riuscita a creare le condizioni ideali per esprimere il suo potenziale.
Vasseur tra continuità e mancanza di risultati
Il rinnovo di Frédéric Vasseur alla guida del team ha generato opinioni contrastanti. Villeneuve pone l’accento sulla difficoltà di valutare dall’esterno la bontà della scelta. La continuità alla guida può rivelarsi utile, soprattutto in vista del cambio regolamentare previsto per il 2026, ma ha senso solo se accompagnata da un miglioramento tangibile. A oggi, secondo l’ex campione, la Ferrari non ha mostrato una vera progressione sotto la sua gestione.
Il fatto che i piloti abbiano accettato con favore la conferma del team principal potrebbe essere un segnale positivo, almeno sul piano umano e gestionale. Villeneuve riconosce che si è formato un gruppo coeso tra Vasseur, Leclerc e Hamilton, ma si interroga sulla capacità reale di questo assetto di riportare la scuderia alla vittoria. La continuità non può diventare una giustificazione, soprattutto se i risultati restano deludenti.
Leclerc tra fedeltà e ambizioni personali
L’analisi di Villeneuve si estende anche a Charles Leclerc, sempre più simbolo del progetto Ferrari, ma allo stesso tempo intrappolato in una spirale di promesse mancate. Le recenti dichiarazioni del monegasco, secondo cui riportare la Ferrari al successo varrebbe più di un titolo altrove, vengono lette dall’ex pilota come un messaggio retorico, utile per cementare il legame con la squadra e i tifosi, ma poco realistico.
Per Villeneuve, un pilota ha come obiettivo primario la vittoria, indipendentemente dal colore della tuta. Vincere con Ferrari può avere un significato speciale, ma resta secondario rispetto alla concretezza di un titolo mondiale. Il tempo che passa gioca a sfavore anche per Leclerc, che dovrà presto compiere scelte strategiche importanti per la sua carriera. L’età, come sottolineato da Villeneuve, è un fattore che accomuna tutti i protagonisti della Formula 1 e la pressione di trasformare il talento in successi concreti si fa sempre più pressante.
Il nodo strategico del 2026
Villeneuve individua il 2026 come il vero crocevia per valutare le ambizioni Ferrari. L’introduzione del nuovo regolamento tecnico rappresenta una sorta di reset per tutti i team e offrirà un’occasione concreta per colmare il divario dai rivali. Sarà quello il momento in cui giudicare veramente la validità dell’alleanza tra Leclerc, Hamilton e Vasseur. Fino ad allora, gli attuali limiti strutturali e tecnici rappresentano un ostacolo che nemmeno il talento dei piloti riesce a superare.
Secondo Villeneuve, la capacità di prepararsi efficacemente a quel passaggio tecnico sarà il vero banco di prova per l’attuale gestione. Fino a quel momento, ogni passo falso sarà inevitabilmente messo sotto osservazione e ogni tensione interna rischierà di minare il già fragile equilibrio di squadra.
Una visione realista tra passato e futuro
Nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Jacques Villeneuve ha tracciato un quadro complesso e realistico dello stato attuale della Ferrari, senza indulgere in facili entusiasmi o sentimentalismi. La sua esperienza da ex campione gli consente di interpretare dinamiche e segnali che vanno oltre la superficie. Il giudizio su Hamilton è severo ma circostanziato, quello su Leclerc lucido e privo di retorica. Sulla leadership di Vasseur, Villeneuve resta scettico, pur riconoscendo la difficoltà del ruolo.
Il messaggio che emerge è chiaro: la Ferrari è ancora lontana dall’essere una squadra vincente. L’equilibrio interno, la gestione strategica, l’adattamento dei piloti e il futuro regolamentare rappresentano le variabili decisive. In un mondo dove contano solo i risultati, come ribadisce Villeneuve, ogni parola fuori dalla pista resta un contorno. È sul cronometro che si misura la vera grandezza.







