Nel contesto della transizione verso la mobilità elettrica, Volkswagen sta valutando l’adozione di veicoli elettrici con range extender per il mercato europeo. Questa tecnologia, già diffusa in Cina, potrebbe rappresentare una soluzione intermedia tra i veicoli completamente elettrici e quelli a combustione interna, offrendo un’autonomia estesa senza compromettere l’esperienza di guida elettrica.
Il concetto di range extender e Volkswagen
Un range extender è un motore a combustione interna utilizzato esclusivamente per generare energia elettrica, ricaricando la batteria di un veicolo elettrico quando questa si esaurisce. A differenza dei veicoli ibridi tradizionali, il motore termico non è collegato direttamente alle ruote, ma funge da generatore, permettendo di estendere l’autonomia del veicolo senza la necessità di fermarsi per una ricarica.
La presentazione al Salone di Shanghai 2025
Al Salone di Shanghai 2025, Volkswagen ha presentato tre concept car: ID. AURA, ID. ERA e ID. EVO. Tra queste, l’ID. ERA è un SUV a tre file di sedili dotato di tecnologia range extender, capace di offrire un’autonomia combinata di oltre 1.000 km, di cui 300 km in modalità completamente elettrica.
Volkswagen sta esplorando attivamente l’adozione di veicoli elettrici con range extender per il mercato europeo, riconoscendo il potenziale di questa tecnologia nel facilitare la transizione verso una mobilità sostenibile. Con l’esperienza acquisita in Cina e l’adattamento alle esigenze europee, il marchio potrebbe offrire soluzioni innovative che combinano autonomia estesa e guida elettrica, rispondendo alle sfide del mercato post-2035.
Chi usa già questa tecnologia?
La tecnologia del range extender non è nuova nel panorama automobilistico, ma il suo utilizzo è rimasto confinato a nicchie di mercato o a determinati contesti geografici, come quello cinese. Tra le prime case a sperimentare questa soluzione c’è stata BMW, che con la i3 REx ha portato in Europa un veicolo completamente elettrico dotato di un piccolo motore a benzina bicilindrico, utilizzato esclusivamente per ricaricare la batteria e offrire qualche decina di chilometri in più di autonomia. Un approccio simile è stato adottato da Mazda con la MX-30 R-EV, una variante plug-in della MX-30 elettrica, equipaggiata con un motore rotativo Wankel da 830 cc che funge da generatore. Questo motore non muove mai le ruote, ma alimenta la batteria per estendere l’autonomia oltre i 600 km complessivi.
In Cina, il concetto di range extender è molto più diffuso. Brand emergenti come Li Auto e Leapmotor hanno fatto di questa tecnologia una colonna portante della loro strategia. Il SUV Li Auto L9, ad esempio, combina un motore turbo benzina con un sistema elettrico che offre oltre 1.000 km di autonomia, una proposta ideale per un paese con un’infrastruttura di ricarica ancora in sviluppo disomogeneo. Leapmotor, invece, ha lanciato sul mercato la C10 REEV, un SUV elettrico dotato anch’esso di range extender, destinato anche a sbarcare in Europa. Negli Stati Uniti, Ram ha recentemente annunciato la 1500 Ramcharger, una versione a range extender del celebre pick-up, mentre Genesis e Ford stanno sviluppando varianti simili per i loro SUV e pick-up elettrici. Tutto questo dimostra che, in un’epoca di transizione energetica, il range extender rappresenta una risposta tecnica concreta alla necessità di autonomia e flessibilità.