Tesla Full Self-Driving hackerato: un colpo alla sicurezza

Tesla Full Self-Driving hackerato e arriva fino all'Europa.

Tesla Full Self-Driving

Oggi parliamo del Tesla Full Self-Driving, un sistema che si adatta a chi ha un’auto del brand americano. Si tratta della più recente versione dell’Autopilot e permette alla vettura di guidare in maniera autonoma.
Purtroppo però, la versione Beta di questo software dedicato alla guida autonoma, l’FSD, è stato hackerato.

Cosa significa? Alcuni esperti di informatica sono in grado, ad oggi, di installare lo stesso sistema anche all’interno di altri veicoli, sempre di casa Tesla, senza l’autorizzazione dell’azienda. Da un punto di vista della sicurezza degli utenti, questo attacco hacker non ha delle conseguenze. L’unico problema è più grave e ha a che vedere con la tutela dei guidatori. Se infatti questo sistema viene installato al di fuori degli Stati Uniti, il Full Self-Driving non è ottimizzato. Di conseguenza, circolare con una vettura “truccata” potrebbe risultare molto pericoloso.

Tesla Full Self-Driving hackerato: poco sicuro fuori dagli USA

Al momento, il Full Self-Driving si trova in fase sperimentale. Solamente alcuni proprietari di automobili Tesla, accuratamente selezionati, hanno il software installato nella propria vettura. Il requisito fondamentale per l’installazione è che il cliente sia residente negli Stati Uniti.
Certo, chi vuole lo può acquistare. Il prezzo è di 10.000 dollari, ma la lista d’attesa è molto lunga. Si può accedere solamente sotto consenso del CEO Elon Musk e dei suoi collaboratori.
C’è anche da dire che egli stesso ha dischiarato che, dalla fine di questo mese, settembre 2021, il software verrà esteso anche a un numero più ampio di veicoli della sua gamma.

Tesla Full Self-Driving hackerato

Come funziona la guida autonoma

Ricordiamo che FDS non fa parte della categoria di guida autonoma al 100%, sebbene ci si stia muovendo in questa direzione.
Come funziona? Il conducente indica al navigatore la sua destinazione finale: l’auto lo porta senza che l’utente debba “faticare” a utilizzare le componenti auto come pedali, volante, cambio marcia. Nonostante questo, egli deve supervisionare la vettura, rimanendo il vero responsabile di questa. Per qualsiasi evenienza, deve essere pronto ad assumerne il controllo.
Il sistema di guida autonoma può essere applicato solamente a determinate tratte che il navigatore è in grado di riconoscere. Questa tecnologia è dotata infatti di una rete neurale che conosce solo certi percorsi.

Tesla Full Self-Driving hackerato

A seguito dell’attacco del FSD da parte di hacker esperti, Tesla ha realizzato che questo può funzionare anche dentro altre vetture.
Si può rubare le informazioni del “cervello centrale” e trasportarle in veicoli, sempre del brand americano, che si trovano al di fuori del USA. Così, i file sul funzionamento della guida automatica sono d’accesso ai pirati informatici. Questi eseguono comandi root su server Tesla. Così, si possono rivelare gli aggiornamenti futuri dei software e nuove funzionalità.

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