Full hybrid vs mild hybrid: quale motore scegliere e perché nel 2025

I sistemi ibridi non sono tutti uguali: i mild hybrid recuperano energia e assistono il motore, mentre i full hybrid possono viaggiare in elettrico per diversi chilometri. Confrontiamo funzionamento, consumi, vantaggi e svantaggi, e presentiamo i modelli consigliati per l’Italia nel 2025

full hybrid o mild hybrid

Nell’epoca della transizione energetica, scegliere l’auto giusta significa considerare l’efficienza del motore e il proprio stile di vita. Le ibride sono un ponte tra vetture termiche ed elettriche, ma non tutte le architetture sono uguali. La domanda ricorrente è: meglio full hybrid o mild hybrid? Per rispondere occorre comprendere il funzionamento di questi sistemi, i vantaggi e gli svantaggi e quali modelli offrono il miglior compromesso tra consumi, prestazioni e prezzo. In questa guida analizziamo le due tecnologie e proponiamo i modelli più interessanti disponibili in Italia nel 2025.

Come funziona un mild hybrid

Il mild hybrid (ibrido leggero) è un sistema che integra un motore elettrico di piccola potenza (circa 10–20 kW) e una batteria a 48 V (o 12 V potenziata) per supportare il motore termico. Il generatore-starter elettrico funge da motorino d’avviamento e alternatore: recupera energia in frenata e decelerazione per ricaricare la batteria e fornisce coppia supplementare nelle fasi di accelerazione. Questo supporto riduce il carico sul motore termico, diminuendo consumi ed emissioni.

Il mild hybrid non permette di viaggiare in modalità elettrica pura: il motore termico è sempre acceso, tranne durante il coasting (veleggiamento), quando il motore può spegnersi e l’auto procede per inerzia con sistemi elettrici alimentati dalla batteria. Il vantaggio principale è la semplicità costruttiva e l’adattabilità a motori esistenti, con un costo contenuto e un peso aggiuntivo ridotto.

Come funziona un full hybrid

Il full hybrid (ibrido completo) è un sistema più complesso che combina un motore termico con uno o più motori elettrici di potenza superiore (fino a 80 kW). La batteria, solitamente tra 1 e 2 kWh di capacità, consente di percorrere alcuni chilometri in modalità elettrica pura a velocità urbane (fino a 2–3 km a 50 km/h). Il sistema full hybrid può funzionare in diverse modalità: solo elettrica, solo termica, ibrida parallela o serie. In modalità parallela, i motori lavorano insieme per fornire prestazioni elevate; in modalità serie, il motore termico ricarica la batteria o alimenta il motore elettrico. Il recupero energetico è più efficiente e consente consumi bassi in città. L’auto gestisce automaticamente la combinazione di motori in base alla richiesta di potenza e allo stato di carica della batteria. A differenza dei plug‑in hybrid, la batteria del full hybrid non si ricarica da una presa esterna; tutto avviene tramite rigenerazione in frenata e dal motore termico.

Vantaggi e svantaggi del mild hybrid

I vantaggi dei mild hybrid sono la semplicità e il costo contenuto. Le auto mild hybrid hanno un peso ridotto rispetto alle full hybrid e non richiedono batterie ingombranti. Il sistema di recupero dell’energia migliora i consumi (risparmio tra il 5 e il 15 %) rispetto a un motore tradizionale. La tecnologia 48 V consente l’adozione di funzioni come lo Start&Stop avanzato e l’alimentazione dei sistemi a bordo senza sforzo. Tuttavia, non permettono di viaggiare in elettrico e la riduzione delle emissioni è limitata. L’efficacia del sistema dipende dallo stile di guida: in città, con molte frenate e ripartenze, i benefici sono più evidenti; in autostrada le differenze si riducono. I mild hybrid non richiedono infrastrutture di ricarica e mantengono costi di manutenzione simili a quelli dei motori tradizionali.

Uno svantaggio è che la potenza del motore elettrico è insufficiente per muovere l’auto da solo. Pertanto, la coppia aggiuntiva si avverte solo nelle fasi di avvio e accelerazione, mentre in salita o a pieno carico il motore termico resta protagonista. Inoltre, i mild hybrid sono spesso abbinati a motori benzina sovralimentati o diesel, che hanno già buoni livelli di efficienza, limitando l’impatto della parte elettrica. Nonostante ciò, in Italia i mild hybrid godono di alcune agevolazioni fiscali e possono accedere alle ZTL in alcune città.

Vantaggi e svantaggi del full hybrid

I full hybrid offrono un risparmio di carburante superiore, specialmente in ambiente urbano, dove la marcia elettrica pura fino a 50 km/h e la rigenerazione dell’energia frenante consentono di percorrere tratti significativi senza usare benzina. Le emissioni sono più basse e si può circolare in molte ZTL. La potenza combinata di motore termico ed elettrico garantisce prestazioni brillanti: l’accelerazione è più pronta e la coppia ai bassi regimi permette di superare sorpassi e salite con agilità. I full hybrid sono silenziosi in città e offrono una guida fluida, grazie alla transizione impercettibile tra motori. La durata della batteria è elevata e il sistema di gestione assicura che non si scarichi completamente.

Di contro, i full hybrid sono più costosi e pesanti dei mild hybrid. La complessità del sistema richiede una manutenzione specifica: la batteria deve essere controllata, i componenti elettronici sono più numerosi e la sostituzione della batteria al litio, seppur rara, può essere onerosa. Inoltre, l’autonomia in elettrico è limitata a pochi chilometri: chi desidera percorrere tragitti lunghi in modalità EV deve orientarsi verso un plug‑in hybrid. In autostrada, il vantaggio sui consumi rispetto a un mild hybrid si riduce, perché il motore termico lavora per la maggior parte del tempo.

Modelli consigliati per il mercato italiano 2025

Per chi sceglie un full hybrid, il Toyota Yaris Cross Hybrid rappresenta una delle soluzioni più equilibrate. Con il sistema ibrido da 116 CV, la piccola crossover giapponese percorre oltre 25 km/l in città, grazie alla capacità di viaggiare spesso in elettrico. Il prezzo parte da circa 28.000 €, e la presenza di una batteria auto-ricaricabile elimina la necessità di colonnine. La seconda proposta full hybrid è la Honda HR‑V e:HEV: il sistema i‑MMD da 131 CV offre prestazioni fluide e consumi intorno a 4,8 l/100 km. Il design coupé e l’abitacolo versatile con sedili Magic Seats fanno della HR‑V una scelta ideale per chi cerca un SUV compatto raffinato.

Nella categoria mild hybrid, il Suzuki Vitara 1.5 Hybrid merita una menzione. Il motore da 102 CV associato al sistema 48 V contribuisce a ridurre consumi e emissioni, pur mantenendo costi contenuti. La Vitara offre trazione integrale AllGrip, abitacolo spazioso e prezzi a partire da 26.000 €. Un’altra opzione mild hybrid interessante è la Ford Puma EcoBoost Hybrid, dotata di un tre cilindri 1.0 turbo abbinato a un generatore a 48 V. Con 125 o 155 CV, la Puma mantiene consumi reali attorno ai 5,5 l/100 km e offre un bagagliaio di 456 litri con vani modulari. Il prezzo di listino parte da 25.000 € e include numerosi sistemi di assistenza alla guida.

La scelta tra full e mild hybrid dipende quindi dall’utilizzo: chi percorre molti chilometri in città o vuole ridurre al massimo le emissioni può puntare sui full hybrid, sfruttando l’autonomia in elettrico e i bassi consumi. Chi percorre soprattutto extraurbane o autostrada e non vuole rinunciare a prestazioni e convenienza può scegliere un mild hybrid, beneficiando di una tecnologia più semplice e accessibile.

La decisione tra full hybrid e mild hybrid va presa considerando stili di guida, percorsi abituali e budget. I mild hybrid offrono un supporto elettrico leggero, riducono i consumi senza complicare troppo il motore e sono più economici. I full hybrid consentono di viaggiare per brevi tratti in elettrico, riducono sensibilmente i consumi urbani e offrono prestazioni brillanti, ma costano di più e sono più pesanti. Se vuoi confrontare modelli, consumi e prezzi aggiornati per il mercato italiano del 2025, visita CarX: troverai prove su strada, schede tecniche e promozioni sulle auto ibride.

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