Hamilton punta la Ferrari: “Freni ancora un problema, ma stiamo crescendo”

Lewis Hamilton commenta la sua gara in Austria e accende i riflettori sui problemi ai freni della Ferrari, pur riconoscendo progressi e segnali positivi verso la lotta ai vertici.

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PH Scuderia Ferrari

La voce di Lewis Hamilton continua a farsi sentire con la forza e l’autorevolezza di un campione che non accetta compromessi. Il quarto posto ottenuto al Gran Premio d’Austria rappresenta la miglior prestazione stagionale per l’ex pilota Mercedes nella sua avventura in rosso, ma non basta a cancellare le perplessità su una vettura che, ancora oggi, mostra più di un limite tecnico.

E tra questi limiti, i freni rappresentano il tallone d’Achille più evidente della Ferrari SF-25, costringendo i piloti a interventi di gestione in gara che tolgono serenità e spingono a riflettere su quanto lavoro resti ancora da fare. Hamilton lo ha detto senza mezzi termini: i freni restano un problema costante, un fattore che non gli permette di guidare con la fiducia totale necessaria per lottare ad armi pari con una McLaren che sembra ormai un passo avanti in ogni comparto tecnico.

Il quarto posto di Spielberg assume un sapore agrodolce, perché da un lato certifica la posizione della Ferrari come seconda forza del campionato, con la Mercedes scivolata di nuovo in difficoltà dopo l’exploit canadese, ma dall’altro mostra come la rossa debba ancora risolvere questioni strutturali che rischiano di ripresentarsi in altri weekend. Il surriscaldamento dei freni, in particolare, ha costretto Hamilton e Leclerc a continue richieste di lift&coast, rinunciando così a esprimere il massimo potenziale della monoposto. In Formula 1, soprattutto nella fase di attacco e difesa, la fiducia in staccata rappresenta una delle armi più preziose per un pilota, e il britannico non ha fatto mistero del disagio che questa situazione continua a creare.

La gestione della temperatura resta la priorità

Hamilton, parlando con Sky Sport F1 dopo la bandiera a scacchi, ha spiegato come la gestione dei freni sia stata l’elemento più complicato del suo weekend austriaco. Nonostante un inizio gara solido e una strategia competitiva, l’ex campione del mondo ha dovuto continuamente monitorare i parametri di temperatura, specialmente nelle fasi più calde della corsa, dove l’asfalto ha raggiunto valori ben superiori rispetto a quelli rilevati durante le simulazioni del venerdì. Questo ha richiesto un utilizzo più spinto del lift&coast, compromettendo la possibilità di mantenere un passo costante e aggressivo.

Il britannico ha sottolineato come, in qualifica, un piccolo problema nell’ultimo giro lo abbia privato di un decimo decisivo, probabilmente sufficiente per partire in una posizione più favorevole. Ma in gara la situazione si è complicata soprattutto in ingresso curva, con un sottosterzo accentuato alle alte velocità che ha reso la Ferrari meno precisa del previsto. L’accoppiata tra un avantreno non perfettamente comunicativo e freni che faticano a restare sotto controllo ha richiesto uno sforzo supplementare al pilota, che nonostante tutto ha portato a casa punti preziosi per la classifica.

Le ambizioni di Hamilton

In questo scenario di luci e ombre, Lewis Hamilton continua comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno. La Ferrari è cresciuta rispetto alle difficoltà di inizio stagione, riuscendo a consolidarsi come seconda forza dietro la McLaren, e questa è una base solida su cui lavorare per le prossime gare. Hamilton ha ringraziato la squadra per i miglioramenti, lodando il lavoro di meccanici e ingegneri che stanno cercando soluzioni efficaci per portare la SF-25 più vicina ai diretti rivali. Il nuovo fondo introdotto in Austria ha permesso di aumentare il carico aerodinamico senza compromettere la stabilità, e il podio di Charles Leclerc ha dimostrato come le modifiche siano funzionali al progetto.

Hamilton non nasconde, tuttavia, la frustrazione di guidare una vettura che lo costringe a un margine di gestione troppo alto rispetto alle sue abitudini. Da sempre amante delle staccate violente e della modulazione decisa del pedale del freno, il sette volte iridato non può esprimere appieno queste caratteristiche con la Ferrari attuale, che invece impone una guida più dolce e accorta per non mandare in crisi l’impianto frenante. È qui che il britannico individua la vera priorità per Maranello nei prossimi aggiornamenti, convinto che solo risolvendo questa criticità potrà davvero mettere sotto pressione la McLaren anche nelle piste più severe sul fronte termico.

Il ruolo del team Ferrari

La Ferrari, dal canto suo, ha preso coscienza del problema e sta studiando interventi strutturali per i prossimi Gran Premi. Le frequenti richieste radio di gestione freni da parte degli ingegneri a Leclerc e Hamilton hanno confermato la delicatezza di un impianto che soffre in condizioni di alte temperature e su circuiti con frenate ripetute e decise. Anche la scelta di caricare la vettura con configurazioni più aggressive per la qualifica, sacrificando in parte la gestione termica in gara, ha contribuito a creare queste difficoltà. È una strategia che ha permesso di difendere la posizione al sabato, ma che in gara si paga in termini di costanza di passo.

In Austria, la Rossa ha comunque avuto la conferma che la direzione intrapresa è quella giusta. Il nuovo fondo e il lavoro su sospensioni e assetto hanno dato i primi risultati, offrendo una vettura più competitiva rispetto alle gare precedenti. Ma per Lewis Hamilton la chiave sarà lavorare sull’impianto frenante, per evitare di compromettere la fiducia in staccata, elemento che per un pilota con il suo stile di guida è assolutamente imprescindibile.

Una Ferrari da plasmare

Hamilton ha più volte ribadito come la Ferrari abbia ancora margini di miglioramento enormi e come il gruppo di lavoro sia motivato a intervenire su tutte le aree sensibili della monoposto. La gestione del sottosterzo in curva veloce, la reattività nei cambi di direzione e soprattutto la fiducia nella fase di frenata restano i pilastri su cui il Cavallino dovrà concentrare le proprie energie. In Austria la SF-25 ha comunque dato segnali positivi, dimostrandosi seconda forza netta grazie anche a un degrado gomme meglio gestito rispetto alla Mercedes, ma la McLaren resta lontana, e Hamilton lo sa perfettamente.

Proprio il sette volte campione del mondo ha voluto lanciare un messaggio di unità, sottolineando come la squadra non debba perdere fiducia e continui a spingere al massimo. I progressi ci sono stati, visibili già in qualifica con la prima fila conquistata da Leclerc, e poi confermati da un passo gara solido che ha consentito di respingere gli attacchi della Mercedes, apparsa meno brillante e nuovamente preda dei propri problemi di bilanciamento.

Hamilton si conferma leader carismatico, capace di motivare la squadra pur evidenziando i punti deboli. È la mentalità di chi ha vinto tutto, che non si accontenta di un podio e non accetta che un quarto posto venga considerato un successo. I freni, come ha spiegato lui stesso, rappresentano oggi il limite più grosso al suo stile di guida, perché il calore accumulato nelle pinze e nei dischi condiziona tutte le altre fasi del giro, dalla gestione della batteria fino all’approccio alle curve più lente.

L’obiettivo resta la McLaren

Guardando avanti, la Ferrari non può che puntare a colmare il divario dalla McLaren, autentica dominatrice del campionato grazie a una vettura completa in ogni reparto. Per farlo, Hamilton è convinto che la strada passi proprio da un miglioramento radicale dei freni, per evitare richieste di lift&coast così penalizzanti e tornare a spingere con la fiducia che serve per attaccare e difendere con aggressività. In Austria, i 20 secondi di distacco al traguardo sono la fotografia di un team che è cresciuto, ma che ha ancora tanta strada da fare per puntare alla vetta.

Lewis Hamilton, dal canto suo, continuerà a spronare la squadra con la determinazione di chi vuole scrivere nuove pagine di storia, anche con il Cavallino Rampante.

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