Hamilton, un GP del Belgio tra errori, rimonta e scoperte sulla Ferrari

Lewis Hamilton chiude 7° un fine settimana complicato a Spa: errori in qualifica, scelta di assetto da bagnato, rimonta grintosa e feeling crescente con la SF-25.

lewis hamilton ferrari
PH Scuderia Ferrari

Il Gran Premio del Belgio 2025 è stato per Lewis Hamilton un concentrato di difficoltà, errori e riscatti. Il pilota britannico, al suo primo anno con la Ferrari, ha dovuto affrontare uno dei weekend più complessi della stagione, incappando in due eliminazioni premature in qualifica che hanno compromesso le sue possibilità di partenza. Tuttavia, è stata la pioggia di domenica a trasformare una gara potenzialmente anonima in una delle sue rimonte più efficaci in rosso. Una rimonta non solo sportiva, ma anche tecnica, perché nella domenica di Spa è arrivata una prima comprensione più profonda della SF-25, in particolare della nuova sospensione posteriore introdotta dal Cavallino Rampante.

Doppio errore in qualifica e weekend in salita

Il venerdì e il sabato sulle Ardenne si sono rivelati complicati per Hamilton, al punto da far registrare due eliminazioni in Q1 sia nella Sprint Qualifying che nelle qualifiche ufficiali. Un bilancio severo, reso ancor più amaro dalla consapevolezza che entrambe le uscite anticipate potevano essere evitate. L’errore del venerdì è stato attribuito a una serie di fattori tecnici e ambientali, ma quello del sabato è stato riconosciuto dallo stesso pilota come completamente suo. La sua autocritica pubblica, rafforzata da scuse rivolte ai tifosi, ha sottolineato la determinazione con cui Hamilton vuole dimostrare di essere all’altezza delle attese che accompagnano il suo passaggio in Ferrari.

Il fine settimana era iniziato con aspettative alte, ma si è rapidamente trasformato in un percorso a ostacoli, fatto di piccoli ma pesanti inciampi. Le condizioni della pista, le scelte di strategia e qualche errore di troppo hanno relegato il sette volte campione del mondo nelle retrovie. Tuttavia, il meteo ha offerto un’opportunità inaspettata.

Strategia d’attacco dalla pit lane e lettura della gara

La decisione della Ferrari di far partire Hamilton dai box si è rivelata una delle mosse chiave della domenica. Il team ha approfittato della situazione per montare una power unit nuova e per configurare la vettura con un assetto da bagnato, in previsione della pioggia prevista. Le condizioni meteo hanno ritardato l’inizio della gara di oltre un’ora, ma ciò non ha scoraggiato il pilota britannico, che ha affrontato i primi giri con la determinazione dei giorni migliori.

Nonostante l’asciugatura progressiva del tracciato, che ha rapidamente penalizzato l’assetto da bagnato scelto da Ferrari, Hamilton ha messo in mostra tutte le sue doti di guida sul bagnato, sfruttando ogni centimetro della pista per recuperare posizioni. I sorpassi decisi, il ritmo costante e la scelta anticipata di montare le gomme slick sono stati elementi fondamentali della rimonta che lo ha portato fino alla settima posizione finale.

L’assetto carico: vantaggio e limite

L’assetto da bagnato, più carico aerodinamicamente, ha funzionato perfettamente nelle fasi iniziali della corsa, quando la pista era ancora umida e insidiosa. Hamilton è sembrato subito a proprio agio, aggressivo nei sorpassi e fluido nella gestione della vettura. Tuttavia, con il miglioramento delle condizioni climatiche, l’assetto è diventato un freno. Una volta passati alle slick e con l’asfalto ormai asciutto, la Ferrari SF-25 ha iniziato a soffrire di eccessiva resistenza all’avanzamento, limitando le possibilità di sorpasso. Il caso più emblematico è stato il duello con Alex Albon, durante il quale, pur con l’ausilio del DRS, Hamilton non è riuscito ad avere la meglio sulla Williams.

Questo dettaglio tecnico ha mostrato i limiti di una scelta che, pur risultando efficace nella prima parte della corsa, ha compromesso le possibilità di un piazzamento ancora migliore nella seconda metà. Eppure, considerando le premesse del weekend, chiudere settimo e con punti pesanti in tasca rappresenta un risultato tutt’altro che trascurabile.

Parole e consapevolezza: il valore dell’autocritica

Nel post-gara, Hamilton ha mostrato la sua consueta lucidità nell’analisi del weekend. Ha riconosciuto il valore delle condizioni difficili come terreno favorevole per le sue caratteristiche, ricordando come sia cresciuto professionalmente in situazioni simili. Ai microfoni di Sky Sport F1 ha dichiarato di aver “imparato ad amare” questo tipo di gare, sottolineando anche la soddisfazione per aver recuperato punti alla Mercedes in ottica campionato. Ha poi aggiunto che la prestazione gli ha dato nuova energia e che intende continuare a spingere, ringraziando il team per il supporto.

L’autocritica è stata un elemento ricorrente nelle sue dichiarazioni. Anche dopo aver ottenuto la nomina di Driver of the Day, Hamilton ha sentito il bisogno di ribadire le sue scuse ai tifosi per gli errori delle giornate precedenti. Un atteggiamento maturo, che denota non solo la consapevolezza delle proprie responsabilità ma anche la volontà di fare tutto il possibile per tornare competitivo ai massimi livelli con la tuta rossa.

Sospensioni e feeling: un passo avanti per la SF-25

Uno degli elementi più interessanti emersi dal Gran Premio del Belgio è il miglioramento del feeling di Hamilton con la vettura, in particolare con la nuova sospensione posteriore introdotta da Ferrari sulla SF-25. Il pilota britannico ha sottolineato di aver compreso meglio le modifiche e di aver finalmente iniziato a sentirsi più in sintonia con il comportamento dinamico della monoposto. Questa presa di coscienza tecnica rappresenta un passaggio importante per il proseguimento della stagione, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti su circuiti in cui l’aderenza meccanica e la stabilità in uscita di curva saranno fondamentali.

L’importanza di questo progresso è stata rimarcata dallo stesso Hamilton, che ha voluto ringraziare tutto il personale di Maranello per il lavoro svolto in fabbrica. Un segnale evidente che il progetto SF-25, pur ancora bisognoso di sviluppi, sta iniziando a dare risposte positive nelle mani del suo pilota più esperto. E se la fiducia tecnica dovesse crescere di pari passo con la confidenza del pilota, la Ferrari potrebbe ritrovarsi presto a gestire un’arma più affilata di quanto mostrato finora.

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