Il GP del Belgio 2025 ha consegnato agli appassionati della Formula 1 un altro fine settimana ricco di colpi di scena, pioggia, strategie complesse e un risultato storico per la McLaren. Sul leggendario circuito di Spa-Francorchamps, Oscar Piastri ha conquistato la vittoria davanti al compagno di squadra Lando Norris, completando una doppietta McLaren che mancava da tempo su una pista tanto iconica. È stato il trionfo di un pilota che sta confermando gara dopo gara la sua solidità tecnica, la freddezza nelle situazioni difficili e una lucidità strategica che pochi in griglia possono vantare.
Dopo il rientro della Safety Car, la gara ha vissuto il suo momento chiave. Su pista ancora bagnata e con la pioggia che aveva condizionato la partenza – ritardata fino alle 16:20 – Piastri è riuscito a sorprendere Norris con una manovra impeccabile in uscita da La Source, lanciandosi in testa già nel tratto in salita verso il Raidillon. Da lì in avanti ha gestito in maniera perfetta ogni fase della corsa, compreso il passaggio dalle gomme intermedie alle slick, che gli ha permesso di consolidare un vantaggio che Norris, pur montando una gomma dura più longeva, non è mai riuscito a colmare. Il margine finale tra i due è stato di oltre tre secondi, ma il messaggio tecnico e psicologico che l’australiano ha lanciato a tutta la griglia è andato ben oltre il cronometro.
Leclerc torna sul podio nel GP Belgio 2025 e tiene testa a Verstappen nella sfida Ferrari-Red Bull
Se la vittoria di Oscar Piastri ha avuto il sapore dell’autorità, il podio conquistato da Charles Leclerc è stato il frutto di una strategia intelligente e di una guida priva di errori. Il monegasco, al volante di una Ferrari settata per privilegiare la velocità nei rettilinei, ha saputo approfittare delle condizioni mutevoli del meteo per costruire un risultato importante, difendendosi con grinta dagli attacchi di Max Verstappen. Il campione del mondo in carica, partito con un assetto carico in previsione della pioggia, ha sofferto nel confronto diretto con la SF-25, soprattutto nella prima parte di gara su pista umida.
Il passaggio alla gomma media è stato il momento decisivo della corsa di Leclerc, che ha saputo replicare con successo la mossa di Hamilton e approfittare di una Red Bull che, ancora una volta, ha pagato un certo limite nella gestione delle condizioni miste. Nonostante la velocità sul giro singolo, Verstappen non ha mai avuto lo spunto sufficiente per attaccare sul lungo rettilineo del Kemmel. La Ferrari, grazie anche al lavoro del box, ha trovato il modo di rimettere in gioco il suo primo pilota in un weekend che poteva facilmente scivolare nella mediocrità. Un segnale incoraggiante per il Cavallino, che ritrova il podio dopo alcuni GP difficili e può guardare alle prossime gare con maggiore fiducia.
Verstappen giù dal podio per la terza volta consecutiva: Red Bull in difficoltà?
L’assenza di Max Verstappen dal podio per la terza gara di fila è un evento che, fino a pochi mesi fa, sembrava impensabile. Il quarto posto ottenuto a Spa-Francorchamps, pur in un contesto complicato dalla pioggia e da una gestione gomme tutt’altro che perfetta, apre una serie di interrogativi sulla Red Bull e sulla sua capacità di reagire a una concorrenza sempre più agguerrita. L’assetto carico scelto per la gara, in vista delle precipitazioni attese, si è rivelato una mossa conservativa che ha finito per limitare le chance di sorpasso in condizioni di pista ormai asciutta.
La sensazione è che la monoposto austriaca non riesca più a fare la differenza su ogni tracciato, soprattutto quando le condizioni meteorologiche stravolgono i piani iniziali. Inoltre, l’utilizzo delle gomme wet, ancora una volta rivelatesi poco efficaci e scarsamente sfruttabili, ha complicato la strategia della squadra. L’olandese ha sì mantenuto un buon passo gara, ma non è mai stato davvero in grado di insidiare né Leclerc né le due McLaren. La sensazione è che, se la Red Bull non riuscirà a ritrovare la superiorità aerodinamica e meccanica che l’aveva resa dominante nelle ultime stagioni, il campionato 2025 potrebbe diventare molto più aperto del previsto.
Hamilton chiude settimo con una rimonta ordinata ma poco incisiva
Il GP del Belgio 2025 ha offerto un’ulteriore prova della determinazione di Lewis Hamilton, autore di una gara solida ma non entusiasmante, chiusa al settimo posto. Dopo un weekend segnato da problemi tecnici e una qualifica da dimenticare, il sette volte campione del mondo ha impostato la gara sulle strategie e sulla costanza, riuscendo a recuperare terreno grazie a un perfetto tempismo nel passaggio dalle intermedie alle gomme slick. Tuttavia, la mancanza di ritmo nella fase finale e la resistenza di Alex Albon hanno impedito a Hamilton di andare oltre il piazzamento in zona medio-alta.
La sua Ferrari ha mostrato segnali incoraggianti in termini di affidabilità e tenuta sul bagnato, ma non è mai sembrata in grado di poter puntare al podio. Le scelte strategiche del team di Maranello hanno comunque permesso a Hamilton di limitare i danni in una gara dove ogni errore sarebbe costato caro. Anche il confronto interno con Leclerc, per quanto indiretto, ha confermato che il britannico non ha ancora pienamente digerito il comportamento della SF-25 nelle fasi più caotiche dei GP. Un bilancio a metà per un pilota che, almeno sul passo gara, continua a essere uno dei riferimenti della griglia.
Le variabili meteo e la direzione gara sotto accusa
Come spesso accade a Spa, anche l’edizione 2025 del Gran Premio del Belgio è stata profondamente influenzata dal meteo instabile, con un violento acquazzone abbattutosi sul circuito fino a mezz’ora prima dello start. La partenza, posticipata alle 16:20, è stata una decisione condivisa dal paddock, ma ha riacceso le polemiche sull’efficacia delle gomme full wet, ancora troppo inefficienti per permettere la gara in condizioni di pioggia intensa.
La gestione delle fasi iniziali ha messo in luce, ancora una volta, i limiti di una Formula 1 che, nonostante i progressi tecnologici, fatica ad adattarsi rapidamente a condizioni meteo critiche. I team hanno dovuto improvvisare strategie con margini strettissimi, affidandosi ai dati in tempo reale per evitare errori. Il fatto che l’unica vera variabile del GP siano state le precipitazioni conferma l’impressione di una gara tecnicamente poco vivace ma ricca di sfumature tattiche.
Gara solida per Russell e Albon, punti per Lawson e Bortoleto
Alle spalle dei big, il GP ha visto brillare la costanza di George Russell, quinto con una Mercedes priva di acuti ma estremamente solida. Anche Alex Albon ha confermato il buon momento della Williams, riuscendo a tenere a bada il ritorno di Hamilton grazie a una condotta di gara intelligente e a una monoposto finalmente competitiva anche sull’asciutto. Tra le sorprese, meritano una menzione Liam Lawson, Gabriel Bortoleto e Pierre Gasly, tutti e tre in zona punti con team teoricamente meno attrezzati.
A fare notizia è anche il disastro strategico in casa Kick Sauber, che ha inspiegabilmente sacrificato Nico Hülkenberg nonostante una gara in rimonta fino alla top ten. Al contrario, nulla da segnalare per Fernando Alonso, Carlos Sainz e Kimi Antonelli, autori di una gara spenta e mai realmente competitiva, segno che le gerarchie del 2025 si stanno ridefinendo su nuove basi.







