Furti di auto e componentistica rubata: l’allarme in Italia

Nel 2024 rubati oltre 136mila veicoli in Italia. Crescono anche i furti di componenti come telecamere, paraurti e catalizzatori. Lombardia e Lazio le regioni più colpite.

furti auto
Il tema dei furti di auto e di componentistica rubata continua a rappresentare una delle principali emergenze per il settore automobilistico italiano. I dati più recenti, diffusi dal “Dossier sui furti di veicoli 2025” curato da LoJack Italia, confermano infatti una tendenza in crescita che non accenna a fermarsi.

Nel corso del 2024 sono stati sottratti 136.201 veicoli, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Più della metà riguarda automobili, con oltre 75.000 unità scomparse. Questi numeri restituiscono la dimensione di un fenomeno che si muove non solo sul fronte dei veicoli sottratti integralmente, ma anche su quello dei furti parziali e dei tentativi di furto, dove vengono colpiti componenti specifici ad alto valore.

L’impatto dei furti parziali e dei tentati furti

Dietro alle cifre dei furti consumati si nasconde una realtà parallela che spesso riceve meno attenzione: quella dei furti parziali e dei tentati furti. Si tratta di episodi che non portano alla sparizione del veicolo, ma che generano danni consistenti e costosi da riparare. Car Clinic, il primo network di carrozzerie di proprietà in Italia, ha analizzato i dati dei propri centri dislocati su tutto il territorio, offrendo una panoramica chiara su questa tendenza. Nel 2024 sono stati registrati 13.879 interventi legati a danni causati da furti parziali o tentati furti, in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente. Questo significa migliaia di automobilisti costretti a rivolgersi a strutture specializzate per riportare la propria vettura in condizioni di sicurezza e funzionalità.

Le regioni più colpite

La distribuzione geografica dei furti di auto in Italia mostra una concentrazione maggiore in alcune aree. La Lombardia si conferma la regione con il più alto numero di casi, con 3.444 interventi registrati da Car Clinic. Seguono il Lazio con 2.273 episodi, la Campania con 1.536 e il Piemonte con 1.313. Questi dati rispecchiano in larga parte anche le statistiche generali sui furti di veicoli diffusi a livello nazionale, con le grandi aree metropolitane che si confermano come i territori più esposti. La densità urbana, la presenza di grandi parcheggi e la maggiore circolazione di veicoli moderni ed equipaggiati con tecnologie appetibili favoriscono la diffusione di questo fenomeno.

Le province più esposte al rischio

Se si analizzano i dati a livello provinciale, emergono con chiarezza i territori più colpiti. Roma guida la classifica con 1.981 interventi, seguita da Milano con 1.907 e Torino con 1.051. Nella lista figurano anche Napoli con 851 casi e Bari con 410, a dimostrazione di come il fenomeno sia distribuito su tutto il territorio nazionale, seppur con intensità differenti. Altri centri urbani coinvolti sono Palermo con 338, Catania con 335, Salerno con 334, Monza Brianza con 319 e Foggia con 311. La concentrazione nelle principali città è legata non solo alla quantità di auto circolanti, ma anche alla presenza di organizzazioni criminali strutturate che operano in maniera capillare.

Quali veicoli vengono colpiti di più

Un aspetto significativo riguarda l’età dei veicoli più colpiti dai furti di componenti. Le auto con un’età compresa tra i 4 e i 6 anni risultano le più prese di mira, con 4.571 interventi registrati nel 2024. Seguono i veicoli fino a 3 anni con 3.897 episodi. Questo dato suggerisce che i ladri tendono a privilegiare le vetture relativamente recenti, dotate di componenti di ultima generazione che garantiscono valore economico sul mercato nero, ma al tempo stesso meno protette rispetto ai modelli più moderni, che dispongono di sistemi di sicurezza più avanzati.

I componenti più rubati

L’analisi delle sostituzioni effettuate dai centri Car Clinic negli ultimi cinque anni offre un quadro dettagliato dei componenti più ricercati dai ladri. In cima alla lista figurano le telecamere, con 141 sostituzioni, seguite dai paraurti con 114 casi e dalle autoradio con 88 interventi. Non mancano i fanali con 67 sostituzioni, i cerchi in lega con 65 e i convertitori catalitici con 28. Questi ultimi sono particolarmente appetibili per la presenza di metalli preziosi come palladio, platino e rodio, il cui valore sul mercato internazionale li rende bersagli privilegiati. Questo tipo di furti non solo provoca un danno economico diretto, ma anche notevoli disagi, in quanto i ricambi spesso richiedono tempi di attesa lunghi per essere reperiti.

L’impatto economico sui proprietari

Ogni episodio di furto, totale o parziale, genera un impatto economico significativo per il proprietario. I costi non riguardano solo la sostituzione dell’auto rubata o delle parti rubate, ma anche i danni collaterali che spesso si accompagnano al tentativo di furto, come serrature forzate, carrozzeria danneggiata e sistemi elettronici compromessi. Inoltre, l’aumento della frequenza dei furti incide indirettamente anche sul costo delle polizze assicurative, che tengono conto delle aree più a rischio e delle statistiche relative ai modelli più colpiti. L’insieme di questi fattori rende il fenomeno non solo un problema di sicurezza, ma anche un tema rilevante sul piano economico per migliaia di automobilisti italiani.

L’analisi degli esperti

Secondo Andrea Concina, Operations Director di Car Clinic, i dati raccolti dai centri del network offrono una visione complessa che va oltre il furto del veicolo intero. Quotidianamente, le carrozzerie si trovano a gestire riparazioni legate alla sottrazione di parti specifiche ad alto valore, come telecamere e sistemi di infotainment, che hanno visto negli ultimi anni una vera e propria escalation. Concina sottolinea come la prevenzione e la tempestività degli interventi siano fondamentali per ridurre i costi di riparazione e limitare i disagi per i clienti. In questo contesto, la presenza di una rete capillare di centri specializzati si rivela un elemento chiave per affrontare un problema che interessa un numero crescente di automobilisti.

Furti e criminalità organizzata

I furti di auto e di componenti rubati non sono episodi isolati, ma si inseriscono spesso in un contesto più ampio legato alla criminalità organizzata. Le parti sottratte vengono immesse in un mercato parallelo che rifornisce officine e ricambisti non autorizzati, con guadagni importanti per le organizzazioni criminali. In alcuni casi, le componenti più sofisticate vengono destinate anche all’estero, dove la richiesta di ricambi di ultima generazione è elevata. La dimensione internazionale del fenomeno rende necessarie collaborazioni tra autorità di diversi Paesi, al fine di tracciare i flussi e limitare la diffusione di un mercato nero sempre più strutturato e redditizio.

Prevenzione e prospettive future

Guardando al futuro, la lotta contro i furti di auto e i furti parziali passerà sempre di più attraverso la tecnologia. Sistemi di geolocalizzazione avanzati, sensori di movimento collegati alle app per smartphone e dispositivi antifurto sempre più sofisticati rappresentano strumenti indispensabili per ridurre i rischi. Parallelamente, il rafforzamento delle reti di assistenza e la collaborazione con le forze dell’ordine saranno essenziali per arginare un fenomeno che colpisce trasversalmente tutte le regioni italiane. La crescita costante dei numeri dimostra che si tratta di una sfida da affrontare con urgenza, non solo per garantire la sicurezza dei veicoli, ma anche per proteggere il valore economico e la serenità degli automobilisti.

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