La stagione di Formula 1 2025 sta mettendo alla prova la resilienza e la capacità di reazione della Ferrari, che dopo un avvio difficile ha iniziato a proporre soluzioni mirate per tornare competitiva. Il recente aggiornamento della Ferrari SF-25, introdotto in occasione del Gran Premio d’Austria, rappresenta una delle tappe più significative di questa rincorsa. Il nuovo fondo, concepito dal capo aerodinamico Diego Tondi e approvato dal direttore tecnico Loic Serra, non ha portato immediatamente un salto netto nei tempi sul giro, ma ha permesso di ampliare la finestra di utilizzo delle gomme, migliorando in modo evidente la guidabilità della monoposto.
Su un tracciato come il Red Bull Ring, tradizionalmente poco favorevole per valutare le potenzialità aerodinamiche, la Ferrari ha comunque raccolto segnali positivi grazie a una maggiore stabilità e a un comportamento più prevedibile, aspetto che i piloti hanno apprezzato. In particolare, la SF-25 è sembrata meno sensibile alle variazioni di altezza e più coerente nell’arco della tornata, un punto fondamentale per migliorare la gestione delle gomme in condizioni estreme, come dimostrato dai 50,5 gradi registrati sull’asfalto austriaco.
Gli effetti del nuovo fondo della Ferrari SF-25
L’obiettivo principale di questo sviluppo sulla Ferrari SF-25 è stato innanzitutto incrementare il carico aerodinamico, senza però esasperare la ricerca della prestazione massima in un singolo punto del giro. La rossa ha invece puntato su una distribuzione più omogenea della downforce, che consente ai piloti di avere una vettura meno critica in ingresso curva e soprattutto più stabile nelle fasi di accelerazione e frenata.
Questa scelta, frutto di una filosofia ingegneristica più conservativa ma pragmatica, ha dato i primi riscontri positivi, consentendo alla squadra di Maranello di difendere con decisione la seconda posizione nel campionato costruttori. Il nuovo fondo ha permesso di ottenere un adattamento alle condizioni climatiche più spinto, superiore a quello di Mercedes e Red Bull, entrambe in difficoltà sulle alte temperature. Se la McLaren ha potuto contare su una MCL39 progettata per la gestione termica con un cofano motore più chiuso e soluzioni aerodinamiche raffinate, la Ferrari ha invece trovato un equilibrio nuovo, sfruttando in modo più ampio il proprio pacchetto tecnico.
Verso Silverstone con ambizioni rinnovate
Il prossimo appuntamento di Silverstone sarà una cartina tornasole per le ambizioni del Cavallino. Lì, su un circuito dove l’efficienza aerodinamica e la capacità di gestire curve veloci fanno la differenza, la Ferrari SF-25 potrà esprimere al meglio i benefici del nuovo fondo e mettere alla prova la stabilità della monoposto. Le attese sono alte, non solo per confermare i progressi visti in Austria, ma anche per verificare come la vettura reagirà sotto la pressione di un tracciato storico e particolarmente selettivo. Il team di Maranello conta inoltre su un ritorno al box di Fred Vasseur, assente in Austria per motivi familiari, per ritrovare la massima compattezza strategica e gestionale in un weekend che potrebbe dare risposte importanti sul reale livello raggiunto.
Nuove sospensioni per Spa-Francorchamps per la Ferrari SF-25
Dopo Silverstone, il percorso evolutivo della Ferrari SF-25 proseguirà a Spa-Francorchamps, dove debutterà una nuova sospensione posteriore studiata per migliorare la trazione. La configurazione non stravolgerà completamente lo schema già visto, ma riprenderà un concetto utilizzato dalla Mercedes W16 a Imola, abbassando il punto di attacco del braccio anteriore del triangolo superiore sulla scatola del cambio.
Questa modifica dovrebbe aumentare la funzione pro-squat, utile a mantenere il retrotreno più stabile in fase di accelerazione in uscita dalle curve lente, punto debole evidente della Ferrari sin dall’inizio della stagione. L’attenzione ai dettagli meccanici è diventata fondamentale per un team che deve lottare su tutti i fronti, e proprio la ricerca di una miglior trazione potrebbe rappresentare la svolta in circuiti più tortuosi e tecnici come l’Hungaroring, dove la SF-25 porterà ulteriori affinamenti.
Le caratteristiche del nuovo schema sospensivo
Questa nuova sospensione della Ferrari SF-25 non rivoluzionerà il progetto, ma sarà mirata a contenere le repentine variazioni di altezza che possono generare pattinamenti e quindi un rapido degrado degli pneumatici. Il team tecnico ha valutato come la stabilità del retrotreno in uscita di curva possa dare un vantaggio strategico soprattutto nelle fasi di gara in cui le gomme si trovano sotto stress.
Il compromesso, tuttavia, non è privo di rischi: in frenata il posteriore potrebbe alzarsi di più rispetto alla configurazione attuale, un fattore che rischia di rendere la vettura più nervosa in inserimento di curva. La preferenza di assetto tra i piloti potrebbe fare la differenza. Charles Leclerc, abituato a un anteriore reattivo e a un retrotreno più mobile, potrebbe adattarsi meglio a questo cambiamento rispetto a Lewis Hamilton, che predilige un comportamento più progressivo e controllabile del retrotreno. Queste sfumature di guida diventano cruciali quando il livello di competitività è così elevato e ogni dettaglio può modificare l’esito di una gara.
La strategia a medio termine di Maranello
Mentre la Ferrari prosegue nell’obiettivo di consolidare la seconda posizione nel mondiale costruttori, resta viva la necessità di portare avanti lo sviluppo per la seconda metà della stagione. In programma, già dal GP d’Ungheria, ci sarà una nuova evoluzione del fondo capace di stabilizzare ulteriormente la SF-25 aumentando il carico aerodinamico e riducendo la sensibilità della vettura alle variazioni di carico.
È una strategia chirurgica che non può certo cancellare gli eventuali limiti di base del progetto, ma può rendere la monoposto più consistente ed efficace su più tipologie di pista, regalando ai piloti un mezzo meno complicato da interpretare. La rossa cerca così di rimanere competitiva mentre la squadra tecnica è già al lavoro sulla vettura 678 per la prossima stagione, che dovrà raccogliere l’eredità di un progetto SF-25 cresciuto ma ancora bisognoso di interventi.
Il ruolo del team e dei piloti nel rilancio Ferrari
In Austria la squadra ha dimostrato una solidità operativa ammirevole, nonostante l’assenza del team principal Fred Vasseur. Il ritorno del manager francese a Silverstone sarà importante per ridare compattezza e visione strategica in un momento in cui la Ferrari deve confermare i segnali di ripresa.
La presenza di due piloti come Charles Leclerc e Lewis Hamilton può rappresentare un vantaggio competitivo: la loro esperienza e la capacità di adattarsi a monoposto complesse potrebbero fare la differenza nella gestione degli sviluppi e nel fornire indicazioni preziose agli ingegneri per affinare ulteriormente il pacchetto tecnico. La sinergia tra reparto tecnico, piloti e management sarà cruciale per sfruttare ogni occasione di punti in palio e contenere il ritorno degli avversari, con Mercedes che ha già indicato Silverstone come tappa cruciale per il proprio rilancio.
Lo sguardo al futuro tra concretezza e ambizione
La Ferrari si trova così a un bivio delicato della stagione. La SF-25, con fondo aggiornato e una nuova sospensione in arrivo, rappresenta un ponte verso un futuro che deve necessariamente essere più competitivo e solido. Gli ingegneri hanno scelto di muoversi a piccoli passi, con interventi mirati e misurati, per non compromettere un equilibrio già fragile. Allo stesso tempo, la mentalità che emerge da Maranello è orientata a capitalizzare ogni chilometro di pista per raccogliere dati preziosi utili alla monoposto del prossimo anno.