In attesa del Gran Premio di Spa-Francorchamps, in programma tra undici giorni, la Ferrari ha scelto il circuito del Mugello per un test cruciale. La pista toscana, ben più impegnativa di Fiorano, fa da teatro a due giornate che potrebbero avere un impatto profondo sull’andamento della stagione. Il filming day, secondo e ultimo appuntamento di questo tipo consentito dal regolamento, si trasforma in realtà in una sessione di sviluppo sotto mentite spoglie. Nonostante la denominazione ufficiale preveda l’utilizzo delle vetture a fini promozionali, i 200 chilometri a disposizione vengono sistematicamente sfruttati per mettere alla prova soluzioni tecniche inedite. E in casa Ferrari, l’attesa è tutta per la nuova sospensione posteriore della SF-25.
Lewis Hamilton e Charles Leclerc si alterneranno al volante per cercare di comprendere quanto questo aggiornamento possa incidere concretamente sulla competitività della monoposto. Le difficoltà mostrate nella prima metà del mondiale 2025, soprattutto nella gestione dell’altezza da terra e nella finestra di funzionamento delle gomme, hanno costretto gli ingegneri di Maranello a pensare fuori dagli schemi. Il risultato è un sistema posteriore inedito, sviluppato con l’obiettivo di limitare la sensibilità della vettura ai cambiamenti di assetto e migliorare la costanza di rendimento in gara.
Il nodo dell’altezza da terra e la speranza di Maranello
Il vero tallone d’Achille della Ferrari SF-25 è stato sin dall’inizio della stagione il comportamento instabile legato all’altezza da terra. Questa variabile, difficile da gestire soprattutto su tracciati irregolari o in presenza di cambi di pendenza, ha limitato il potenziale della monoposto e ridotto drasticamente le opzioni di messa a punto nei weekend di gara. Proprio per questo la squadra ha investito tempo e risorse nello sviluppo di una sospensione posteriore completamente riprogettata, con lo scopo di ampliare la finestra di utilizzo ottimale degli pneumatici e aumentare la coerenza delle prestazioni.
Il tracciato del Mugello è stato scelto non a caso. Le sue curve ad alta velocità, i cambi di pendenza e le frenate impegnative offrono un contesto ideale per verificare la risposta della vettura in condizioni molto più variabili rispetto a quelle offerte dal circuito di casa, Fiorano. Per i tecnici della Rossa, si tratta di una prova del nove. Se il comportamento della SF-25 dovesse risultare più prevedibile e stabile, ci sarebbero le condizioni per riprogrammare con maggiore fiducia la seconda parte del calendario, pur senza illusioni di gloria mondiale.
Giovinazzi, Fuoco e Zhou impegnati nei test paralleli con la SF-23
Oltre al lavoro svolto da Hamilton e Leclerc sulla monoposto attuale, la Ferrari ha organizzato anche una sessione parallela con la SF-23, la vettura del 2023, affidata a un trio di collaudatori composto da Antonio Giovinazzi, Antonio Fuoco e Zhou Guanyu. A differenza del filming day, in questo caso si tratta di TPC, ovvero test su vetture di due stagioni precedenti, consentiti dal regolamento per lo sviluppo e l’allenamento dei piloti. Seppur meno spettacolare, questo lavoro ha una rilevanza strategica per il team: la raccolta di dati su una monoposto già nota permette di affinare i modelli di simulazione e confrontare il comportamento meccanico delle vetture nel tempo.
Anche in questo caso la sede prescelta è il Mugello, a conferma della volontà della scuderia di testare le proprie soluzioni su un tracciato completo e selettivo. Le informazioni che emergeranno da queste due giornate saranno incrociate con i dati in possesso del simulatore, per comprendere meglio l’efficacia delle modifiche e prendere decisioni concrete in vista dei prossimi appuntamenti. Per una squadra come Ferrari, che ha sempre posto grande attenzione alla coerenza tecnica delle proprie scelte, anche il minimo dettaglio può fare la differenza tra un podio e un’altra delusione.
Nessuna vittoria nel 2025: Ferrari cerca la svolta
Nel 2025 la Ferrari si trova in una posizione paradossale. Seconda nel mondiale Costruttori, davanti a team rivali in difficoltà cronica come Mercedes e Aston Martin, ma ancora senza una vittoria in gara. È l’unica scuderia tra i primi quattro a non aver centrato nemmeno un successo, e questo dato pesa come un macigno sulle ambizioni di una squadra che aveva aperto l’anno con speranze ben diverse. L’arrivo di Hamilton, accolto come l’inizio di una nuova era, non ha ancora prodotto i risultati sperati, complice una monoposto che si è rivelata più complicata del previsto da mettere a punto.
La McLaren, grande sorpresa di questa stagione, ha rapidamente scavato un solco difficile da colmare, lasciando Ferrari a inseguire in un ruolo di protagonista mancato. In questo contesto, l’aggiornamento della sospensione posteriore rappresenta l’ultima vera carta da giocare. Se funzionasse, non ribalterebbe le gerarchie del campionato, ma potrebbe permettere alla Rossa di competere per qualche successo parziale, magari approfittando di condizioni favorevoli o di strategie azzeccate.
Per il management del Cavallino, questi giorni al Mugello hanno anche una valenza simbolica. Mostrare un segnale di reazione, dare l’idea che la squadra non si stia accontentando del “meglio del resto”, è fondamentale per mantenere alta la motivazione interna e rafforzare la fiducia dei tifosi. E in una stagione così complessa, anche i dettagli possono determinare l’umore di un’intera scuderia.
Le aspettative per Spa e la seconda metà del mondiale
Con il Gran Premio del Belgio all’orizzonte e la pausa estiva alle porte, il timing del test al Mugello è tutt’altro che casuale. Ferrari ha bisogno di risposte, e le ha cercate in un momento strategico della stagione. Se i riscontri fossero incoraggianti, si potrebbe pensare a un impiego immediato delle novità già a Spa-Francorchamps, una pista dove la SF-25 ha storicamente sofferto i limiti di carico aerodinamico e stabilità in frenata. In alternativa, le modifiche potrebbero essere integrate gradualmente nel pacchetto tecnico previsto per la seconda metà dell’anno.
Anche dal punto di vista mediatico, un risultato positivo nel prossimo round consentirebbe alla Ferrari di arrivare alla sosta con un clima più sereno, in controtendenza rispetto alla frustrazione accumulata nelle ultime gare. I tifosi, sempre passionali e presenti, attendono segnali di svolta. E se l’aggiornamento alla sospensione posteriore dovesse davvero dimostrare il suo valore, potrebbe rappresentare il primo passo verso una fase finale di stagione più competitiva e coerente con le aspettative della vigilia.
Nel frattempo, al Mugello, tutto è in funzione della verifica tecnica. I chilometri accumulati da Hamilton e Leclerc, uniti a quelli raccolti dai collaudatori con la SF-23, forniranno a Maranello un quadro più preciso su cui costruire le prossime mosse. Con ancora molte gare da disputare e l’obbligo morale di onorare ogni appuntamento, la Ferrari ha scelto di guardare avanti, puntando su sviluppo, metodo e capacità di reagire. Una strategia che, in attesa dei risultati in pista, è già una risposta chiara al presente.