La seconda sessione di prove libere del Gran Premio d’Azerbaigian 2025 ha visto la Ferrari imporsi con una doppietta che ha sorpreso il paddock e acceso l’entusiasmo dei tifosi. Sul tracciato cittadino di Baku, caratterizzato da lunghi rettilinei e curve strette incastonate tra i palazzi della città vecchia, Lewis Hamilton ha firmato il miglior tempo in 1’41’’293 precedendo di appena 74 millesimi il compagno di squadra Charles Leclerc. Una prestazione che, oltre al valore cronometrico, restituisce fiducia a una Scuderia che cerca continuità dopo un avvio di stagione altalenante.
Hamilton davanti a Leclerc di un soffio
Il sette volte campione del mondo ha sfruttato al meglio il pacchetto della Ferrari, lavorando inizialmente con gomme medie e poi passando alle soft per siglare la prestazione di riferimento. I suoi venti giri hanno mostrato una costanza importante, confermata anche dalla capacità di estrarre velocità immediata quando necessario. Alle sue spalle Leclerc ha completato ventidue tornate, dimostrando ancora una volta di trovarsi a proprio agio tra i muretti di Baku, circuito dove in passato aveva già saputo brillare. I due ferraristi hanno dimostrato un passo competitivo anche nelle simulazioni di gara, aspetto che potrebbe rivelarsi cruciale in vista della domenica.
La concorrenza: Mercedes in agguato
Dietro alla doppietta della Ferrari si sono piazzate le due Mercedes di George Russell e del giovane Andrea Kimi Antonelli. Entrambi hanno mostrato un distacco contenuto, nell’ordine dei cinque decimi, con Russell che ha anche vissuto un momento delicato quando ha colpito le barriere con la posteriore destra all’uscita della zona della cittadella storica. Nonostante il contatto, l’inglese ha chiuso in terza posizione davanti al compagno di squadra, a conferma di una W16 competitiva e pronta a inserirsi nella lotta. Antonelli, alla sua prima stagione completa in Formula 1, ha confermato progressi costanti, tenendo il passo del ben più esperto compagno di box.
Bearman e Verstappen a ridosso dei primi
Oliver Bearman ha portato la sua Haas in quinta posizione, dimostrando ancora una volta di essere un giovane di grande talento. Il britannico ha fermato il cronometro a soli sei decimi dalla vetta, segno che la monoposto americana ha trovato buoni equilibri sul cittadino azero. Poco più indietro Max Verstappen, sesto a 609 millesimi, ha dovuto accontentarsi di un piazzamento meno brillante del previsto. Il campione del mondo in carica non è apparso completamente a suo agio, anche se è noto come spesso la Red Bull preferisca lavorare sulle simulazioni di passo gara per poi emergere in qualifica e in gara. Il distacco contenuto lascia comunque intendere che Verstappen sarà un avversario duro da battere nelle fasi decisive del weekend.
Problemi in casa McLaren
Se Ferrari e Mercedes hanno sorriso, la McLaren ha dovuto affrontare una sessione complicata. Lando Norris e Oscar Piastri hanno entrambi toccato i muretti nei loro tentativi più veloci, compromettendo la possibilità di scalare la classifica. Norris, in particolare, ha subito la rottura della sospensione posteriore sinistra ed è stato costretto al ritiro dopo soli sette giri. Piastri ha comunque completato ventidue tornate, chiudendo dodicesimo a un secondo dal miglior tempo. Un venerdì che complica i piani della scuderia di Woking, attesa ora a una pronta reazione nelle FP3.
La classifica completa delle FP2
Dietro i primi sei si sono piazzati Liam Lawson con la Racing Bulls e Esteban Ocon con l’altra Haas, rispettivamente settimo e ottavo. Alexander Albon ha confermato la crescita della Williams chiudendo nono, mentre Carlos Sainz con la seconda monoposto di Grove si è fermato all’undicesimo posto, subito alle spalle del compagno. Yuki Tsunoda e Isack Hadjar hanno completato il gruppo Racing Bulls con tempi competitivi, mentre Pierre Gasly e Franco Colapinto hanno faticato con l’Alpine, chiudendo nelle retrovie. Fernando Alonso e Lance Stroll hanno vissuto un venerdì difficile con Aston Martin, faticando a trovare il giusto bilanciamento. Le Kick Sauber di Bortoleto e Hulkenberg hanno navigato a metà classifica, senza acuti particolari. Un quadro che evidenzia ancora una volta come il gruppo di centro sia compatto e destinato a battaglie serrate.
Le parole di Frédéric Vasseur
Nonostante la prestazione incoraggiante, il team principal della Ferrari, Frédéric Vasseur, ha mantenuto un profilo basso nelle dichiarazioni a fine giornata. “Sognare non è una buona cosa, dobbiamo solo concentrarci su noi stessi. I margini sono minimi, sabato ci sarà un gruppo molto ravvicinato. Anche la simulazione gara è andata molto bene. È un buon venerdì, ma non sappiamo il livello degli altri. Non sarà semplice, dobbiamo limare anche un millesimo, oggi è andata bene e non potevamo fare meglio”. Parole che testimoniano la volontà di mantenere i piedi per terra in vista delle qualifiche e della gara, consapevoli che il weekend è ancora lungo e ricco di variabili.
Il programma del weekend a Baku
Dopo le prime due sessioni di libere, l’attenzione si sposta ora al sabato. Le FP3 prenderanno il via alle 10:30, un’ora utile per perfezionare gli assetti in vista della qualifica. Alle 14 sarà tempo di caccia alla pole position, un appuntamento che si preannuncia serratissimo considerando i distacchi contenuti tra i primi. Domenica alle 13 scatterà la gara, sedicesima tappa di una stagione che fin qui ha regalato sorprese e colpi di scena. Il circuito di Baku, con le sue curve insidiose e i rettilinei velocissimi, promette ancora una volta di essere teatro di uno spettacolo intenso e di grande imprevedibilità.
Un segnale importante per la Ferrari
Il venerdì di Baku lascia dunque segnali positivi per la Ferrari. La SF-25 si è dimostrata veloce sul giro secco e costante nel passo gara, Hamilton e Leclerc hanno confermato il loro affiatamento e la capacità di spingere la monoposto al limite. Le incognite legate alle strategie e al comportamento delle gomme restano, ma il primo atto del weekend ha visto la Scuderia di Maranello al centro della scena. In un campionato in cui ogni millesimo può fare la differenza, partire da una base solida come quella mostrata nelle FP2 rappresenta un vantaggio significativo. Ora spetterà al team trasformare il potenziale in risultati concreti nelle prossime giornate, quando la posta in palio diventerà ancora più alta.







