Ferrari a Monza: un podio lontano e tifosi disillusi
Il pubblico di Monza, accorso in massa con un record di presenze, si aspettava una Ferrari in grado di lottare per la vittoria. Invece, ancora una volta, i piloti hanno dovuto accontentarsi di onori senza gloria, fermandosi ai piedi del podio. La SF-25 ha mostrato tutti i suoi difetti strutturali, con Leclerc costretto a definire la sua corsa “nel bel mezzo del nulla”. Non è stata colpa dei piloti, che hanno dato tutto in pista, ma della macchina che non ha mai avuto il passo necessario per mettere pressione ai rivali. L’entusiasmo della marea rossa si è così trasformato in una consapevolezza amara: il sogno della prima vittoria stagionale era illusorio.
Le scelte tecniche e i limiti della SF-25
Per il GP d’Italia, i tecnici di Maranello avevano introdotto un nuovo fondo e una sospensione posteriore rivista, con l’obiettivo di migliorare la stabilità e la generazione di carico aerodinamico. In galleria del vento si era lavorato su ogni dettaglio, cercando l’altezza da terra ideale per massimizzare la downforce sul tracciato perfettamente liscio di Monza. In pista, però, le aspettative si sono infrante contro la realtà: la macchina ha continuato a soffrire di instabilità, soprattutto in frenata, e di una gestione complicata dei flap mobili. Leclerc e Hamilton si sono trovati a guidare una vettura nervosa, impegnativa e difficile da portare al limite.
Nel tentativo di ridurre la resistenza aerodinamica, la Ferrari ha scelto di scaricare le ali, ma il compromesso ha reso la SF-25 ancor più difficile da guidare. L’assetto ha migliorato le velocità di punta, ma ha aumentato i rischi legati al consumo del plank e all’usura delle gomme. Le simulazioni di qualifica avevano già suggerito che nemmeno con una scia perfetta sarebbe stato possibile ambire alla pole position, e la corsa ha confermato i limiti del progetto. Nonostante gli sforzi, i nuovi componenti non hanno inciso in maniera determinante, lasciando la vettura in una posizione di mediocrità competitiva.
Pilota | Posizione in qualifica | Posizione in gara | Velocità massima |
---|---|---|---|
Charles Leclerc | 4° | 4° | 352,8 km/h |
Lewis Hamilton | 10° | 6° | 363,3 km/h (con scia) |
I numeri di Monza e il confronto con gli avversari
Le statistiche della gara raccontano bene la situazione. Charles Leclerc ha raggiunto una velocità massima di 352,8 km/h, quasi identica a quella di Max Verstappen, che ha toccato i 352,5 km/h. Lewis Hamilton è andato anche oltre, toccando i 363,3 km/h grazie a una scia, ma è stato comunque battuto da Alexander Albon, che ha registrato il miglior dato di velocità massima con un margine di 0,8 km/h. Numeri che mostrano come Ferrari abbia cercato la velocità in rettilineo, ma senza poter contare su un bilanciamento complessivo paragonabile a quello delle dirette rivali.
La Red Bull, guidata da un Verstappen impeccabile, ha fatto funzionare le stesse scelte di assetto che la Ferrari non è riuscita a sfruttare. Laurent Mekies, da poco al comando del team di Milton Keynes, ha festeggiato la prima vittoria da team principal grazie a una RB21 capace di generare più carico aerodinamico e di mantenere un passo nettamente superiore. Anche le McLaren, pur non vivendo il loro weekend migliore, hanno preceduto agevolmente le Rosse. L’occasione di approfittare delle difficoltà delle monoposto papaya non è stata colta, lasciando Leclerc a lottare vanamente per un podio che non è mai stato realmente alla portata.
Un futuro da ripensare
Dopo Monza, è evidente che la Ferrari SF-25 non potrà vincere gare nella stagione 2025. I difetti congeniti della vettura non sembrano correggibili e l’unica strategia plausibile è quella di difendere il secondo posto nel campionato Costruttori. Con 280 punti complessivi, la Scuderia mantiene 20 lunghezze di vantaggio sulla Mercedes e 41 sulla Red Bull, che corre con un solo pilota competitivo. Un margine che può garantire la piazza d’onore, ma che non soddisfa le aspettative di inizio anno. Il vero obiettivo diventa quindi concentrare le energie sul progetto 678, che potrà beneficiare di nuovi rinforzi tecnici e rappresentare la vera occasione di rilancio per il futuro.
Leclerc ci ha provato anche a Monza a inserirsi nella lotta per il podio, ma il sorpasso subito da Oscar Piastri all’esterno di Lesmo 1 ha fotografato meglio di qualsiasi altro episodio la differenza di prestazioni. Hamilton, dal canto suo, ha portato a casa un sesto posto di esperienza, sfruttando al massimo una macchina difficile da guidare e che non gli ha mai dato la possibilità di andare oltre. I piloti hanno fatto la loro parte, ma senza una monoposto all’altezza, le speranze di vittoria restano vane.
La realtà di Monza e la reazione del pubblico
L’atmosfera unica di Monza ha comunque celebrato i piloti della Ferrari, applauditi e osannati nonostante l’assenza dal podio. Il pubblico ha riconosciuto lo sforzo di Leclerc e Hamilton, comprendendo che i veri limiti risiedono nella macchina e non in chi la guida. Fred Vasseur ha provato a trovare spiegazioni, sottolineando come il distacco dalle McLaren fosse limitato a quattro secondi, ma la realtà è che davanti c’era una Red Bull imprendibile, capace di rifilare venti secondi alle monoposto papaya. Una distanza abissale in una Formula 1 che non perdona.
L’appuntamento di casa ha quindi spazzato via ogni illusione, riportando la Ferrari con i piedi per terra. La stagione 2025 non regalerà vittorie, ma al massimo la soddisfazione di difendere una posizione di prestigio tra i Costruttori. I tifosi lo hanno capito, ma la loro passione resta intatta, in attesa che il futuro porti finalmente una macchina degna della tradizione di Maranello.
Pilota | Posizione in qualifica | Posizione in gara | Velocità massima |
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Charles Leclerc | 4° | 4° | 352,8 km/h |
Lewis Hamilton | 10° | 6° | 363,3 km/h (con scia) |