Ferrari 296 Speciale, potenza e leggenda: nasce una nuova icona del Cavallino

Con 880 CV e un V6 biturbo ibrido, la nuova Ferrari 296 Speciale porta all’estremo le prestazioni della 296 GTB, inaugurando un nuovo capitolo nella storia delle berlinette speciali.

ferrari 296 speciale 2025

Nel solco di una tradizione che ha dato vita a icone come la Challenge Stradale, la 430 Scuderia, la 458 Speciale e la 488 Pista, la Ferrari 296 Speciale nasce per esaltare il piacere di guida puro, portando all’estremo le caratteristiche della 296 GTB. È una berlinetta ibrida plug-in a motore centrale-posteriore, pensata per coloro che desiderano vivere ogni curva con intensità, sentendo la strada e la potenza sotto controllo assoluto.

La Ferrari 296 Speciale in breve

Cuore pulsante della 296 Speciale è l’inedito powertrain ibrido da 880 CV, il più potente mai montato su una Ferrari a trazione posteriore. Il V6 biturbo con architettura a 120° eroga da solo 700 CV, grazie a interventi profondi che includono bielle in titanio, pistoni rinforzati, albero motore alleggerito e una sofisticata gestione della sovralimentazione mutuata dalla 296 Challenge. Un sistema anti-detonazione derivato dalla Formula 1 consente di sfruttare fino all’ultimo cavallo senza timori, mentre il motore elettrico da 180 CV — potenziato grazie alla nuova modalità extraboost — completa un assetto tecnico da vera pista.

Anche la trasmissione ha fatto un passo in avanti. Il cambio DCT a otto rapporti è ora gestito da una logica evoluta, che sfrutta la coppia elettrica in fase di cambiata per ridurre ulteriormente i tempi e aumentare la reattività in ogni situazione. La sinergia fra i due propulsori non solo garantisce numeri da capogiro, ma soprattutto offre predittività e intuitività nella risposta al volante, qualità essenziali per chi guida al limite.

Aerodinamica attiva e leggerezza per dominare la pista

La Ferrari 296 Speciale rappresenta anche un passo avanti in termini di aerodinamica e leggerezza. Il carico verticale di 435 kg a 250 km/h, superiore del 20% rispetto alla 296 GTB, è reso possibile da soluzioni radicali, come l’aero damper sul cofano e le derive posteriori con side wings ispirate alla vettura da competizione. Lo spoiler attivo posteriore è gestito ora da una nuova logica che consente il passaggio da Low Drag a High Downforce in metà tempo rispetto al passato, introducendo anche una terza posizione intermedia (Medium Downforce) utile per le alte velocità.

Il telaio beneficia di una riduzione del peso di 60 kg, ottenuta grazie all’impiego di materiali nobili come fibra di carbonio e leghe di titanio. Il risultato è un rapporto peso/potenza di 1,60 kg/CV, un record per le berlinette Ferrari a trazione posteriore. Le sospensioni ribassate di 5 mm e la nuova taratura di molle e ammortizzatori migliorano la reattività in curva, con una riduzione del 13% del rollio. L’ultima evoluzione del controllore ABS Evo garantisce massima precisione in frenata, in ogni condizione.

Una Ferrari che dichiara la sua anima: stile ed emozioni della 296 Speciale

Nella tradizione Ferrari, ogni versione speciale porta con sé non solo una potenza superiore, ma anche una trasformazione radicale dello stile, capace di raccontare visivamente ciò che le cifre non dicono. La Ferrari 296 Speciale incarna questo principio in modo esemplare: non è una semplice evoluzione della 296 GTB, ma un’interpretazione estrema dell’idea di berlinetta ibrida sportiva, ispirata senza mezzi termini al mondo delle corse. Il linguaggio visivo cambia, si irrigidisce, si affila, si carica di richiami funzionali che non sono solo estetica, ma dichiarazioni di efficacia. Ogni modifica, ogni accento stilistico della carrozzeria e dell’abitacolo ha un fine tecnico preciso. È la forma che segue la funzione, in piena fedeltà all’ideologia Ferrari.

Un’estetica nata per correre: il nuovo frontale e la rivoluzione del posteriore

Il primo colpo d’occhio che si posa sulla Ferrari 296 Speciale trova un frontale trasformato. Il cofano, più scavato e articolato, gioca con l’alternanza tra pieni e vuoti per sottolineare una presenza scenica che richiama immediatamente il DNA delle vetture da corsa GT. Il design è più muscolare, ma anche più tecnico. Al posto di linee dolci e armoniose, il volto della Speciale esibisce una bocca più ampia, nervature marcate e un aggressivo splitter sospeso in tinta carrozzeria. Questo elemento aerodinamico, che funge anche da cornice visiva, è uno dei tratti più evidenti della transizione verso un’estetica funzionale e affilata.

Tre coppie di louvre simmetriche solcano il cofano, dichiarando senza ambiguità il legame con la tradizione delle Ferrari in versione speciale. Le prese d’aria per i freni, ulteriormente scavate, esprimono la volontà di privilegiare il raffreddamento e la prestazione. La transizione dalla 296 GTB alla Speciale è evidente anche nella ridistribuzione dei volumi, ora più compatti e aggressivi.

Al posteriore, la trasformazione è ancor più radicale. Due inedite ali a sbalzo, ispirate alla 296 Challenge, si ancorano alle estremità della coda e fanno da cornice a uno specchio di poppa completamente ridisegnato. Rispetto alla GTB, la porzione in tinta carrozzeria è ridotta al minimo, per alleggerire visivamente il posteriore e concentrare lo sguardo sulle nuove geometrie funzionali. Il concetto di “black screen”, già visto sulla GTB, qui evolve in una fascia nera che integra diversamente i gruppi ottici e restituisce un senso di maggiore larghezza e solidità.

Lo scarico alto, ispirato alla F80, emerge come un ulteriore elemento distintivo. Più che un dettaglio tecnico, è una dichiarazione visiva di potenza. Il suo posizionamento, integrato sopra un diffusore ampliato e ridefinito, suggerisce prestazioni termiche e aerodinamiche superiori, accentuate da una geometria più orizzontale e piatta. Il retrotreno non è più solo una conclusione: è un punto di forza visivo, tecnico e simbolico.

Fiancate e cerchi: dinamismo scolpito, aggressività contenuta

Anche nella vista laterale, la 296 Speciale mostra chiaramente il lavoro di evoluzione del design. Il profilo mantiene alcuni tratti fondamentali della GTB, come il caratteristico “flying bridge”, ma li esaspera attraverso soluzioni cromatiche e formali mirate. Il tetto scuro, ad esempio, spezza la continuità della carrozzeria e conferisce all’abitacolo l’aspetto di una bolla incastonata nella carrozzeria, tipica delle vetture da competizione. La cabina appare così più schiacciata, più aerodinamica, più centrata.

Le proporzioni generali sono state ricalibrate per comunicare maggiore prontezza e sportività. Il baricentro visivo è più basso nella parte anteriore, mentre le ali a sbalzo sul retro creano una chiara direzionalità, suggerendo accelerazione e velocità anche da ferma. Le aperture laterali per il raffreddamento sono integrate in modo naturale ma efficace, contribuendo all’equilibrio tra forma e funzione che caratterizza l’intero progetto.

Un elemento simbolico di questa filosofia è rappresentato dai cerchi forgiati a cinque razze, progettati appositamente per la 296 Speciale. Le geometrie moderne e alleggerite, ispirate ai cerchi in fibra di carbonio della F80, si distinguono per i fori passanti e per la finitura diamantata, che conferisce profondità e complessità visiva. La tinta scura delle razze crea un contrasto netto e dinamico, enfatizzando il movimento e l’aggressività.

Interni racing: minimalismo tecnico ed essenzialità raffinata

Se l’esterno della Ferrari 296 Speciale parla con voce potente e aggressiva, l’interno sussurra la sua essenza con rigore ed essenzialità. L’abitacolo è stato oggetto di un processo di alleggerimento e razionalizzazione, in linea con la tradizione delle versioni speciali di Maranello. I materiali protagonisti sono la fibra di carbonio e l’Alcantara, usati in modo diffuso per ridurre peso e aumentare il coinvolgimento visivo e tattile.

La plancia mantiene il layout digitale della 296 GTB, ma cambia l’atmosfera. Il pannello porta, ridisegnato, è un monoblocco in carbonio con un maniglione funzionale ricavato per sottrazione di materia. Al suo interno, woofer Hi-Fi diffondono la musica attraverso forature nella fibra stessa, mantenendo l’integrità visiva e il rigore stilistico. L’effetto complessivo è sobrio ma deciso: ogni elemento è lì per uno scopo.

Il tunnel centrale in fibra di carbonio ospita il celebre “cancelletto” per il comando del cambio, elemento distintivo di tutte le Ferrari moderne. Nella 296 Speciale assume il ruolo di protagonista grazie a una progettazione che ne esalta la tridimensionalità e l’importanza tattile. I fissaggi a vista, l’alluminio spazzolato e la texture della fibra a vista contribuiscono a un’esperienza sensoriale che è al tempo stesso tecnica e coinvolgente.

Colorazioni e dettagli: un’identità visiva esclusiva

A sottolineare la personalità unica della 296 Speciale c’è anche una nuova livrea dedicata, chiamata Verde Nürburgring. Si tratta di un verde acceso e vibrante, progettato per enfatizzare il carattere sportivo e distintivo del modello. Per la prima volta, la livrea è disponibile anche in versione bianca, entrambe con l’opzione di fasce longitudinali e numerazione da competizione da 00 a 99. Un omaggio diretto al mondo delle corse, ma anche un’ulteriore opportunità di personalizzazione per chi vuole che la propria Ferrari sia davvero unica.

ferrari 296 speciale 2025

Un motore da capolavoro per la nuova generazione Ferrari

Nel panorama dell’ingegneria automobilistica moderna, poche creazioni riescono a fondere con pari efficacia potenza, innovazione tecnica e anima racing come il motore della nuova Ferrari 296 Speciale. Evoluzione estrema della già performante 296 GTB, la versione Speciale non si limita a un semplice incremento di cavalli: è una rielaborazione radicale del concetto stesso di berlinetta sportiva ibrida, che eleva il V6 biturbo con architettura a 120° a uno dei propulsori più raffinati e prestazionali mai prodotti a Maranello.

La combinazione perfetta: motore termico e unità elettrica

Il cuore pulsante della 296 Speciale è un sistema ibrido plug-in che abbina un motore V6 biturbo da 700 CV a un’unità elettrica MGU-K da 180 CV, per un totale di 880 CV complessivi, distribuiti alle ruote posteriori attraverso un cambio DCT a otto rapporti. Rispetto alla 296 GTB, il salto in avanti è netto: 50 cavalli in più, un nuovo sistema di extraboost elettrico, alleggerimenti distribuiti su tutto il powertrain e strategie di controllo derivate direttamente dalla Formula 1.

V6 Ferrari: potenza, leggerezza e sound da corsa

Il motore endotermico della 296 Speciale è un V6 da 2.992 cm³ con doppio turbocompressore in configurazione “hot-V”, capace ora di erogare 700 CV contro i 663 della GTB. Il dato di 234 CV/l segna un record assoluto per le berlinette Ferrari con motore centrale posteriore. Per raggiungere questo obiettivo, gli ingegneri hanno lavorato in profondità su ogni componente, adottando soluzioni da competizione. Le bielle in titanio, più leggere del 35% rispetto a quelle in acciaio, si abbinano a pistoni rinforzati, un albero motore in acciaio nitrurato alleggerito e nuovi getti d’olio per il raffreddamento.

Il risultato è un complesso motore-pistone-biella-albero più leggero di 2,2 kg, capace di migliorare sensibilmente la prontezza del propulsore. Anche il basamento è stato riprofilato con lavorazioni di precisione derivate dalla 499P vincitrice della 24 Ore di Le Mans, mentre il fissaggio dei banchi cilindri utilizza ora prigionieri e viti in titanio, riservati finora ai motori da pista. Tutto ciò ha permesso un risparmio di peso complessivo di 9 kg rispetto alla GTB.

La gestione della combustione: tecnologia F1 su strada

Un altro pilastro della superiorità del V6 Ferrari è la gestione della detonazione. Derivata dalla Formula 1, la strategia prevede un controllo statistico delle combustioni anomale, in grado di garantire sempre la massima pressione in camera senza compromettere l’affidabilità. La pressione è stata aumentata del 7% rispetto alla 296 GTB, aumentando il rendimento del motore e la spinta ai regimi elevati. Anche i turbocompressori sono stati alleggeriti di 1,2 kg, mentre lo scarico opzionale in lega di titanio contribuisce a un’ulteriore riduzione del peso e a una timbrica ancora più distintiva.

Il motore elettrico: extraboost e guida full-electric

L’unità MGU-K, collocata tra il motore termico e il cambio, offre 180 CV nella modalità Qualify, con un’erogazione continua tra i 6.000 e 8.500 giri/min. Rispetto alla GTB, sono ben 13 CV in più, ottenuti attraverso una migliore gestione termica e software. Il sistema comprende una batteria da 7,45 kWh posizionata nel pianale e un inverter intelligente per il controllo dei flussi energetici.

Le modalità selezionabili tramite l’eManettino sul volante sono quattro: eDrive, per la marcia completamente elettrica fino a 135 km/h per un massimo di 25 km; Hybrid, che privilegia l’efficienza del sistema; Performance, dove il motore termico resta sempre acceso per garantire una risposta istantanea; e Qualify, che sblocca la massima potenza disponibile del sistema ibrido.

Cambio e prestazioni dinamiche: controllo e reattività

Il cambio DCT a otto rapporti resta quello della 296 GTB, ma sulla Speciale è stato completamente rivisto nelle logiche di funzionamento. Grazie all’integrazione tra le attuazioni meccaniche e quelle dell’unità elettrica, i tempi di cambiata sono stati ridotti, migliorando la progressione e la reattività in accelerazione. In più, il suono generato durante i cambi marcia è stato calibrato per integrarsi perfettamente con la sinfonia del V6, sia in progressione sia in scalata.

L’acustica: una sinfonia ad alta frequenza

Il sound è uno degli elementi che definiscono una Ferrari, e sulla 296 Speciale si raggiungono nuove vette. La timbrica resta quella caratteristica del V6 a 120°, ma viene amplificata in termini di spazialità e frequenze acute grazie a nuovi condotti sonori brevettati. Il loro numero è raddoppiato e la disposizione è stata ottimizzata tramite simulazioni acustiche 3D, in modo da portare nell’abitacolo un’armonia profonda, con note ricche e dettagliate su tutte le frequenze medio-alte. Il risultato è un’esperienza acustica immersiva che accompagna ogni cambiata, ogni rilascio e ogni accelerazione.

L’ibrido secondo Ferrari: potenza e leggerezza

La Ferrari 296 Speciale non è solo un esercizio di potenza. L’obiettivo era quello di rendere la vettura più leggera, più reattiva e più comunicativa, pur mantenendo un sistema ibrido avanzato. Il risultato finale è un rapporto peso/potenza di 1,60 kg/CV, valore da riferimento assoluto per una berlinetta a trazione posteriore. E soprattutto, un motore che rappresenta l’equilibrio perfetto tra la passione per la meccanica e l’evoluzione tecnologica dell’ibrido.

Aerodinamica estrema: come la Ferrari 296 Speciale ridefinisce le regole della strada

Quando si parla di Ferrari 296 Speciale, l’immaginario collettivo corre subito verso numeri da capogiro, linee affilate e suoni inebrianti. Ma dietro la magia c’è l’ingegneria, e uno degli elementi che più definisce questa berlinetta ibrida plug-in è il suo straordinario lavoro sull’aerodinamica. Non si tratta solo di un affinamento rispetto alla già efficace 296 GTB, ma di una vera rivoluzione concettuale. Grazie a soluzioni derivate direttamente dalla pista, la 296 Speciale riesce a generare 435 kg di carico verticale a 250 km/h, il 20% in più rispetto alla versione da cui deriva. È il risultato di un approccio che unisce innovazione, esperienza sportiva e integrazione perfetta tra stile e funzione.

Un approccio evolutivo e racing-oriented

L’aerodinamica della Ferrari 296 Speciale è frutto di un doppio filone progettuale. Da un lato, il perfezionamento dell’impostazione già vista sulla 296 GTB, attraverso un affinamento dettagliato di ogni superficie. Dall’altro, il trasferimento diretto di tecnologie e concetti sviluppati nel mondo delle competizioni, in particolare con la 296 Challenge. Questo mix ha permesso ai tecnici Ferrari di spingere i confini più in là, ottimizzando l’interazione tra aerodinamica e stile con l’aiuto combinato di simulazioni CFD e test in galleria del vento.

Side wings e spoiler attivo: protagonisti della parte posteriore

La zona posteriore della 296 Speciale rappresenta un capolavoro di ingegneria funzionale. Tra gli elementi più caratterizzanti spiccano le side wings, derivate concettualmente dai flap della FXX K e dalle paratie laterali della 296 Challenge. La loro particolare geometria curva abbraccia la coda del veicolo, con una duplice funzione. La componente verticale lavora per ottimizzare la scia e ridurre la resistenza aerodinamica, mentre quella orizzontale genera downforce utile a stabilizzare il posteriore alle alte velocità. Queste superfici interagiscono direttamente con il flusso d’aria destinato ai radiatori posteriori, migliorandone l’efficienza.

Ad affiancare le side wings troviamo uno spoiler attivo rivisitato rispetto a quello della 296 GTB. La nuova logica di attivazione riduce del 50% i tempi di transizione tra le modalità Low Drag (LD) e High Downforce (HD), e introduce una terza posizione intermedia – Medium Downforce (MD) – pensata per garantire una stabilità ottimale a velocità elevate.

Un diffusore posteriore che lavora in simbiosi col fondo

A completare il pacchetto posteriore c’è un nuovo diffusore, studiato per lavorare in sinergia con il fondo piatto e con i tre canali di estrazione. I generatori di vortici sono stati ottimizzati per dividere i flussi tra il canale centrale e quelli laterali. In particolare, l’upwash generato dalle side wings aiuta a migliorare l’estrazione dell’aria anche in configurazione a bassa resistenza, assicurando così un carico verticale più elevato rispetto alla 296 GTB e un bilanciamento aerodinamico efficace in ogni configurazione dello spoiler posteriore.

Aero damper e louvres: il frontale tra innovazione e funzionalità

Anche l’anteriore è stato oggetto di un profondo lavoro di reinterpretazione. Qui la novità principale è l’introduzione del sistema aero damper, mutuato dalla 296 Challenge. Si tratta di un canale che mette in comunicazione il fondo con il cofano, convogliando parte del flusso d’aria dal sottoscocca verso l’upperbody. Il risultato è una maggiore portata d’aria sul fondo, che migliora la performance in effetto suolo e rende più stabile la distribuzione del carico anteriore, soprattutto nelle variazioni dinamiche di assetto durante le fasi di accelerazione.

A questo si aggiungono le louvre laterali sul cofano, che si rifanno al linguaggio stilistico della 296 GT3. Posizionate in prossimità dei parafanghi, sfruttano zone di forte depressione per ridurre la pressione interna dei passaruota, migliorando sia la resistenza all’avanzamento che la produzione di carico aerodinamico.

Il fondo anteriore come generatore di performance

L’intero fondo anteriore è stato progettato per massimizzare il carico. Il canale centrale che alimenta l’aero damper è stato sagomato per aumentare il flusso d’aria in ingresso, mentre i diffusori laterali beneficiano di una gestione termica ottimizzata che ha permesso di ampliarli e di migliorare l’efficacia dei vortici generati. Questi ultimi, a loro volta, agiscono sulla pulizia del flusso verso il sistema anteriore, contribuendo a una maggiore aderenza e a una guida più precisa.

La guancia del paraurti è un altro esempio di come l’attenzione ai dettagli possa trasformarsi in performance. La sua sezione interna è scavata per comprimere l’aria in ingresso e guidarla verso l’esterno della ruota anteriore, generando un condotto laterale che lavora a stretto contatto con i vortici prodotti dal fondo. Gli splitter laterali sono stati arricchiti da tre tagli che favoriscono l’estrazione dell’aria calda in uscita dai radiatori anteriori.

Interventi mirati anche sulle ruote anteriori

Infine, anche il trattamento dell’arco ruota anteriore e dei suoi componenti accessori è stato studiato con cura. Il copribrancardo posteriore agisce sull’estrazione laterale del flusso proveniente dal fondo, amplificando gli effetti benefici dei generatori di vortici. Una presa d’aria posteriore al longherone serve invece per alimentare il cosiddetto soffiaggio della ruota, un getto d’aria che ha lo scopo di “pulire” i flussi in una zona particolarmente delicata per la gestione della scia complessiva.

Una filosofia integrata tra forma e funzione

Tutto il lavoro aerodinamico sulla Ferrari 296 Speciale si traduce in una vettura che non solo appare veloce anche da ferma, ma che riesce a sfruttare ogni singolo centimetro del proprio corpo per generare prestazioni reali su strada e in pista. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire maggiore downforce, migliorare la stabilità alle alte velocità e rendere il comportamento della vettura più coerente e prevedibile anche nella guida al limite. È una filosofia che affonda le radici nella Formula 1 e nei successi in pista, ma che qui viene declinata per l’uso quotidiano da parte degli appassionati più esigenti.

Con i suoi 435 kg di carico verticale, la 296 Speciale è oggi una delle vetture più efficaci mai uscite da Maranello sotto il profilo aerodinamico. E la cosa straordinaria è che riesce a farlo restando fedele a una bellezza funzionale, dove ogni curva, ogni superficie, ogni aletta ha un significato preciso. È la dimostrazione più chiara che in Ferrari la forma segue sempre la velocità.

ferrari 296 speciale 2025

Il DNA dinamico della Ferrari 296 Speciale: emozioni oggettive al volante

Quando si parla di Ferrari 296 Speciale, si entra in una nuova dimensione del piacere di guida. Non si tratta solo di numeri o di velocità, ma della capacità di una berlinetta a motore centrale di interpretare con maestria ogni impulso del pilota, traducendolo in una risposta precisa, intensa e immediata. In casa Ferrari, la dinamica di guida non è solo una promessa emotiva, ma un insieme di parametri tecnici ben definiti: comportamento laterale, risposta longitudinale, sensazione in cambiata, feeling in frenata e qualità del sound. Tutti elementi misurabili, ottimizzati e poi trasformati in pura emozione meccanica.

La Ferrari 296 Speciale nasce da questa filosofia, spingendo al limite l’evoluzione della 296 GTB e portando su strada una vettura che si comporta come una vera sportiva da pista. Ogni scelta tecnica è stata fatta per rendere l’auto non solo più veloce, ma anche più comunicativa, intuitiva, coerente nei suoi comportamenti dinamici. Il risultato è un’esperienza di guida senza precedenti, che parte dalla riduzione del peso e arriva a sofisticati sistemi di gestione elettronica capaci di dialogare con il pilota in tempo reale.

Una vettura alleggerita per rispondere meglio

La base di ogni supercar realmente sportiva è il rapporto tra massa e reattività. La Ferrari 296 Speciale lo ha migliorato in modo radicale, abbattendo oltre 60 kg rispetto alla 296 GTB. Questo grazie a un sapiente utilizzo di fibra di carbonio, titanio e alleggerimenti mirati che coinvolgono carrozzeria, interni e gruppo motopropulsore. La riduzione di massa si traduce in una maggiore agilità nelle transizioni laterali, una prontezza di risposta superiore e una capacità di accelerazione laterale aumentata del 4%. Il comportamento in curva diventa più diretto, più pulito, più efficace. Ma non solo: il baricentro più basso e la massa ridotta permettono alla vettura di restare più stabile anche in fase di rollio, migliorando il bilanciamento complessivo.

Il gradiente di rollio, infatti, è stato ridotto del 13%, a beneficio di una guida più piatta e precisa. Una caratteristica fondamentale per sfruttare appieno la nuova aerodinamica e l’assetto attivo, ma anche per rendere l’esperienza al volante più coinvolgente. L’effetto è quello di una connessione più diretta tra pilota e strada, con risposte più sincere e una maggiore coerenza nell’evoluzione delle forze in curva.

Il ruolo dell’elettronica: ABS Evo ed extraboost

La dinamica della 296 Speciale è anche figlia della tecnologia più evoluta di Ferrari. Uno degli elementi chiave è il nuovo sistema ABS Evo, sviluppato in collaborazione con fornitori di primo livello e integrato con un sensore 6D in grado di rilevare con estrema precisione la velocità del veicolo e lo slittamento di ciascuna ruota. Questo permette di modulare la frenata con una precisione impensabile fino a pochi anni fa, massimizzando la forza frenante disponibile in ogni condizione, che si tratti di rettilinei o frenate combinate in curva. La ripetibilità dell’azione frenante e la sua progressività diventano così un punto di forza della dinamica di guida, assicurando al pilota un controllo totale in ogni fase dell’approccio alla curva.

A completare l’esperienza dinamica c’è la funzione extraboost, ereditata dalla SF90 XX Stradale. Attivabile esclusivamente nella modalità Qualify dell’eManettino, consente di sfruttare una riserva di potenza elettrica aggiuntiva in uscita di curva, riducendo i tempi sul giro in modo significativo. L’intelligenza del sistema valuta le condizioni termiche dei componenti e la convenienza nell’attivare il boost, selezionando automaticamente i punti della pista dove è più efficace. Su circuiti come Fiorano o Mugello, è possibile usarlo rispettivamente fino a 14 e 15 volte in due giri. Il pilota può monitorare la disponibilità residua tramite un indicatore grafico sul display, pianificando l’utilizzo di questo surplus energetico con consapevolezza.

Ammortizzatori e molle: sospensioni da pista su strada

La Ferrari 296 Speciale adotta ammortizzatori Multimatic® a taratura singola, derivati direttamente dalla 296 GT3. Si tratta di componenti sviluppati per la pista, capaci di offrire smorzamenti calibrati per ogni condizione dinamica senza l’ausilio di sistemi elettronici. In abbinamento alle molle in titanio, si ottiene un sistema sospensivo leggerissimo ma reattivo, pronto ad adattarsi sia all’uso in circuito che alla guida su strada. L’ottimizzazione è stata ottenuta attraverso intense sessioni di simulazione virtuale, che hanno permesso di testare in anticipo centinaia di configurazioni possibili e scegliere quella in grado di esaltare l’intero potenziale meccanico della vettura.

Questa impostazione, unita alla geometria dell’assetto e alla riduzione del peso, permette alla 296 Speciale di rispondere con immediatezza a ogni comando dello sterzo, mantenendo la precisione anche in situazioni limite. È una sportiva che invita a osare, ma che allo stesso tempo protegge e accompagna il pilota grazie alla coerenza delle sue reazioni.

Spoiler attivo e stabilità alle alte velocità

Il profilo aerodinamico attivo completa il lavoro del telaio e delle sospensioni. Lo spoiler posteriore ad attivazione variabile gestisce quattro posizioni: dalla Low Drag per la massima velocità in rettilineo, alla High Downforce che entra in azione nelle frenate più intense o nelle curve con carico laterale elevato. A queste si aggiungono una posizione intermedia, utile per la prontezza di attivazione del carico massimo, e la nuova Medium Downforce, pensata per aumentare la stabilità del retrotreno alle alte velocità senza penalizzare troppo l’efficienza aerodinamica. Il risultato è un comportamento sempre neutro, prevedibile, anche quando si affrontano curve ad alta velocità con angoli di sterzata minimi.

In sinergia con il carico aerodinamico, la dinamica della Ferrari 296 Speciale diventa una danza precisa tra trazione, spinta e aderenza, dove ogni parametro è controllato e raffinato in tempo reale. L’auto non sorprende mai, ma accompagna. Non impone la guida, ma la esalta. È questo il cuore del progetto: rendere le prestazioni assolute accessibili, trasformando il pilota in parte attiva della macchina.

Vota