Il nuovo targhino monopattino rappresenta una svolta importante per la mobilità urbana in Italia. Dopo mesi di attesa dall’approvazione del nuovo codice della strada, è stato finalmente pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il decreto attuativo che stabilisce in modo chiaro le caratteristiche delle targhe che dovranno essere applicate sui monopattini elettrici. La misura, già prevista nel testo normativo generale, non poteva entrare in vigore senza queste specifiche tecniche, e ora compie un passo avanti verso l’applicazione definitiva.
Questo nuovo obbligo nasce per regolamentare in modo più rigoroso la circolazione dei monopattini elettrici, mezzi ormai diffusi in modo capillare soprattutto nei centri urbani. Il fenomeno della micromobilità ha portato grandi benefici in termini di riduzione del traffico e dell’inquinamento, ma ha anche fatto emergere problemi legati alla sicurezza stradale e al rispetto delle regole, rendendo necessario un sistema di identificazione chiaro e inequivocabile.
Secondo il provvedimento, la targa non sarà legata al mezzo stesso, come accade per le automobili e le moto, ma sarà attribuita alla persona che utilizza il monopattino. Questo perché i monopattini elettrici, a differenza degli altri veicoli, non sono dotati di numero di telaio e non sono registrati presso un archivio nazionale. Per questa ragione il targhino monopattino diventa una sorta di documento personale applicato a un mezzo che rimane privo di identificativo proprio. Una scelta che permette alle autorità di associare comunque la responsabilità di utilizzo a un soggetto ben definito, anche nel caso in cui il monopattino venga prestato o ceduto temporaneamente.
Caratteristiche tecniche del targhino monopattino
Le caratteristiche fisiche del nuovo targhino per monopattini sono state dettagliate in modo minuzioso dal decreto. Si tratta di un supporto rettangolare di dimensioni contenute, precisamente cinque centimetri di base per sei centimetri di altezza, con materiale plastificato adesivo e non rimovibile. Il fondo sarà bianco riflettente con caratteri neri, in linea con la leggibilità anche in condizioni di scarsa luce, e riporterà in trasparenza la dicitura “M.E.F.” oltre all’emblema della Repubblica Italiana.
La composizione alfanumerica prevista sarà di sei simboli distribuiti su due righe da tre caratteri ciascuna, combinando lettere e numeri selezionati: le lettere utilizzabili saranno B, C, D, F, G, H, J, K, L, M, N, P, R, S, T, V, W, X, Y, Z mentre i numeri andranno da 2 a 9. Questo codice non solo fungerà da identificativo visivo ma costituirà un vero e proprio riferimento amministrativo, così da poter essere registrato per i controlli da parte delle autorità.
Il decreto specifica anche le modalità di posizionamento del targhino monopattino. Se il monopattino dispone di un alloggiamento apposito, la targa dovrà essere applicata al centro del parafango posteriore in posizione perpendicolare rispetto al veicolo. Nel caso in cui l’alloggiamento non sia presente, la targa andrà fissata sul piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri da terra. Questa doppia opzione è stata prevista per garantire la massima adattabilità anche ai modelli più compatti o privi di supporti specifici, tenendo sempre conto della visibilità e dell’efficacia del controllo da parte delle forze dell’ordine.
I tempi per l’entrata in vigore e le sanzioni previste
Nonostante il decreto abbia definito le caratteristiche del targhino per monopattini elettrici, l’obbligo non è ancora immediato. La norma infatti richiede due ulteriori passaggi fondamentali: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che rende ufficiale l’entrata in vigore, e un secondo decreto che stabilirà il costo esatto del targhino. Fino a quando non saranno completate queste fasi, il nuovo obbligo non potrà essere applicato concretamente.
Il tema del prezzo è particolarmente rilevante per i cittadini e per le associazioni che si occupano di mobilità sostenibile, preoccupate che costi troppo elevati possano scoraggiare l’utilizzo dei monopattini elettrici, considerati una risorsa importante per le città italiane. Anche per questo il Ministero ha preferito suddividere il percorso normativo in più fasi, per consentire un confronto con gli operatori del settore e con i consumatori. Non appena il prezzo sarà fissato e la norma pubblicata in Gazzetta, i proprietari di monopattini dovranno provvedere a richiedere il targhino monopattino presso gli uffici competenti, al pari di quanto avviene per gli altri veicoli a motore.
Il sistema delle sanzioni, tuttavia, è già stabilito e sarà applicato non appena l’obbligo sarà operativo. Chi verrà sorpreso a circolare senza la targa prevista potrà ricevere una multa pari a 100 euro, importo che potrà essere ridotto del 30% se il pagamento avverrà entro cinque giorni dalla contestazione. Questo meccanismo ricalca quanto già previsto dal codice della strada per altre infrazioni minori, con l’obiettivo di incentivare la regolarizzazione rapida.
Obiettivi del nuovo codice della strada per la sicurezza
Il nuovo targhino monopattino si inserisce all’interno di una più ampia strategia del nuovo codice della strada, che mira ad aumentare la sicurezza nelle aree urbane. I monopattini elettrici sono protagonisti di una vera rivoluzione della mobilità, ma la loro diffusione massiccia ha comportato un aumento degli incidenti e delle situazioni di conflitto con altri utenti della strada, dai pedoni agli automobilisti. Identificare in modo univoco ogni monopattino attraverso la targa personale permette di individuare più facilmente eventuali responsabilità in caso di sinistri o comportamenti scorretti. Allo stesso tempo, la nuova regola punta a contrastare fenomeni di abbandono o utilizzo scorretto dei monopattini condivisi, che spesso vengono lasciati in mezzo ai marciapiedi o in zone vietate.
Il targhino per monopattini elettrici sarà dunque uno strumento di controllo ma anche un elemento di responsabilizzazione per i conducenti, chiamati a rispettare le regole e a tenere comportamenti più prudenti. La scelta di collegare la targa alla persona piuttosto che al mezzo rappresenta inoltre un elemento innovativo nel panorama normativo, perché riconosce la natura personale e dinamica di questi veicoli, che possono essere facilmente prestati o ceduti ad altri utenti.
Verso una mobilità più sostenibile e ordinata
L’introduzione del targhino monopattino non va letta come un ostacolo alla micromobilità elettrica, anzi. Proprio grazie a una regolamentazione più precisa e a un quadro di regole chiare, il monopattino elettrico potrà continuare a diffondersi in modo sicuro e armonioso nelle città italiane. Negli ultimi anni la crescita di questo mezzo di trasporto è stata impressionante, con migliaia di utenti che ogni giorno lo scelgono per spostarsi in modo rapido, economico e rispettoso dell’ambiente.
Una targa specifica potrà rafforzare la fiducia dei cittadini, migliorare la percezione di sicurezza e contribuire a ridurre il conflitto tra utenti della strada. In prospettiva, la tracciabilità garantita dal targhino monopattino potrà agevolare anche il lavoro delle forze dell’ordine e delle compagnie assicurative, rendendo più semplice la gestione di eventuali sinistri o controversie.