Ferrari a Baku e il mancato scambio tra Hamilton e Leclerc
Durante la gara di Baku, Leclerc aveva ceduto la posizione a Hamilton per permettere all’inglese di tentare l’attacco alle monoposto davanti. La strategia prevedeva che, in caso di mancato sorpasso, la posizione fosse restituita al monegasco. Quando il momento è arrivato, però, l’esecuzione non è stata impeccabile. Hamilton ha ricevuto il messaggio dal box troppo tardi, mentre era ancora concentrato sulla vettura che lo precedeva, e ha rallentato sul rettilineo finale. Il calo di ritmo non è stato sufficiente per consentire a Leclerc di completare il sorpasso prima della linea del traguardo, con il risultato che l’inglese ha chiuso davanti al compagno per meno di mezzo secondo.
La reazione di Charles Leclerc
Il caso Hamilton-Leclerc emerge subito dopo il gran premio. Nel dopogara, Leclerc ha minimizzato l’episodio, consapevole che l’ottava o la nona posizione non avrebbero cambiato il valore del fine settimana. “La situazione era chiara, ma non mi interessa”, ha dichiarato, sottolineando come la Ferrari debba concentrarsi piuttosto sui problemi strutturali che la stanno relegando lontano dalle posizioni di vertice. Le parole del monegasco hanno lasciato trasparire una frustrazione crescente, frutto di una stagione in cui le soddisfazioni sono arrivate col contagocce e in cui ogni weekend sembra portare più delusioni che progressi concreti. Allo stesso tempo, Leclerc ha ricordato che, se in futuro la squadra lotterà per posizioni più importanti, sarà fondamentale rispettare alla lettera le regole interne, evitando ambiguità e malintesi come quello visto a Baku.
Le parole di Hamilton
Lewis Hamilton ha offerto una versione franca dell’accaduto, riconoscendo la propria parte di responsabilità. L’inglese ha spiegato che il messaggio di rallentare è arrivato in ritardo e che lui era ancora focalizzato sulla possibilità di superare la vettura davanti. Quando ha alzato il piede sul rettilineo, Leclerc non ha avuto il tempo sufficiente per completare il sorpasso, mancandolo di circa quattro decimi. “È stato un errore di valutazione da parte mia”, ha ammesso Hamilton, promettendo che episodi simili non si ripeteranno. L’inglese ha comunque ridimensionato l’importanza della questione, ricordando che si trattavapur sempre di un ottavo e di un nono posto, risultati che non soddisfano né lui né la squadra.
Caso Hamilton e Leclerc, un simbolo della crisi Ferrari?
Il mancato scambio di posizioni tra Hamilton e Leclerc non è stato solo un episodio curioso,nma ha rappresentato un simbolo della situazione complicata che la Ferrari sta vivendo. La mancanza di chiarezza nelle strategie, unita a una monoposto incapace di competere con le migliori, ha messo i piloti in una condizione difficile. Hamilton e Leclerc hanno entrambi evidenziato come la vettura sia lenta rispetto a Mercedes, Red Bull e McLaren, e come anche una buona gestione interna non possa colmare il divario tecnico. L’episodio di Baku diventa così il riflesso di un problema più grande, che riguarda la capacità del team di sfruttare al meglio le risorse a disposizione e di evitare errori di comunicazione che finiscono per peggiorare il morale.
Leclerc e la frustrazione crescente
La stagione di Charles Leclerc è segnata da una costante ricerca di risultati migliori, spesso vanificata da una macchina che non risponde alle sue aspettative. Il monegasco ha ammesso che l’episodio di Baku non lo farà tornare a casa con ulteriori pensieri, perché ciò che davvero pesa è la lentezza complessiva del pacchetto Ferrari. Questa frustrazione crescente rischia di avere un impatto anche sul futuro del rapporto tra Leclerc e la squadra, perché il pilota sente di avere il potenziale per lottare ai vertici, ma continua a trovarsi invischiato in battaglie di centro classifica. L’ottavo o il nono posto rappresentano un bottino troppo modesto per un talento che mira a molto di più.
Hamilton e il ruolo da veterano
Per Lewis Hamilton, la situazione assume sfumature diverse. Il sette volte campione del mondo è arrivato in Ferrari con la speranza di contribuire a riportare la scuderia al vertice, ma si trova a fare i conti con una monoposto che non riesce a esprimere il livello necessario per lottare per la vittoria. In questo contesto, il suo ruolo da veterano diventa ancora più importante. Ammettere l’errore a Baku e scusarsi con Leclerc dimostra la volontà di mantenere un clima collaborativo all’interno del team, evitando che episodi marginali diventino pretesti per conflitti interni. Tuttavia, anche Hamilton non può nascondere la delusione per risultati così al di sotto delle aspettative, che mettono in discussione il progetto Ferrari a medio termine.
Strategie mancate e riflessioni future
Il caso del mancato scambio di posizioni spinge a riflettere sulla gestione strategica della Ferrari. In una gara come quella di Baku, dove l’uso del DRS e la scelta delle gomme possono fare la differenza, ogni dettaglio va curato con precisione assoluta. Eppure, la Ferrari sembra incapace di evitare errori di valutazione. Leclerc stesso ha evidenziato che in futuro, quando la posta in palio sarà più alta, non ci si potrà permettere di lasciare spazio a interpretazioni sbagliate. L’episodio tra lui e Hamilton dovrà quindi diventare un campanello d’allarme per il muretto, chiamato a migliorare la chiarezza e la tempistica delle comunicazioni.
Il peso psicologico sugli uomini Ferrari
Non va sottovalutato l’impatto psicologico di episodi come quello di Baku. In un campionato lungo e logorante come la Formula 1, ogni piccolo errore contribuisce a costruire un senso di sfiducia che può condizionare sia i piloti che il team. Leclerc e Hamilton hanno dimostrato professionalità nel minimizzare l’accaduto, ma non è escluso che la frustrazione accumulata possa riemergere in altri momenti della stagione. La Ferrari dovrà quindi lavorare non soltanto sulla monoposto, ma anche sulla gestione delle dinamiche interne, per evitare che il malcontento diventi un freno ulteriore in un’annata già difficile.







