Aquaplaning: cosa è, come si affronta, cosa c’è da sapere

Fenomeno acquaplaning: che cos'è, quando si verifica e come evitarlo

Fenomeno aquaplaning
Fenomeno aquaplaning: che cos'è e come evitarlo

Come si affronta il fenomeno dell’aquaplanning? Prima o poi capita a tutti di dover affrontare questo fenomeno che si verifica in presenza di pioggia o di strade allagate. Si tratta di una situazione che, se non governata a dovere, può diventare potenzialmente pericolosa perché quando una macchina va in aquaplanning perde completamente aderenza. E quando si perde completamente aderenza il rischio è di farsi male e/o di fare del male ad altre persone.

Come evitare incidenti causati proprio da questa situazione? Questa è la nostra guida.

Fenomeno aquaplaning: di cosa si tratta?

Può capitare, quando si è al volante della propria vettura, di imbattersi in un acquazzone e di conseguenza in una strada allagata. In questo caso potrebbe accadereche le ruote dell’auto perdano completamente aderenza con il manto stradale. La sensazione che si prova è molto particolare: non è proprio come guidare sul ghiaccio, ma quasi. L’auto sembra “volare”, sembra non avere gravità.

Come detto poco sopra, è una situazione potenzialmente pericolosa perché un’auto senza aderenza è fondamentalmente un’auto ingovernabile, quindi un pericolo.

Quando si verifica l’aquaplanning?

L’aquaplaning è una situazione che ha a che fare con lo stato delle gomme o, per meglio dire, con la loro aderenza rispetto al terreno. Queste infatti perdono proprio aderenza con la strada quando le scanalature sul battistrada perdono la capacità di eliminare l’acqua presente sull’asfalto.

Lo pneumatico “galleggia” perché non è in grado di eliminare l’acqua e quindi perde completamente aderenza. Più l’auto aumenta di velocità, più le ruote girano, più aumenta la perdita di aderenza. Un vero e proprio circolo vizioso.

image Fenomeno acquaplaning
Fenomeno acquaplaning: fattori scatenanti

I fattori scatenanti

Il verificarsi di questo fenomeno è collegato ad alcune cause scatenanti. Ne ha parlato direttamente l’ex-pilota automobilistico Siegfrid Stohr. Questi fonda GuidarePilotare, scuola di guida della BMW: si trova nel Misano World Circuit ed è stata intitolata in ricordo di Marco Simoncelli. Stohr spiega come l’aquaplaning dipenda, principalmente, da due fattori.

Il primo è lo stato degli pneumatici, in particolar modo quelli anteriori, già che sono quelli che devono “affrontare” per primi l’acqua.
Il secondo fattore è invece legato alla velocità del veicolo. Maggiore sarà, minore risulta l’aderenza delle gomme su strada. Se l’auto va troppo veloce, potrà andare incontro al fenomeno di acquaplaning anche in presenza di una pozzanghera, così come se ci dovesse essere un acquazzone.

Soluzioni al fenomeno aquaplaning

Per poter scongiurare il fenomeno acquaplaning, esistono alcuni accorgimenti utili. Il primo fattore scatenante è, come visto, lo stato e la conformazione degli pneumatici. È quindi consigliato l’utilizzo di pneumatici anteriori che abbiano, come minimo, 4 o 5 millimetri di battistrada. Questo aumenterà la loro capacità di eliminare l’acqua su strada.
Il secondo consiglio ha a che vedere con il fattore n.2, ovvero la velocità.

In primo luogo, è bene non farsi prendere dal panico. Bisognerà decelerare, ma non frenare. Il miglior modo per uscire da questa situazione è quello di aspettare che gli pneumatici anteriori siano nuovamente in grado di aderire al terreno. Bisognerà, invece, evitare di aumentare l’angolo di sterzo. Decelerare in maniera brusca, inoltre, potrebbe aumentare i rischi di seri danni, soprattutto se si sta curvando. Insomma, ci vuole un po’ di maestria.

Non a caso, nei corsi di guida sicura, l’aquaplanning è una delle situazioni più affrontate.3

 

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