Le parole di Luca Cordero di Montezemolo su Charles Leclerc hanno acceso il dibattito attorno al futuro del pilota monegasco e al ruolo della Ferrari nelle sue ambizioni mondiali. In occasione dell’anteprima del documentario a lui dedicato, Luce: Seeing Red, l’ex presidente della Scuderia ha espresso con chiarezza il suo pensiero, riconoscendo nel giovane talento una dedizione assoluta, ma anche il peso crescente degli anni che passano senza risultati concreti. Secondo Montezemolo, Leclerc si trova davanti a un bivio fondamentale per la sua carriera, una scelta che potrebbe determinare la possibilità di lottare davvero per il titolo iridato.
Il contesto di Baku e la stagione in corso
L’attesa per il weekend di Baku ha fatto da sfondo alle dichiarazioni di Montezemolo. La gara azera rappresenta una chance concreta per Leclerc di conquistare la sua prima vittoria stagionale. La pista cittadina, che in passato lo ha spesso esaltato, si presta alle sue caratteristiche di guida, mentre la Ferrari può approfittare delle difficoltà della McLaren MCL39 sui tracciati a basso carico. Tuttavia, la presenza di Max Verstappen e della Red Bull RB21, dominante a Monza, ricorda che la strada verso il successo rimane complessa. È in questo scenario che il valore di Leclerc appare ancora più evidente: un pilota che, nonostante le condizioni non ottimali, continua a spingere dal primo all’ultimo giro, senza mai arrendersi.
Sette anni in Ferrari senza titolo
Da quando è approdato a Maranello, Leclerc ha vissuto sette stagioni cariche di aspettative, ma prive della possibilità concreta di lottare per il mondiale. Il monegasco ha condiviso la speranza dei tifosi di vedere una Ferrari finalmente competitiva, ma anno dopo anno si è ritrovato con promesse non mantenute e monoposto incapaci di contrastare la forza di Mercedes prima e Red Bull poi. Montezemolo ha sottolineato proprio questo aspetto: la frustrazione di un pilota che, pur ancora giovane, osserva i suoi coetanei come Lando Norris e Oscar Piastri conquistare vittorie importanti, mentre lui resta legato a un progetto che non decolla. L’attesa rischia di trasformarsi in logoramento, con il timore che le occasioni migliori possano passare senza essere sfruttate.
Il paragone con Jacques Villeneuve
Nelle sue dichiarazioni, Montezemolo ha proposto un confronto curioso con Jacques Villeneuve. Pur non avendo mai lavorato direttamente con il canadese, l’ex presidente Ferrari ha ricordato come Villeneuve fosse un pilota veloce, capace di vincere molte gare, ma incline a commettere errori e a cedere sotto pressione. Per Montezemolo, Leclerc rappresenta l’opposto: un pilota con l’atteggiamento giusto, in grado di mantenere la concentrazione anche nei momenti più difficili. Questa differenza diventa il punto di forza del monegasco, che ha saputo affrontare stagioni di frustrazione senza perdere motivazione, mantenendo sempre alto il livello della sua guida. Il paragone, dunque, serve a evidenziare quanto il carattere e la mentalità di Leclerc lo rendano un candidato credibile al titolo mondiale, a patto di avere finalmente una macchina all’altezza.
Gli anni difficili e la crescita del pilota
Montezemolo ha ripercorso anche gli anni più complicati di Leclerc, in particolare le stagioni 2020 e 2021, quando la Ferrari si trovava relegata nelle retrovie mentre Mercedes e Red Bull dominavano incontrastate. In quel periodo il talento del monegasco rischiava di essere soffocato da una monoposto incapace di esprimere il suo potenziale, ma la determinazione del pilota non è mai venuta meno. Nel 2022, la situazione sembrava diversa: l’inizio di stagione aveva illuso tutti sulla possibilità di una lotta mondiale, con Leclerc protagonista nelle prime gare. Poi la realtà del dominio di Verstappen ha riportato la Ferrari con i piedi per terra, lasciando al pilota l’amaro in bocca per un sogno sfiorato. Nonostante ciò, Leclerc ha continuato a dimostrare professionalità, affrontando ogni gara con lo stesso spirito combattivo.
La stagione attuale e la SF-25
Anche l’attuale campionato evidenzia il divario tra le ambizioni di Leclerc e la realtà della SF-25, una monoposto che non ha mantenuto le promesse iniziali. Montezemolo ha descritto bene la condizione del pilota, costretto a spingere sempre al massimo, giro dopo giro, pur sapendo che la vettura non è in grado di reggere il confronto con le migliori. Questa situazione, oltre a rappresentare un enorme sforzo fisico e mentale, alimenta la sensazione di una carriera che rischia di consumarsi nell’attesa. Tuttavia, proprio in questa difficoltà, emerge la grandezza del monegasco, capace di mantenere costanza e impegno, offrendo prestazioni di livello anche quando le condizioni sembrano remare contro.
Il futuro tra Ferrari e nuove opportunità
Montezemolo ha lasciato intendere che il futuro di Leclerc non può essere slegato dalle scelte della Ferrari. Dopo sette anni, il pilota si trova davanti a una decisione cruciale: rinnovare la fiducia nella Scuderia, sperando che il prossimo ciclo tecnico porti una vettura finalmente vincente, oppure valutare altre opzioni per inseguire il sogno mondiale altrove. È una scelta che richiama alla mente le difficoltà vissute da altri grandi campioni in passato, spesso divisi tra la lealtà verso una squadra storica e la necessità di inseguire le proprie ambizioni. Leclerc, oggi, incarna perfettamente questa contraddizione: il simbolo della Ferrari attuale, ma anche il pilota che potrebbe cambiare scenario per coronare il suo talento.
Il messaggio di Montezemolo
Nelle parole dell’ex presidente Ferrari c’è un appello chiaro alla squadra di Maranello: dare a Leclerc una monoposto vincente. Montezemolo ha ribadito che il pilota merita questa opportunità, non solo per il suo talento, ma per la dedizione dimostrata in anni di difficoltà. Secondo lui, un campione come Leclerc non può essere lasciato in attesa indefinita, perché il rischio è che la frustrazione diventi insostenibile. Il suo giudizio si carica di autorevolezza, perché arriva da chi ha guidato la Ferrari in uno dei periodi più vincenti della sua storia e conosce bene il valore di un pilota in grado di portare la squadra al successo. Il messaggio è tanto semplice quanto urgente: la Ferrari deve agire, e farlo in fretta, se vuole trattenere e valorizzare il suo talento più luminoso.







