La pausa estiva della Formula 1 è ormai alle porte, ma prima che i motori si spengano temporaneamente per le ferie, i team si presentano a Budapest con gli ultimi aggiornamenti tecnici. In casa Ferrari, le settimane successive al Gran Premio del Belgio sono state fondamentali per mettere a punto un pacchetto tecnico che punta a sfruttare al massimo le caratteristiche dell’Hungaroring. La Ferrari SF-25, nella sua configurazione per il tracciato magiaro, ha mostrato significative novità tecniche che testimoniano la volontà della Scuderia di Maranello di continuare a migliorare anche su piste dove in passato ha faticato. Il lavoro svolto tra Spa e Budapest ha riguardato principalmente l’aerodinamica, le sospensioni e il comportamento in frenata, in un contesto che richiede assetti estremi e grande equilibrio meccanico.
Ala posteriore da massimo carico e bilanciamento aerodinamico per la Ferrari SF-25
L’Hungaroring è noto per la sua natura tortuosa e per la mancanza di lunghi rettilinei, elementi che spingono i team ad adottare assetti con il massimo carico aerodinamico. La Ferrari SF-25 ha seguito questa logica, rispolverando la configurazione dell’ala posteriore vista a Monte Carlo.
Si tratta di una soluzione pensata per generare la massima deportanza possibile nei tratti lenti e guidati, con un profilo principale a corda lunga e praticamente piatto. Il flap superiore si distingue per un’alta incidenza, completato da un nolder prominente che contribuisce a massimizzare la spinta verticale. L’unica curvatura apprezzabile si trova in prossimità delle paratie laterali, segno che l’intero disegno è stato studiato per esaltare il carico mantenendo al minimo le turbolenze parassite.
La scelta di riproporre questa soluzione testimonia la continuità progettuale con cui la Scuderia sta affrontando i weekend di gara più tecnici. Il tracciato magiaro premia la coerenza nella distribuzione della downforce e l’efficienza nei cambi di direzione, e per questo motivo anche l’ala anteriore è stata oggetto di attenzioni specifiche.
Nuovo flap anteriore per contrastare il sottosterzo
La SF-25 soffre di un sottosterzo cronico, soprattutto nei tratti più lenti dei circuiti cittadini o semipermanenti. Per cercare di contrastare questo comportamento, il reparto aerodinamico della Ferrari ha introdotto un’evoluzione del flap anteriore, modificato nella sua porzione terminale.
La zona che si estende dal centro verso gli endplate è ora decisamente più rigida e resistente, una scelta progettuale che consente di indirizzare con maggiore precisione i flussi verso il fondo vettura e migliorare l’aderenza all’avantreno. Questo accorgimento consente ai piloti di avere maggiore fiducia in fase di inserimento, permettendo loro di sfruttare al meglio il potenziale meccanico liberato dalla nuova sospensione posteriore.
Il miglioramento nella gestione della parte anteriore del corpo vettura è fondamentale per bilanciare l’effetto delle nuove componenti al posteriore, in un’ottica di coerenza generale dell’intero pacchetto aerodinamico.
Dopo Spa arriva l’evoluzione per il retrotreno
Uno degli interventi più significativi riguarda la sospensione posteriore della SF-25, oggetto di un importante aggiornamento già introdotto a Spa. A Budapest, la Ferrari ha portato un nuovo setup ottimizzato per sfruttare al massimo il comportamento dinamico del retrotreno.
La configurazione prevede un diverso schema di anti-squat, cioè una geometria studiata per ridurre l’affondamento in fase di accelerazione, migliorando così la stabilità in uscita di curva e la trazione. Questo accorgimento ha anche permesso di ottenere migliori risposte in frenata, riducendo l’imbardata e rendendo la vettura più precisa e guidabile.
Il lavoro di analisi post-Spa è stato intenso. Mentre il team si spostava logisticamente da Spa a Budapest, a Maranello si è lavorato sull’elaborazione dei dati raccolti durante la gara belga. Le informazioni relative al comportamento della vettura in staccata e in fase di trasferimento di carico sono state utilizzate per perfezionare ulteriormente il setup della sospensione posteriore, calibrandolo in funzione della pista ungherese. L’obiettivo dichiarato è stato quello di massimizzare la resa dell’intero pacchetto aerodinamico, puntando su un compromesso efficace tra meccanica e flussi.
Nuove prese d’aria e gestione termica più efficiente per la Ferrari SF-25
Le condizioni ambientali dell’Hungaroring impongono ulteriori sfide, in particolare sul fronte della gestione termica dell’impianto frenante. La Ferrari ha sviluppato prese d’aria di maggiore portata, progettate per migliorare il raffreddamento dei dischi e delle pinze.
Il tracciato magiaro è caratterizzato da una conformazione che somiglia a una buca, dove le temperature ambientali e l’umidità raggiungono valori elevati. In questo contesto, il rischio di surriscaldamento è concreto, e la Scuderia ha adottato misure preventive per mantenere la stabilità dell’impianto anche nelle fasi più critiche della gara.
Il raffreddamento dei freni è uno degli aspetti più delicati da gestire in condizioni di carico aerodinamico elevato, in quanto i flussi d’aria sono fortemente direzionati per garantire la deportanza. Trovare un equilibrio tra efficienza termica e prestazioni aerodinamiche è un compito che coinvolge simulazioni complesse e una stretta collaborazione tra gli ingegneri di pista e quelli in fabbrica.
L’Hungaroring non perdona l’eccessiva fiducia nei consumi
Una delle variabili meno visibili, ma decisiva per l’equilibrio di una vettura, è la gestione del carburante. All’Hungaroring, sebbene non si tratti di un circuito impegnativo per le power unit, la Ferrari ha scelto di utilizzare un’unità meno fresca tra quelle omologate.
Tuttavia, la configurazione ad alto carico aerodinamico aumenta sensibilmente i consumi, soprattutto considerando che la velocità media sul giro è circa 30 km/h superiore rispetto a Monaco. Si tratta di un dato tecnico che impone ai piloti una gestione attenta, con strategie di lift and coast da implementare in caso di necessità.
L’esperienza recente di Lewis Hamilton in Belgio, costretto a risparmiare carburante negli ultimi giri, ha reso ancora più evidente quanto sia cruciale anticipare scenari di questo tipo. Per Ferrari, adottare un approccio prudente significa non compromettere le prestazioni complessive, ma piuttosto salvaguardare l’affidabilità della power unit e massimizzare il risultato gara in un contesto dove ogni punto può fare la differenza nella sfida con McLaren e Mercedes.







