Il sistema tutor sulle autostrade italiane rappresenta un importante strumento per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole del traffico sulle nostre strade. Questo sistema avanzato di monitoraggio e controllo aiuta gli automobilisti a guidare in modo corretto, e questo permette di prevenire incidenti e migliorare la fluidità del traffico.
Il sistema tutor è un sistema di controllo elettronico utilizzato sulle autostrade italiane per monitorare la velocità dei veicoli e rilevare eventuali infrazioni al limite di velocità stabilito. Il sistema è costituito da telecamere posizionate strategicamente lungo le autostrade, che registrano la velocità dei veicoli e inviano i dati a un centro di controllo.
Come funziona il sistema Tutor per il controllo della velocità media
Il sistema Tutor si basa su un principio semplice quanto efficace: misurare il tempo impiegato da un veicolo per percorrere un tratto autostradale delimitato da due portali di rilevamento, calcolando così la velocità media. Se questa supera i limiti imposti dal codice della strada, il sistema registra la targa e invia il verbale al conducente. Questo meccanismo, oltre a essere più preciso rispetto ai tradizionali autovelox, ha l’effetto di disincentivare la guida a tratti alterni, premiando una condotta costante e regolare.
Dal 2025, il sistema Tutor è stato ulteriormente potenziato grazie all’introduzione della tecnologia Tutor 3.0, che migliora la qualità delle immagini, la capacità di rilevamento anche in condizioni ambientali difficili e la velocità nel processamento dei dati. Le 26 nuove tratte dotate di Tutor 3.0 sono state selezionate tra quelle a più alta densità di traffico o soggette a maggiore incidentalità.
Le tratte autostradali con tutor attivi lungo l’A1 Milano-Napoli
L’A1 Milano–Napoli, anche conosciuta come Autostrada del Sole, è il principale asse autostradale italiano ed è una delle arterie più controllate. I tutor sono attivi sia in direzione Nord che Sud, coprendo numerosi tratti, tra cui i collegamenti attorno a Roma, il tratto toscano tra Chiusi e Valdichiana, e l’intera tratta emiliana da Piacenza a Modena. Sono presenti anche nelle diramazioni sud e nord della Capitale, a ulteriore conferma dell’attenzione riservata ai nodi più congestionati. In totale, i dispositivi lungo l’A1 permettono un controllo quasi continuativo della velocità media su decine di chilometri, rendendola una delle autostrade più sicure.
La rete di tutor sull’autostrada A4 da Torino a Trieste
Anche l’A4 Torino–Trieste è intensamente monitorata. In entrambe le direzioni, ovest ed est, il sistema tutor è attivo su tratti strategici come quelli tra Villesse e Redipuglia, tra Palazzolo e Seriate, e lungo i nodi lombardi fino a Cavenago. I tratti veneti e friulani, spesso congestionati nei periodi estivi o invernali, sono anch’essi sorvegliati, assicurando che la velocità media venga mantenuta entro i limiti, specialmente in zone in cui la carreggiata si restringe o dove il traffico merci è intenso.
I tutor lungo le principali direttrici nord-sud e sulle tangenziali
Anche le altre direttrici nord-sud, come la A14 Bologna–Taranto, sono state interessate da un’estensione della rete tutor. In particolare, la A14 vanta una copertura tra le più capillari, con dispositivi installati in entrambi i sensi lungo tratte pugliesi, abruzzesi, marchigiane ed emiliane. Sono inclusi anche gli allacciamenti con autostrade minori, a conferma della volontà di coprire anche le arterie secondarie.
La Tangenziale di Napoli (A56) è un caso particolare: qui il tutor è attivo in numerosi tratti urbani a elevata densità di traffico, sia in direzione ovest che est. Segmenti come Viadotto Corso Malta – Capodimonte, Camaldoli – Vomero o Solfatare – Arco Felice sono costantemente monitorati, contribuendo a ridurre il numero di incidenti nelle aree più trafficate della città partenopea.
Controlli attivi anche su tratte montane e valichi
I tutor non si limitano alle grandi arterie pianeggianti ma raggiungono anche tratti montani e valichi internazionali, come nel caso della A5 Valle d’Aosta, con monitoraggio attivo in entrambe le direzioni nel tratto che conduce al Traforo del Monte Bianco. Similmente, la A23 Alpe-Adria, che connette Udine con il confine austriaco, è controllata da tutor nei tratti Udine Nord – Gemona – Carnia. Questi segmenti risultano particolarmente critici in inverno, dove la tenuta della strada e il traffico turistico impongono una vigilanza attenta sulla velocità media.
Il ruolo strategico dei tutor nei tratti industriali e a traffico elevato
Alcuni dei tratti più sorvegliati sono quelli che attraversano aree industriali o zone a elevato flusso logistico, come accade sulla A13 Bologna – Padova, dove il sistema è presente lungo tutta la direttrice, da Arcoveggio fino a Padova Sud. Lo stesso vale per la A26 Genova – Gravellona Toce e la A27 Venezia – Belluno, in cui sono presenti tutor non solo nelle tratte principali ma anche nei raccordi con altre infrastrutture come la Pedemontana Veneta.
Un’attenzione crescente è stata data anche alla A30 Caserta – Salerno, arteria utilizzata per i flussi da e per il sud Italia. I controlli, in questo caso, sono attivi anche nei punti di intersezione con le autostrade A1 e A16, confermando un approccio di tipo integrato alla gestione della sicurezza.
Un sistema in costante aggiornamento
La presenza di 200 tutor autostradali attivi nel 2025 rappresenta un importante segnale dell’attenzione che le istituzioni italiane dedicano alla sicurezza stradale. La distribuzione è sempre più capillare e coinvolge anche direttrici meno centrali come l’A6 Torino–Savona, l’A28 Portogruaro–Conegliano o la A11 Firenze–Pisa, rendendo impossibile abbassare la soglia di attenzione, anche nei tratti secondari. Il sistema non si limita più a sanzionare, ma educa il conducente a mantenere un comportamento regolare nel tempo e nello spazio.
L’evoluzione tecnica, in particolare con l’introduzione del Tutor 3.0, segna una nuova fase in cui la tecnologia diventa protagonista nella lotta contro l’eccesso di velocità. Immagini ad alta definizione, gestione intelligente dei dati e capacità predittiva rendono il nuovo sistema più efficiente nel rilevare le infrazioni e nel migliorare la fluidità del traffico.







