Il mese di aprile 2025 si chiude con un bilancio misto per Volvo Cars, che deve fare i conti con una flessione complessiva delle vendite globali, pur mantenendo segnali di vitalità in alcuni segmenti della gamma. Le immatricolazioni totali si attestano a 58.881 unità, registrando un calo dell’11% rispetto allo stesso mese del 2024, quando le consegne avevano raggiunto quota 65.838. Un dato che pesa sull’andamento del primo quadrimestre, chiuso con 231.100 auto vendute, in calo del 7% rispetto alle 248.525 unità del medesimo periodo dello scorso anno.
A fronte di una contrazione generalizzata, a preoccupare maggiormente è il rallentamento della transizione elettrica. Le vendite di modelli elettrificati, che includono sia le auto 100% elettriche che le ibride plug-in, sono calate del 16% su base annua, fermandosi a 26.385 unità. Un calo che porta la quota di auto elettrificate sul totale delle vendite al 45%, a fronte del 48% di un anno fa.
Le elettriche rallentano, ma i plug-in tengono
In particolare, la flessione più rilevante riguarda i modelli 100% elettrici: Volvo ne ha venduti 11.697 ad aprile, contro i 17.090 dello stesso mese del 2024, segnando un calo netto del 32%. La quota di mercato delle BEV si attesta così al 20%, evidenziando una frenata nel percorso verso la completa elettrificazione. A salvarsi dal trend negativo sono invece le ibride plug-in, che non solo resistono ma crescono lievemente: le immatricolazioni sono passate da 14.433 a 14.688 unità, registrando un +2% che le porta a rappresentare il 25% del mix di vendita globale di Volvo.
Il dato conferma un equilibrio sempre più precario tra la spinta verso il full electric e le scelte più conservative del mercato. Le ragioni di questa tendenza vanno probabilmente cercate nelle incertezze globali sulle infrastrutture di ricarica, nei costi ancora elevati delle vetture elettriche pure e in un contesto macroeconomico che frena le scelte d’acquisto più radicali. In questo scenario, le PHEV si affermano come una soluzione di compromesso sempre più apprezzata dai clienti, specie nei mercati meno maturi in termini di transizione energetica.
XC60 regina delle vendite, bene XC90
Dal punto di vista dei modelli, la Volvo XC60 si conferma la punta di diamante del costruttore svedese, con 19.887 unità vendute ad aprile. Un dato in crescita rispetto allo stesso mese del 2024, quando il SUV di segmento D si era fermato a 19.542 consegne. La XC40/EX40 – che rappresenta anche una parte significativa dell’offerta elettrica – mostra invece un calo: 13.783 unità vendute contro le 15.139 del 2024. Buona la performance della XC90, con 9.746 veicoli immatricolati ad aprile (+12% rispetto agli 8.698 dello scorso anno), che testimonia come anche l’ammiraglia, nonostante la concorrenza agguerrita e la sua maturità commerciale, continui a rappresentare un riferimento.
Nel complesso, la composizione della gamma resta uno dei punti di forza di Volvo. L’offerta è diversificata sia in termini di dimensioni che di alimentazioni, e i modelli SUV dominano la scena come nelle tendenze di mercato più generali.
Dati cumulati: elettrico in sofferenza, PHEV in crescita
Guardando all’intero quadrimestre, il trend si conferma coerente con quanto osservato nel solo mese di aprile. Le vendite cumulative di modelli 100% elettrici si fermano a 44.146 unità, in calo del 20% rispetto alle 55.261 dello scorso anno. Al contrario, le ibride plug-in fanno segnare un incremento dell’11%, raggiungendo le 56.722 unità vendute rispetto alle 51.257 dello stesso periodo del 2024. Un dato che, ancora una volta, sottolinea la preferenza dei clienti per tecnologie meno vincolanti rispetto all’adozione dell’elettrico puro.
Anche le versioni mild hybrid e quelle a combustione interna registrano un segno negativo, con una contrazione dell’8% nel quadrimestre (130.232 unità contro le 142.007 del 2024), segno che l’intero mercato continua a muoversi con cautela, influenzato da dinamiche inflattive, incertezze legislative e una transizione energetica ancora in fase di consolidamento.
Una base solida per il futuro
Nonostante la frenata registrata ad aprile, Volvo Cars può comunque contare su una base solida. Il 2024 è stato un anno record sotto tutti i punti di vista: 763.389 auto vendute, 400,2 miliardi di corone svedesi di ricavi e un utile operativo di 27 miliardi di corone, i migliori risultati della sua storia. Questo dimostra che la strategia della casa scandinava, fondata su qualità, sicurezza e sostenibilità, continua a raccogliere i frutti del suo posizionamento premium e innovativo.
Il calo di aprile, quindi, pur significativo, va interpretato come parte di una fisiologica fluttuazione in un contesto di trasformazione profonda per l’intero settore automotive. Il passaggio verso una mobilità completamente elettrica richiederà ancora tempo, investimenti e soprattutto coerenza normativa nei vari mercati in cui Volvo opera.