Vasseur difende la Ferrari: “Possiamo lottare con Red Bull e Mercedes, ma serve un compromesso tecnico sulla SF-25”

Frederic Vasseur commenta il difficile weekend di Miami difendendo la SF-25: “Il passo c’è, ma fatichiamo con il bilanciamento e la gestione gomme. A Imola i primi sviluppi”.

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La Ferrari a Miami. PH Credit Scuderia Ferrari account x

Nel caos della domenica di Miami, tra ordini di scuderia tardivi e tensioni via radio tra Charles Leclerc e Lewis Hamilton, Frederic Vasseur ha scelto di mantenere la rotta. Il team principal della Ferrari, chiamato a spiegare una delle gare più deludenti della stagione, ha difeso a spada tratta il lavoro del team e il valore del progetto SF-25. Nelle sue dichiarazioni a caldo, il francese ha ribadito un concetto fondamentale: nonostante le apparenze, la SF-25 ha un potenziale da podio, ma il team deve ancora riuscire a trovare il giusto equilibrio per sfruttarlo appieno.

Il passo gara secondo Vasseur: “Paragonabili a Red Bull e Mercedes”

Intervistato dopo la bandiera a scacchi, Vasseur ha subito fatto un distinguo netto. Ha riconosciuto la superiorità della McLaren, definita “su un altro pianeta” dopo la doppietta inarrestabile firmata da Oscar Piastri e Lando Norris, ma ha tenuto a sottolineare che la Ferrari, per quanto penalizzata da un fine settimana complicato, aveva ritmo sufficiente per lottare con Red Bull e Mercedes. “Credo che il nostro passo fosse abbastanza paragonabile a quello di Red Bull e Mercedes”, ha affermato. Parole che suonano come una presa di posizione chiara e, al tempo stesso, una chiamata alla reazione.

La sensazione, per Vasseur, è che la SF-25 non abbia ancora espresso il suo potenziale. Gli indizi ci sono: in gara, Leclerc ha fatto registrare uno dei giri più veloci del weekend, mentre Hamilton è riuscito in più frangenti a girare sugli stessi tempi delle vetture di riferimento. Il limite, semmai, sembra risiedere nella difficoltà cronica della Rossa nel trovare il giusto bilanciamento, soprattutto nei momenti chiave del fine settimana, come le qualifiche.

Un sabato da dimenticare: problemi in qualifica con le gomme nuove

Il sabato di Miami ha segnato uno dei punti più bassi della stagione ferrarista. Leclerc ha commesso un errore grave nella Sprint Shootout, mentre la qualifica per il GP ha visto entrambi i piloti fuori dalle prime file: un handicap determinante in una pista cittadina dove il sorpasso è sempre difficile. Ma più che i risultati, a preoccupare Vasseur è stato il comportamento delle gomme. “Per la prima volta in due anni abbiamo fatto il nostro miglior giro in qualifica con le gomme usate”, ha spiegato, evidenziando come il comportamento della mescola nuova non sia stato gestito correttamente.

Questo aspetto, apparentemente tecnico, è in realtà centrale nella visione strategica del team principal. La gestione degli pneumatici, sia in qualifica che in gara, continua a essere uno dei talloni d’Achille della Ferrari, una variabile impazzita che spesso impedisce ai piloti di esprimere il massimo. A Miami, l’instabilità del bilanciamento ha costretto il team a soluzioni conservative e ha reso vana qualsiasi ambizione di rimonta.

A Imola i primi aggiornamenti, ma il vero nodo è l’equilibrio complessivo

La Ferrari, intanto, guarda avanti. Imola sarà il primo banco di prova per un pacchetto di aggiornamenti che, secondo Vasseur, rappresentano “un piccolo passo”, a cui seguiranno altre novità a Barcellona. Ma il francese avverte: non è questione di aggiornamenti in sé, quanto di capacità di integrare al meglio gli sviluppi con una visione tecnica coerente. “Serve trovare il miglior compromesso possibile con questa macchina”, ha dichiarato con lucidità.

In altre parole, la SF-25 non è una monoposto da buttare, ma una macchina che va capita. E per capirla servono non solo risorse, ma soprattutto tempo e precisione metodologica. Il rischio, ben presente nelle parole di Vasseur, è quello di inseguire ogni sintomo senza mai affrontare la causa. Per questo, gli sviluppi previsti non dovranno essere intesi come semplici “upgrade”, ma come parte di un processo di maturazione del progetto.

Curva di apprendimento e potenziale bloccato: un’occasione da non sprecare

C’è una tensione evidente nelle dichiarazioni di Vasseur tra fiducia e preoccupazione. Da un lato, il team principal trasmette una convinzione ostinata nelle qualità della SF-25: se correttamente compresa e bilanciata, la monoposto può lottare per il podio, almeno contro Red Bull e Mercedes. Dall’altro, è palpabile il timore che il tempo stia per scadere. Il calendario non aspetta nessuno, e dopo la prossima tripletta europea (Imola, Monaco, Barcellona), molte scuderie dovranno decidere se continuare a investire sul 2025 o cominciare a concentrare le risorse sul progetto 2026, che segnerà una rivoluzione regolamentare.

In questo contesto, la Ferrari rischia una crisi di identità tecnica. Se gli aggiornamenti non dovessero portare i benefici sperati, il team si troverà davanti a un bivio: insistere ancora con la SF-25 o virare definitivamente verso la prossima generazione di vetture? In entrambi i casi, la coerenza delle scelte sarà fondamentale.

La gestione dei piloti e le tensioni in pista: un problema secondario

Se sul fronte tecnico la situazione appare critica ma potenzialmente recuperabile, sul piano gestionale Vasseur mostra una calma olimpica. Le tensioni tra Leclerc e Hamilton, con le rispettive lamentele via radio e l’esitazione nella gestione degli ordini di scuderia, non sembrano preoccupare il team principal. “Ho appena parlato con Lewis, è di buon umore, loquace come non lo è mai stato in tutto l’anno. Ha detto che si è divertito molto in gara”, ha raccontato, ridimensionando il peso delle polemiche.

In fondo, Vasseur lo sa: i veri problemi non sono i piloti, ma la macchina. E per quanto possa far discutere la gestione delle strategie in gara, o la lentezza nelle decisioni sullo scambio di posizioni, la verità è che nessuno dei due – né Leclerc né Hamilton – ha avuto in mano una monoposto in grado di fare la differenza a Miami. I 57 secondi rimediati da Leclerc da Piastri e il minuto intero di ritardo di Hamilton parlano da soli.

La fiducia di Vasseur è una scommessa sulla Ferrari

Il weekend di Miami non è stato solo un’altra battuta d’arresto per la Ferrari, ma un punto di riflessione obbligato. Con la McLaren ormai protagonista indiscussa e una Red Bull sempre insidiosa, la SF-25 deve fare un salto di qualità reale, non solo promesso. Vasseur crede nel potenziale della monoposto, ma il tempo per sbloccarlo si accorcia di settimana in settimana.

I prossimi appuntamenti diranno molto non solo sul valore effettivo della Ferrari 2025, ma anche sulla visione strategica del team principal. Per ora, la fiducia resta. Ma senza risultati, anche le convinzioni più solide rischiano di vacillare. E per un team che ha fatto della leggenda la sua bandiera, continuare a inseguire senza mai arrivare rischia di diventare il vero problema.

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