Trazione posteriore: cosa è, come funziona, pro e contro

Trazione posteriore: fino agli anni '80 era la regola, oggi l'eccezione. Scopriamo perché. Cosa è, come funziona, vantaggi e svantaggi.

Trazione posteriore: alzi la mano chi ha un amico super appassionato di automotive che, ogni tre per due, parla della trazione posteriore decantandola come il top del top senza però mai spiegare cosa è realmente e perché, oggi, è una cosa relativamente rara. Anzi, per certi versi esclusiva.

Dunque, cosa è e come funziona? Quando dobbiamo scegliere la nostra nuova auto, ci sono tante variabili da tenere a mente e tanti aspetti da considerare: tra questi vi è la trazione, cioè dove viene distribuita la coppia del motore. Quale bisogna scegliere e perché la trazione posteriore è così evocativa? Vediamo un po’ di sciogliere tutti i dubbi e di spiegare esattamente di cosa si tratta.

Cosa è la trazione posteriore?

Partiamo da un dato assodato: oggi come oggi, la stragrande maggioranza dei veicoli in commercio è a trazione anteriore. Il 70% delle auto adotta questo tipo di sistema meccanico e i motivi sono semplicissimi: è un sistema meno costoso e lascia più spazio dentro l’abitacolo.

La trazione posteriore, invece, riguarda una percentuale inferiore di auto e spesso si tratta di auto sportive e di fascia medio alta: la sua realizzazione è più costosa perché prevede degli elementi aggiuntivi, cioè un albero di trasmissione più lungo verso le ruote posteriori. Come dice la parola stessa, la trazione posteriore è la ripartizione della potenza completamente sulle ruote posteriori. Questo non preclude il posizionamento del motore anteriormente o posteriormente. Dipende da come viene progettata la macchina. Quando parliamo di berline, in genere il motore è posizionato anteriormente. Nelle auto sportive più esclusive, invece, il motore può essere posizionato nella parte posteriore.

Trazione posteriore: come funziona

Negli anni ’80, le auto a trazione posteriore erano molto più diffuse ed erano anche molto più difficili da guidare. Oggi, grazie all’elettronica, c’è pochissima differenza tra auto a trazione posteriore e auto a trazione anteriore: i sistemi di controllo della stabilità, infatti, riescono a mettere “una pezza” dove il conducente sbaglia o semplicemente osa un po’ troppo.

Dato che la differenza tra le due trazioni è sostanzialmente di costo, la trazione posteriore viene scelta per auto di fascia medio alta e per auto sportive. Veicoli che, per le loro caratteristiche, possono sfruttare al meglio tutti i pro della trazione posteriore (e generalmente vengono acquistate da conducenti esperti). Ad esempio, molti modelli Porsche sono a trazione posteriore o anche l’Alfa Romeo Giulia.

trazione posteriore

Se grazie all’elettronica la differenza di sicurezza tra la trazione posteriore e la trazione anteriore è minima se non nulla (del resto, molto dipende dalla testa del conducente, dalla sua abilità e dalla sua sensibilità di guida), la differenza principale e sostanziale tra questi due sistemi meccanici riguarda il come affrontano le curve.

La trazione anteriore, quando si affronta una curva a velocità più elevata, tende ad andare in sottosterzo: l’auto si allarga di traiettoria e le ruote – che non solo danno la motricità al veicolo, ma anche la direzionalità – non rispondono più alle direzione impartita inizialmente dal conducente. Alzando il piede dall’acceleratore, l’auto torna in condizioni normali.

La trazione posteriore, invece, ha un comportamento completamente differente: se si affronta la curva a velocità sostenuta, l’auto con ruote motrici posteriori tende ad andare in sovrasterzo, ovvero tende a scodare e a percorrere una traiettoria più stretta rispetto a quella decisa dal conducente. Se non si corregge il sovrasterzo, l’auto può anche girarsi. Per far ritornare il veicolo in traiettoria, bisogna controsterzare (al momento giusto, ovviamente).

I pro e i contro della trazione posteriore

Le ruote motrici posteriori hanno dei vantaggi: presentano più aderenza in accelerazione in presenza di superfici asciutte. Il retrotreno risulta più pesante e dunque aumenta il carico delle ruote posteriori. In secondo luogo le manutenzioni sono più semplici.

Ci sono però anche degli svantaggi. Su fondi con poca aderenza (si pensi a percorsi bagnati o innevati), le auto con questo sistema meccanico tendono a essere meno stabili. Le ruote motrici posteriori danno la spinta, ma non sono in grado di dare una direzione: aumenta, così, il rischio testacoda.

Per chi è la trazione posteriore?

A chi è destinata, dunque, questa tipologia di trazione? Posto che le auto moderne hanno dalla loro i sistemi di controllo della stabilità e con una guida tranquilla non ci possono essere problemi, la trazione posteriore è decisamente per chi ha una guida sportiva esperta e desidera un’auto vivace, magari da far sfogare in pista.

 

Vota