Le agitazioni sindacali in programma
Sabato 6 settembre si terranno diverse proteste che interesseranno il comparto aereo a vari livelli. Alcune avranno carattere nazionale, mentre altre saranno concentrate su specifici aeroporti e società di servizi. Lo sciopero più rilevante riguarda il personale navigante di EasyJet, che incrocerà le braccia per l’intera giornata, dalle 00:00 alle 23:59, con un impatto diretto sulla programmazione della compagnia britannica.
Anche lo scalo di Catania sarà particolarmente colpito, dato che per i voli in partenza e in arrivo in questa fascia saranno previste limitazioni specifiche tra le 12 e le 16. Accanto a questo, sono stati proclamati stop da parte del personale di diverse società aeroportuali e di handling, tra cui Aviation Services negli aeroporti di Roma Fiumicino, Roma Ciampino e Catania, oltre a Consulta sugli scali di Pisa e Firenze e a Sacal negli aeroporti di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria. Lo stesso vale per Swissport Italia a Milano Linate, che vedrà un’astensione di 24 ore. Non mancheranno inoltre proteste del personale di società di servizi come Dussmann a Milano Malpensa, che opera nel settore delle pulizie aeroportuali. Questo mosaico di sigle e di sigle sindacali coinvolte conferma la portata nazionale di una protesta che, pur con differenze nei tempi e nelle modalità, finirà per avere ricadute su un ampio numero di passeggeri.
Gli orari dello sciopero e il momento più critico
Nonostante alcune delle agitazioni abbiano carattere di 24 ore, come nel caso di EasyJet e Swissport Italia, il momento considerato più delicato sarà la fascia oraria compresa tra le 12:00 e le 16:00 di sabato 6 settembre. In queste quattro ore, infatti, si concentreranno la maggior parte delle astensioni proclamate dai vari sindacati. Questo arco temporale coincide con una fase centrale della giornata in cui gli aeroporti registrano un picco di voli sia in arrivo che in partenza. Per i passeggeri, ciò significa un rischio concreto di cancellazioni e ritardi, soprattutto negli scali maggiormente coinvolti come Roma Fiumicino, Milano Linate, Catania e Lamezia Terme. L’estensione geografica delle proteste rende difficile individuare un aeroporto non interessato, e sebbene le fasce di garanzia limitino i danni, la giornata sarà complessa da gestire per le compagnie e per i viaggiatori.
Gli aeroporti coinvolti e le possibili ripercussioni
La mappa degli scali interessati dallo sciopero aerei del 6 settembre 2025 comprende i principali hub italiani e diversi aeroporti regionali. I disagi non si limiteranno quindi a un singolo territorio ma avranno un impatto su scala nazionale. A Roma saranno coinvolti sia l’aeroporto di Fiumicino che quello di Ciampino, mentre a Milano toccherà sia Linate che Malpensa. In Sicilia l’attenzione sarà rivolta soprattutto a Catania, scalo già soggetto a difficoltà logistiche durante l’estate.
In Toscana, Pisa e Firenze si troveranno ad affrontare scioperi congiunti, mentre in Calabria saranno interessati Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria. Questa estensione conferma che i viaggiatori dovranno prepararsi a possibili variazioni indipendentemente dalla destinazione, con la sola eccezione delle tratte rientranti nelle categorie di voli garantiti. L’effetto di uno sciopero così diffuso è quello di generare incertezza tra i passeggeri e di mettere sotto pressione le compagnie, costrette a riorganizzare la propria operatività in tempi stretti.
I voli garantiti durante lo sciopero
Come previsto dalla normativa vigente, anche durante lo sciopero del 6 settembre entreranno in vigore le tutele stabilite dall’ENAC. Le cosiddette fasce orarie di garanzia saranno attive dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00, periodi durante i quali i voli dovranno svolgersi regolarmente. Al di là di questi intervalli, la legge prevede che vengano comunque assicurati una serie di collegamenti indispensabili. Rientrano in questa categoria i voli di Stato e quelli militari, i servizi di emergenza sanitaria e umanitaria, oltre ai voli di soccorso.
Anche i voli charter da e per le isole italiane autorizzati prima della proclamazione dello sciopero sono protetti, così come l’arrivo a destinazione dei voli nazionali già in corso e di quelli internazionali con orario stimato entro trenta minuti dall’inizio dell’astensione. Allo stesso modo devono essere garantite le partenze programmate prima dello sciopero e ritardate per cause indipendenti, i collegamenti intercontinentali in arrivo e i voli che effettuano semplici sorvoli dello spazio aereo italiano. Un’attenzione particolare è riservata ai collegamenti con le isole italiane che hanno una sola frequenza giornaliera, considerati essenziali per garantire la continuità territoriale. Tutto ciò significa che, pur in presenza di cancellazioni, una quota di collegamenti continuerà a essere operativa, offrendo ai viaggiatori una rete minima di riferimento.
Le comunicazioni delle compagnie e i diritti dei passeggeri
Di fronte a una giornata di sciopero come quella del 6 settembre, un ruolo fondamentale è ricoperto dalle compagnie aeree e dalla loro capacità di informare i clienti. ITA Airways ha annunciato che nei giorni immediatamente precedenti pubblicherà la lista dei voli cancellati, consentendo ai passeggeri di pianificare per tempo eventuali alternative. La compagnia ha anche chiarito che chi dovesse subire la cancellazione del proprio volo o un ritardo pari o superiore a cinque ore potrà richiedere il rimborso integrale del biglietto oppure modificare la prenotazione senza penali.
Per farlo sarà possibile contattare il numero +39 06.85960020 sia dall’Italia che dall’estero, oppure rivolgersi all’agenzia di viaggio presso cui è stato acquistato il titolo di viaggio. Una gestione diversa è quella delle compagnie low cost, come Ryanair, Volotea, Wizz Air ed EasyJet, che non pubblicano anticipatamente un elenco di cancellazioni ma preferiscono comunicare direttamente con i passeggeri tramite SMS o email. Questo metodo, pur meno trasparente, consente alle compagnie di adeguarsi rapidamente al livello di adesione allo sciopero e di ridurre i disagi, sebbene lasci i viaggiatori in una condizione di maggiore incertezza fino all’ultimo momento.
Una mobilitazione che riflette tensioni più ampie
Al di là dei disagi immediati, lo sciopero del 6 settembre 2025 rappresenta l’ennesimo capitolo di una stagione caratterizzata da frequenti agitazioni nel trasporto aereo. Le rivendicazioni dei lavoratori riguardano spesso condizioni contrattuali, livelli salariali e organizzazione del lavoro, temi che attraversano in maniera trasversale compagnie tradizionali, low cost e società di handling. In un contesto di forte crescita del traffico estivo e di carenze strutturali nel personale, le proteste assumono un valore politico e sociale che va oltre la singola giornata di stop.
Per i viaggiatori, questo significa dover fare i conti con una programmazione incerta e con la necessità di rimanere costantemente aggiornati sulle comunicazioni delle compagnie. La giornata del 6 settembre sarà quindi non solo un banco di prova per l’organizzazione del settore, ma anche un segnale delle difficoltà che continuano a interessare l’aviazione civile italiana in una fase cruciale della ripresa post-pandemica e della crescita della domanda di mobilità.