Il calendario dei viaggiatori italiani si prepara a subire un nuovo colpo con lo sciopero aerei 26 luglio 2025, programmato proprio alla vigilia della tradizionale tregua agostana, in un sabato da sempre tra i più trafficati per partenze e arrivi.
La protesta, che arriva subito dopo quella del 10 luglio, si svolgerà in un momento particolarmente delicato della stagione estiva, quando migliaia di passeggeri affollano gli aeroporti per dare il via alle proprie vacanze. La giornata di sabato rappresenta infatti una delle più intense dal punto di vista del traffico aereo e la coincidenza con l’agitazione sindacale rischia di creare notevoli disagi. Nonostante la durata contenuta dello sciopero, pari a sole quattro ore, l’impatto complessivo potrebbe risultare rilevante perché cancellazioni o ritardi possono manifestarsi anche nelle ore precedenti l’inizio ufficiale della protesta e prolungarsi successivamente, innescando effetti a catena.
Il blocco del settore, fissato dalle 13:00 alle 17:00, coinvolge due differenti vertenze che si sovrappongono nello stesso arco orario. Da un lato, il sindacato di base Cub Trasporti ha proclamato un’astensione per il personale del comparto aereo, aeroportuale e dell’indotto degli aeroporti. Dall’altro, lo stop interesserà anche i lavoratori della compagnia Volotea, che hanno aderito a una mobilitazione promossa da Uilt-Uil. Una doppia agitazione che rischia di paralizzare operazioni cruciali proprio nel cuore della giornata, quando il volume di voli schedulati raggiunge i massimi livelli e le procedure di imbarco e sbarco richiedono la massima efficienza.
Chi sciopera e perché: le motivazioni alla base della protesta
Analizzando il quadro complessivo, lo sciopero aerei 26 luglio 2025 si colloca in un contesto più ampio di rivendicazioni sindacali che toccano questioni legate ai diritti del personale e alla qualità del lavoro nel comparto aeroportuale. Cub Trasporti ha segnalato criticità su organici, carichi di lavoro e sicurezza operativa, mentre i dipendenti Volotea hanno espresso preoccupazioni circa le condizioni contrattuali e il rispetto degli accordi aziendali. Il momento scelto non è casuale: la concentrazione di passeggeri nella fascia oraria estiva rappresenta una leva di pressione per i sindacati, che intendono così richiamare l’attenzione di compagnie e istituzioni su temi ritenuti prioritari. La fascia oraria dalle 13:00 alle 17:00 è cruciale perché coincide con il picco giornaliero di arrivi e partenze, aumentando la probabilità di generare ritardi e caos nelle procedure di assistenza a terra.
L’agitazione cade inoltre in un sabato, giorno già caratterizzato per tradizione da una forte mobilità di viaggiatori in partenza o di ritorno, e potrebbe colpire non soltanto i voli di linea ma anche quelli charter e i collegamenti a corto raggio utilizzati per le mete balneari. È quindi possibile che ripercussioni si facciano sentire ben oltre la fascia oraria ufficiale dello sciopero, protraendosi fino a sera o addirittura nei giorni successivi per il ripristino della piena operatività.
I voli garantiti e le regole ENAC a tutela dei passeggeri
Come sempre accade in occasione di agitazioni nel comparto aereo, anche per lo sciopero aerei 26 luglio 2025 l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha predisposto una serie di regole per ridurre l’impatto sui passeggeri. Alcuni voli sono considerati indispensabili e devono essere comunque effettuati, a prescindere dall’adesione del personale allo sciopero. Rientrano in questa categoria i voli di Stato, militari, d’emergenza, sanitari, umanitari e di soccorso, oltre ai collegamenti con le isole italiane che dispongono di una sola frequenza giornaliera. Devono inoltre essere garantiti gli arrivi in Italia dei voli nazionali in corso all’inizio dello sciopero e la partenza di tutti quelli già programmati in orari antecedenti ma ritardati per cause indipendenti dalla volontà delle parti.
A tutela del diritto alla mobilità, sono stabilite fasce orarie di garanzia con voli regolari dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00, così da consentire ai viaggiatori di pianificare partenze o arrivi anche in una giornata segnata dall’agitazione sindacale. Allo stesso modo, sono autorizzati i voli intercontinentali in arrivo e i transiti sugli scali nazionali, così come i sorvoli dello spazio aereo di competenza italiana, garantendo la continuità dei grandi flussi internazionali. Ulteriori collegamenti potranno essere effettuati se il personale aderirà in misura contenuta allo sciopero, riducendo quindi l’impatto effettivo sulle rotazioni programmate dalle compagnie.
Come si stanno organizzando le compagnie
Nel panorama delle compagnie coinvolte dal possibile stop, spicca in primo luogo ITA Airways, che a pochi giorni dall’agitazione diffonderà un elenco ufficiale dei voli eventualmente cancellati. La compagnia di bandiera, come da regolamento, offrirà la possibilità di riproteggere senza penali i passeggeri su altri voli disponibili oppure di richiedere il rimborso del biglietto in caso di cancellazione o di ritardo superiore alle cinque ore. Questo canale di tutela è attivo sia per chi acquista direttamente da ITA Airways sia per i clienti che hanno prenotato tramite agenzie di viaggio.
Diversa la strategia delle compagnie low cost come Ryanair, EasyJet, Wizz Air e la stessa Volotea, che di norma non pubblicano liste preventive dei voli cancellati ma comunicano direttamente ai clienti le modifiche tramite SMS o email. In questo caso, la raccomandazione è quella di monitorare con attenzione le comunicazioni ricevute prima della partenza e di verificare in tempo reale lo stato del proprio volo attraverso i canali ufficiali delle compagnie. Il rischio di disagi, sebbene circoscritto a quattro ore, resta concreto, soprattutto nei grandi hub come Roma Fiumicino e Milano Malpensa, dove la concentrazione di voli e di passeggeri è particolarmente elevata nei fine settimana estivi.
L’impatto sul traffico e i consigli ai viaggiatori
Il sabato interessato dallo sciopero aerei 26 luglio 2025 coincide con un momento di grande intensità turistica, che di norma già mette a dura prova la capacità ricettiva degli aeroporti. Proprio per questo, i passeggeri sono invitati a pianificare con un certo anticipo le proprie operazioni di check-in e di imbarco, presentandosi in aeroporto con largo margine rispetto all’orario previsto. Considerata la possibile congestione dei controlli di sicurezza e la ridotta disponibilità di personale in servizio, sarà fondamentale mantenere la massima flessibilità e consultare costantemente i canali di informazione delle compagnie e degli scali.
La gestione di eventuali modifiche o cancellazioni dovrà avvenire il prima possibile, approfittando dei servizi di assistenza clienti messi a disposizione. In caso di cancellazioni non coperte da riprotezione automatica, i passeggeri potranno sempre esercitare i propri diritti ai sensi del regolamento europeo, richiedendo rimborsi o compensazioni economiche qualora ne ricorrano i presupposti. I viaggiatori in transito verso destinazioni internazionali dovranno prestare ancora maggiore attenzione, verificando non solo i voli in partenza dall’Italia ma anche eventuali coincidenze e connessioni per non restare bloccati a metà del percorso.
La consapevolezza dei propri diritti, unita a un’informazione aggiornata, potrà ridurre lo stress e i disagi in una giornata che si annuncia comunque complessa per il trasporto aereo. Lo sciopero del 26 luglio arriva infatti in una fase dell’estate in cui la domanda di viaggi è particolarmente alta, e rischia di colpire proprio quei passeggeri che hanno programmato partenze di lungo raggio o di vacanza, generando effetti collaterali anche sui flussi turistici nazionali.
Uno scenario di agitazione sindacale sempre più frequente
Il settore del trasporto aereo, non solo in Italia ma in tutta Europa, continua a vivere una stagione di forti tensioni sindacali, con rivendicazioni che spaziano dalla gestione dei turni di lavoro al riconoscimento di migliori condizioni contrattuali. Anche questo sciopero aerei 26 luglio 2025 rientra in un filone più ampio di proteste che nei mesi estivi tendono ad accentuarsi, sfruttando l’elevata domanda di viaggiatori come leva di pressione. Per quanto limitato a sole quattro ore, il rischio è che la protesta possa trasformarsi in un precedente per nuove astensioni durante il periodo più caldo delle vacanze.
Il ruolo delle istituzioni sarà centrale nel favorire un dialogo tra le parti, così da garantire continuità ed efficienza al sistema del trasporto aereo, oggi più che mai indispensabile per la mobilità del Paese. Il 26 luglio sarà quindi un banco di prova non soltanto per la pazienza dei viaggiatori, ma anche per la capacità di mediazione di compagnie, sindacati ed enti regolatori, chiamati a gestire un momento di tensione che potrebbe avere ripercussioni più estese se non governato con equilibrio.