Pirelli firma un passo importante nel percorso verso un futuro più green, presentando un’inedita versione del suo celebre P Zero, composta per oltre il 70% da materiali di origine naturale e riciclati. Un traguardo tecnico e simbolico che rende lo pneumatico un vero manifesto di economia circolare.
Il nuovo Pirelli P Zero: una gomma circolare nel senso più ampio
Non è solo la forma ad essere circolare, ma il concetto stesso di progettazione e produzione dello pneumatico. Il nuovo Pirelli P Zero sostenibile si inserisce in un progetto industriale che mira a ridurre drasticamente la dipendenza da materie prime fossili, mantenendo però intatte le prestazioni che hanno reso iconico questo pneumatico tra gli appassionati e i costruttori di auto sportive. Il risultato è una mescola innovativa che combina materiali naturali certificati e componenti riciclati, senza alcuna penalizzazione in termini di aderenza, stabilità o durata.
La vera svolta sta nell’utilizzo massiccio e sistematico di elementi derivati da processi virtuosi. Tra questi, la gomma naturale certificata FSC rappresenta uno dei tasselli fondamentali. Tale certificazione garantisce che la gomma utilizzata proviene da foreste gestite secondo criteri ambientali e sociali responsabili, assicurando trasparenza lungo tutta la filiera. A questa si aggiungono materiali provenienti da scarti di produzione o da prodotti già giunti a fine vita, in un’ottica di vera e propria rigenerazione della materia.
Materiali riciclati e naturali: la chimica della sostenibilità
Il cuore del progetto P Zero sostenibile risiede nella composizione della mescola, radicalmente ripensata. All’interno dello pneumatico convivono materiali provenienti da fonti inedite per il settore, in grado di garantire le stesse performance delle versioni tradizionali. Una delle innovazioni più interessanti è l’utilizzo di acciaio riciclato, ottenuto dalla fusione di rottami, che mantiene intatte le caratteristiche meccaniche richieste per gli elementi strutturali della gomma. Un altro componente fondamentale è la silice derivata dalla lavorazione del riso, una fonte di scarto agricolo che trova così un impiego ad alto valore aggiunto, contribuendo a rafforzare la mescola e a migliorare la tenuta in condizioni di bagnato.
Altro elemento chiave è il cosiddetto nerofumo circolare, un prodotto ottenuto dalla lavorazione di pneumatici fuori uso, che permette di restituire nuova vita a uno degli scarti più difficili da trattare nel settore. A questi si aggiungono polimeri bio-circolari derivati da oli esausti, che sostituiscono i polimeri tradizionali di origine fossile, e bio-resine vegetali, impiegate per migliorare l’elasticità e il comportamento dinamico della gomma. Ogni componente è stato selezionato per garantire il massimo equilibrio tra prestazioni su strada, durabilità e riduzione dell’impronta ambientale.
Un debutto strategico su Land Rover, poi l’estensione ad altri modelli
Il nuovo Pirelli P Zero sostenibile verrà introdotto inizialmente su modelli Land Rover dotati di cerchi da 22 pollici, a testimonianza della fiducia che i costruttori premium ripongono in questa soluzione tecnica. Una scelta non casuale: i SUV di lusso rappresentano una sfida impegnativa per ogni pneumatico, richiedendo livelli elevati di aderenza, stabilità e resistenza. Il fatto che il primo modello a ricevere questa nuova gomma sia un veicolo ad alte prestazioni indica chiaramente che la sostenibilità non è stata perseguita a discapito della dinamica di guida.
L’obiettivo dichiarato di Pirelli è quello di estendere progressivamente la disponibilità del nuovo pneumatico anche ad altri modelli e dimensioni, rendendolo una proposta trasversale per tutte le categorie di veicoli. Dalle sportive alle berline di rappresentanza, passando per i crossover elettrici e le vetture ibride, il P Zero green punta a diventare un punto di riferimento per chi cerca un compromesso virtuoso tra impatto ambientale e piacere di guida.
Il ruolo della certificazione FSC e della filiera trasparente
Uno degli aspetti più innovativi del nuovo pneumatico è la tracciabilità delle materie prime, resa possibile anche grazie alla certificazione FSC. Questa garanzia non si limita alla qualità del materiale, ma estende il suo raggio d’azione all’intero processo di produzione, dalla raccolta alla trasformazione, fino al montaggio sul veicolo. Si tratta di un passo avanti sostanziale rispetto alle pratiche di certificazione più comuni, che raramente coinvolgono l’intera filiera.
Pirelli ha già sperimentato in passato l’uso della gomma FSC® su alcune linee di pneumatici, ma mai con questa intensità. Con il nuovo P Zero sostenibile, l’integrazione tra materiali tracciabili e riciclati raggiunge un nuovo livello, rafforzando l’impegno dell’azienda nel percorso verso la carbon neutrality. Una visione che guarda al lungo termine, ma che comincia da soluzioni concrete e pronte per essere adottate da costruttori e clienti finali.
Performance al centro: il DNA Pirelli rimane intatto
Se l’innovazione in termini di materiali è evidente, non meno importante è la continuità in termini prestazionali. Il nuovo P Zero mantiene il comportamento dinamico che ha reso celebre la gamma negli anni, garantendo elevata aderenza in curva, stabilità alle alte velocità, resistenza al rotolamento e durata nel tempo. Tutte qualità fondamentali per i costruttori premium che si affidano a Pirelli come partner tecnico per l’equipaggiamento di primo impianto.
I test condotti dall’azienda hanno confermato che la nuova versione “green” del P Zero è in grado di competere a pieno titolo con le sue controparti tradizionali, sia su asciutto sia su bagnato. Un risultato reso possibile grazie al lavoro del reparto Ricerca e Sviluppo, che ha combinato materiali alternativi con un design del battistrada e una struttura interna ottimizzata per garantire prestazioni equivalenti, se non superiori, in alcune condizioni.
Il futuro della gomma parte dalla responsabilità
In un momento in cui la sostenibilità è diventata un imperativo ineludibile per l’intera industria automotive, il nuovo Pirelli P Zero con materiali riciclati e naturali rappresenta molto più di una novità tecnica. È un segnale forte che l’eccellenza prestazionale può convivere con una visione responsabile e lungimirante del prodotto. Non si tratta di un esperimento, ma di un prodotto concreto, disponibile sul mercato e destinato a diventare un punto di riferimento per la prossima generazione di pneumatici ad alte prestazioni.