Peugeot 104, la compatta firmata Pininfarina che inventò le piccole sportive

Nata nel 1972 come la più piccola quattro porte del mondo, la Peugeot 104 trasformò la filosofia del marchio, aprendo la strada alle leggendarie GTI degli anni Ottanta.

Peugeot 104

Nel 1972, al Salone di Parigi, il marchio del Leone presenta un modello destinato a ridefinire il concetto di auto compatta: la Peugeot 104. Disegnata da Paolo Martin, uno dei più brillanti designer di Pininfarina, la vettura viene presentata come la più piccola quattro porte del mondo. Con una lunghezza di soli 3,58 metri nella versione berlina e 3,30 metri nella successiva variante a tre porte, la 104 dimostra come compattezza e funzionalità possano convivere senza sacrificare comfort e stile. Il design, sobrio e proporzionato, nasconde un equilibrio tecnico notevole e una filosofia costruttiva orientata alla semplicità, ma con una sorprendente vitalità meccanica.

Al momento della sua presentazione, la Peugeot 104 viene accolta come un’auto rivoluzionaria. Non solo per le dimensioni, ma per la combinazione di efficienza e piacere di guida che riesce a offrire in un corpo così contenuto. Con la 104, Peugeot inaugura una nuova fase della propria storia, spostando il baricentro dal lusso tradizionale alla praticità moderna. È la nascita di una filosofia che influenzerà tutti i modelli futuri del marchio.

Un progetto firmato Pininfarina

Il design della Peugeot 104 porta la firma di Paolo Martin, che all’epoca lavorava per Pininfarina. Il suo lavoro riesce a sintetizzare eleganza e funzionalità in un’auto di dimensioni minime, caratterizzata da linee pulite e proporzioni equilibrate. Martin concepisce la 104 come un oggetto pratico e raffinato, in grado di incarnare i valori di Peugeot: discrezione, solidità e comfort. La sua architettura a due volumi con motore anteriore trasversale, trazione anteriore e grande abitabilità interna rappresenta un salto generazionale per il marchio francese, che fino a quel momento aveva privilegiato berline di taglia media o grande.

Il risultato è una vettura moderna, compatta ma spaziosa, che trova immediatamente un proprio pubblico tra le famiglie urbane e i giovani professionisti. La sua formula vincente unisce agilità cittadina e comportamento stradale maturo, elementi che ne faranno un punto di riferimento per il segmento delle piccole compatte europee negli anni a venire.

Motori piccoli ma brillanti

La Peugeot 104 debutta con un motore da 954 cm³ capace di erogare 46 CV, abbinato a un peso di soli 760 kg. Il rapporto peso/potenza si rivela eccellente, garantendo una guida scattante e consumi contenuti. Il propulsore, realizzato in collaborazione con Renault e Simca, inaugura una famiglia di motori moderni, leggeri e affidabili che verranno poi utilizzati in diversi modelli del gruppo PSA.

Negli anni successivi la gamma si amplia con versioni da 1.124 cm³, 1.219 cm³ e infine 1.360 cm³, con potenze che arrivano fino a 93 CV. Questa evoluzione meccanica trasforma progressivamente la 104 da utilitaria sobria a piccola sportiva, capace di prestazioni degne di modelli di categoria superiore. Il suo carattere equilibrato ma deciso conquista rapidamente una clientela che apprezza la combinazione tra efficienza, comfort e un pizzico di brio meccanico.

Dalla berlina alla tre porte sportiva

Nel 1975 Peugeot decide di ampliare la gamma con una versione più giovane e dinamica. Nasce così la Peugeot 104 serie Z, dotata di carrozzeria a tre porte e linee più compatte. Questa nuova configurazione segna la svolta sportiva del modello. Presentata anch’essa al Salone di Parigi, la 104 Z diventa subito la base per versioni più grintose, a partire dalla 104 ZS. Il suo motore da 1.124 cm³ eroga 66 CV e muove un corpo vettura di appena 780 kg. Le prestazioni sono sorprendenti per una vettura di questa taglia: 155 km/h di velocità massima e 0–100 km/h in 12,4 secondi.

È la nascita della prima “piccola pepata” Peugeot, un concetto che verrà poi perfezionato nei decenni successivi con le leggendarie GTI. Agile, leggera e precisa, la 104 ZS diventa presto protagonista dei rally regionali e dei trofei monomarca. L’arrivo della versione a tre porte segna anche un cambio d’immagine per il marchio, che da produttore di auto eleganti e sobrie si apre al mondo della sportività accessibile.

La ZS 2 e la consacrazione sportiva

Il momento di massima espressione tecnica della Peugeot 104 arriva nel 1979 con la nascita della 104 ZS 2, una versione prodotta in serie limitata per ottenere l’omologazione nel Gruppo 2 del regolamento rally. Si distingue per dettagli estetici unici come la vernice grigio Vulcan, gli adesivi laterali rossi, i cerchi Amil a stella da 13 pollici e il volante a tre razze forate. Sotto il cofano pulsa un quattro cilindri da 1.360 cm³ con doppio carburatore Solex, lo stesso propulsore montato su modelli sportivi come la Citroën Visa Chrono e la Talbot Samba.

La potenza raggiunge i 93 CV, spingendo la piccola 104 fino a 173 km/h e consentendole di scattare da 0 a 100 in 10,5 secondi. Prestazioni notevoli per un’auto compatta e leggera, che guadagna il soprannome di “piccolo missile”. La ZS 2 consolida la reputazione sportiva di Peugeot e diventa l’apripista di una generazione di vetture compatte ad alte prestazioni.

Dalla pista alla strada: il trofeo Peugeot Rally

La vocazione sportiva della Peugeot 104 trova un ulteriore sbocco nelle competizioni. Alla fine degli anni Settanta e nei primi anni Ottanta, il modello diventa protagonista di un Trofeo monomarca Peugeot Rally, molto seguito in Europa e particolarmente popolare in Italia a partire dal 1980. Questa formula permette a molti giovani piloti di fare esperienza su una vettura accessibile ma competitiva, confermando la 104 come una scuola di guida sportiva.

Parallelamente alle versioni da gara, Peugeot continua a sviluppare le versioni stradali, introducendo nel 1980 una variante della ZS con potenza ridotta a 72 CV per un uso più quotidiano. Due anni dopo, nel 1982, la potenza torna a salire a 80 CV grazie all’adozione di un cambio a cinque marce e a una taratura più sportiva. La velocità massima raggiunge i 164 km/h. Per gestire la maggiore potenza, vengono introdotti una barra stabilizzatrice posteriore, rinforzi all’avantreno e un impianto frenante a doppio circuito, segni di una costante evoluzione tecnica.

Un ponte verso la leggenda delle GTI

Negli anni Ottanta, Peugeot diventa sinonimo di sportive compatte grazie a modelli come la 205 GTI, la 309 GTI 16V e le leggendarie 405 Turbo 16 e 205 T16, protagoniste dei rally più estremi come la Dakar e la Pikes Peak. Ma prima di questa stagione di successi, è la 104 a preparare il terreno. Con lei nasce il concetto di “piccola Peugeot sportiva”, capace di unire affidabilità e grinta, maneggevolezza e comfort.

Chi oggi ha tra i 40 e i 60 anni ricorda la 104 come la prima Peugeot capace di emozionare alla guida senza perdere la sua anima pratica. È la vettura che traghetta il marchio dal mondo delle berline tradizionali verso quello delle sportive compatte. Una svolta che segna l’inizio di una nuova identità per Peugeot, più dinamica, più giovane e più orientata al piacere di guida.

L’eredità di una pioniera

La Peugeot 104 rimane nella storia non solo per i numeri, ma per l’impatto culturale che ha avuto sull’automobilismo europeo. Ha introdotto soluzioni tecniche e stilistiche che sarebbero diventate standard nei decenni successivi: motore anteriore trasversale, trazione anteriore, leggerezza costruttiva e proporzioni compatte. Ha dimostrato che una piccola auto poteva essere al tempo stesso elegante, efficiente e divertente.

La sua influenza si ritrova in tutti i modelli Peugeot degli anni Ottanta e Novanta, fino alle city car moderne. La filosofia della 104, basata sulla semplicità ingegneristica e sull’equilibrio, continua a ispirare il marchio. È la vettura che ha reso possibile la nascita delle leggendarie GTI e ha contribuito a definire il concetto di hot hatch prima ancora che il termine esistesse.

Un simbolo di evoluzione e carattere

Guardando oggi alla Peugeot 104, emerge chiaramente il suo ruolo di apripista. In un periodo in cui la compattezza era sinonimo di compromesso, la 104 dimostrò che l’intelligenza progettuale poteva trasformare un’auto di piccole dimensioni in un concentrato di tecnologia e piacere di guida. Le sue versioni sportive, dalla ZS alla ZS 2, incarnano perfettamente lo spirito Peugeot: sobrietà all’esterno, carattere deciso sotto la carrozzeria.

La 104 è quindi molto più di un capitolo della storia del marchio: è la radice da cui germoglierà l’intera stirpe di compatte sportive che ancora oggi definisce l’identità Peugeot. Con i suoi 3,58 metri di lunghezza e un cuore tecnico capace di arrivare a 93 cavalli, rimane una lezione di equilibrio tra razionalità e passione, funzionalità e sportività. In un’epoca di auto sempre più grandi, la sua eredità è un promemoria di quanto la leggerezza e l’ingegno possano fare la differenza.

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