Dacia ha raggiunto un nuovo, storico traguardo produttivo: otto milioni di veicoli realizzati nello stabilimento di Mioveni, in Romania. Un numero che racchiude più di mezzo secolo di industria automobilistica, di evoluzione del marchio e di trasformazioni tecnologiche. Dal lontano 1968, anno in cui usciva la prima Dacia 1100 sotto licenza Renault, a oggi, la casa automobilistica ha compiuto un percorso straordinario che l’ha portata da realtà nazionale a protagonista del mercato europeo. Il sito di Mioveni, autentica culla del brand Dacia, ha visto nascere ogni generazione del marchio, diventando oggi un pilastro della produzione industriale continentale.
Lo stabilimento, inaugurato il 20 agosto 1968, è il cuore pulsante dell’universo Dacia. È qui che sono nate auto iconiche e popolari, è qui che si è misurata la capacità del marchio di reinventarsi, passare attraverso epoche tecnologiche diverse e restare rilevante nel tempo. Oggi, Mioveni produce 1.357 veicoli al giorno, ovvero un’auto ogni 55 secondi, grazie al lavoro di 6.850 dipendenti, di cui quasi la metà del top management è composta da donne, una percentuale significativa anche nel panorama industriale internazionale.
Un’eredità lunga 57 anni: dalle radici Renault alla vocazione globale
Dacia nacque con il modello 1100, una berlina compatta su base Renault R8 che rappresentò il primo passo di un’industria nazionale in grado di offrire soluzioni accessibili ai consumatori rumeni. Ma fu la famiglia delle Dacia 1300/1310, derivate dalla Renault 12, a segnare un’epoca: tra il 1969 e il 2006 furono prodotte quasi 2,3 milioni di unità, incluse circa 319.000 versioni commerciali come pick-up e furgonette, che popolarono per decenni strade e campagne di tutta l’Europa dell’Est.
La vera rivoluzione arrivò però alla metà degli anni Novanta, quando Dacia avviò un processo di progettazione autonoma. Nasce così Dacia Nova, seguita da SupeRNova nel 2000 e Solenza nel 2003. La svolta definitiva arriva nel 1999, quando il Gruppo Renault acquisisce lo stabilimento di Mioveni. Da quel momento inizia la trasformazione di Dacia in marchio internazionale, culminata nel 2004 con il lancio di Logan, la prima vera world car di nuova generazione progettata per rispondere ai criteri di economicità, robustezza e semplicità.
Duster, Sandero e Bigster: il successo dei modelli chiave
Se la Logan ha aperto le porte del mondo a Dacia, il vero fenomeno commerciale si chiama Dacia Duster. Lanciato nel 2010, arrivato oggi alla terza generazione, è il SUV compatto che ha permesso al marchio di affermarsi in mercati sempre più esigenti, conquistando una quota di produzione di oltre 2,6 milioni di unità. Il suo successo ha consolidato l’immagine di Dacia come costruttore capace di coniugare design robusto, prestazioni accessibili e prezzi concorrenziali.
Oggi, accanto a Duster, ci sono altri modelli centrali come la Sandero, regina delle vendite private in molti Paesi europei, la Logan sempre presente nelle preferenze dei mercati emergenti, la più recente Jogger, pensata per le famiglie e la vita attiva, e la nuova Bigster, primo C-SUV del marchio.
Proprio Dacia Bigster è la protagonista dell’ultima fase produttiva dello stabilimento: è il modello che simboleggia il futuro, un SUV di segmento C che segna il salto in avanti della marca in termini di ambizione di gamma e contenuti tecnologici. Il successo del Bigster è già testimoniato dai numeri: prima ancora dell’inizio delle consegne, ha totalizzato oltre 13.000 ordini in Europa, di cui 1.600 nella sola Romania.
Una rete globale con cuore rumeno
Oggi Dacia è presente in 44 Paesi su quattro continenti, con una quota di esportazione del 90% rispetto alla produzione del sito di Mioveni. Questo dato certifica il salto di scala del brand, passato da costruttore nazionale a player continentale, perfettamente inserito nella strategia del Gruppo Renault di fornire soluzioni intelligenti e accessibili alla mobilità moderna. L’Europa Occidentale rappresenta oltre il 70% delle vendite totali, confermando quanto i modelli Dacia siano sempre più apprezzati anche nei mercati ad alta competitività.
Lo stabilimento di Mioveni, con una superficie di 355.000 metri quadrati, non è solo un impianto produttivo: è un centro industriale avanzato che continua a rappresentare uno dei maggiori siti produttivi dell’Europa centro-orientale. Dacia ha saputo mantenere una forte identità locale, basata su competenza e professionalità rumene, pur aprendosi all’innovazione internazionale attraverso il supporto tecnologico e finanziario di Renault.
Il valore simbolico dell’8 milionesimo veicolo
La celebrazione dell’8 milionesimo veicolo prodotto non è solo un evento simbolico. È un modo per raccontare una storia industriale di resilienza, visione e crescita. Ogni milione raggiunto è stato il risultato di innovazioni strategiche, di evoluzioni stilistiche e ingegneristiche, di un rapporto solido con il mercato e i consumatori. Questo traguardo è anche il frutto di una visione chiara del prodotto: accessibilità senza compromessi, funzionalità come priorità, e una coerenza progettuale che ha permesso a Dacia di evitare mode passeggere e di costruire una reputazione di affidabilità e concretezza.
Guardando al futuro, il sito di Mioveni si prepara a produrre una nuova generazione di modelli basati su piattaforme condivise con Renault e sullo sviluppo di tecnologie sempre più sostenibili. La roadmap del gruppo prevede una progressiva elettrificazione, mantenendo però intatta la promessa che ha sempre distinto il marchio: quella di proporre auto semplici, robuste, moderne e accessibili.
Una strategia che parla europeo
Dacia oggi è un marchio che parla europeo nel senso più ampio del termine: radici forti nell’Est, sviluppo tecnologico condiviso con l’Ovest, produzione locale ed esportazione globale. Il traguardo di Mioveni ne è una dimostrazione tangibile. Le auto Dacia nascono da una filiera corta, efficiente e sostenibile, e vengono pensate per rispondere a bisogni reali, senza sovrastrutture inutili.
Nell’era delle trasformazioni rapide dell’automotive, tra elettrificazione, connettività e sostenibilità, Dacia continua a rappresentare una voce controcorrente, quella di chi ha scelto la razionalità senza rinunciare alla qualità, la funzione senza sacrificare l’identità. È questo mix che oggi rende il marchio più attuale che mai. E l’8 milionesimo veicolo prodotto è molto più di un numero: è una conferma di credibilità.