Opel OPC: la storia di un mito sportivo tra pista e strada

Dalla prima Astra OPC del 1999 al giro record al Nürburgring con la Corsa OPC, ecco come Opel ha creato la leggenda OPC: sportività, potenza e passione.

opel opc

La storia di Opel OPC è un viaggio emozionante attraverso le auto sportive compatte ad alte prestazioni. Tutto inizia nel 1997, quando Opel decide di fondare il suo reparto sportivo ufficiale, l’Opel Performance Center (OPC), con l’obiettivo di portare la passione delle corse su strada. Nel 1999, la prima pietra di questo percorso sportivo viene posata con la presentazione della prima Opel Astra OPC, una tre porte compatta che conquista subito il cuore degli appassionati di guida. È il segnale che Opel è pronta a fare sul serio nel mondo delle auto sportive, portando una ventata di adrenalina anche sulle vetture di serie.

Gamma Opel OPC: la prima è stata Astra

Quella prima Astra OPC, basata sulla carrozzeria della Astra-G, nasce più per esigenza regolamentare che per una precisa strategia di marketing. Il regolamento DMSB per l’omologazione nelle competizioni richiede che vengano prodotti almeno 2.500 esemplari di un modello destinato alle gare, e Opel decide di cogliere l’occasione per creare una vettura emozionante anche per la strada. Il risultato è una compatta sportiva equipaggiata con un brillante motore quattro cilindri ECOTEC da 2.0 litri e 160 CV, capace di scattare da 0 a 100 km/h in appena 8,2 secondi e di toccare una velocità massima di 220 km/h. Con un prezzo base leggermente superiore ai 19.000 euro, la prima Astra OPC unisce prestazioni e accessibilità, proponendo un rapporto qualità-prezzo difficilmente eguagliabile per l’epoca.

Il successo è immediato: i 3.000 esemplari prodotti vengono venduti in soli quattro mesi, segno che la clientela è pronta ad abbracciare la filosofia sportiva di Opel OPC. Questa prima Astra OPC non è solo una risposta alle esigenze delle corse, ma getta le basi per un futuro di vetture performanti, capaci di trasmettere emozioni autentiche alla guida. È proprio da questa esperienza che Opel decide di sviluppare ulteriormente la gamma OPC, portando sul mercato modelli sempre più potenti e sofisticati.

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Nuovi passi in avanti nel 2002

Nel 2002, Opel compie un ulteriore passo avanti con l’introduzione della seconda generazione di Astra OPC. Stavolta il motore è dotato di turbocompressore e la potenza sale a 200 CV, regalando alla compatta tre porte una velocità massima di 230 km/h e un carattere ancor più esuberante. È l’inizio di un’espansione significativa della famiglia OPC, che coinvolge anche altri modelli della gamma Opel. Tra il 2001 e il 2002, infatti, vengono presentate la Astra Station Wagon OPC e la Zafira OPC, entrambe dotate di un motore turbo-benzina da 240 CV. La station wagon conquista con la sua velocità massima di 244 km/h e lo scatto da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi, mentre la Zafira OPC inaugura un concetto nuovo: la “monovolume sportiva”. Con prestazioni da record e un assetto studiato per esaltare la guida, la Zafira OPC diventa la monovolume di serie più veloce al mondo, vendendo oltre 12.000 unità, tra cui anche una versione a GPL realizzata da Opel Italia.

La gamma OPC si amplia ulteriormente nel 2006, diventando sinonimo di sportività a 360 gradi per la casa tedesca. È in questo periodo che arrivano le versioni OPC della Vectra-C, sia in versione berlina cinque porte che station wagon. Queste vetture montano un potente 2.8 V6 con turbocompressore biturbo e fasatura variabile delle valvole, capace di erogare prestazioni degne di una granturismo: la Vectra berlina OPC raggiunge i 100 km/h in 6,7 secondi e una velocità massima di 260 km/h, mentre la station wagon tocca i 254 km/h con uno 0-100 km/h in 6,9 secondi. Entrambe adottano il sofisticato sistema di controllo elettronico dell’autotelaio IDSPlus2, che ottimizza la tenuta di strada e la sicurezza anche nelle condizioni più impegnative.

Il vero colpo da maestro arriva nel 2007 con l’arrivo della Opel Corsa OPC. Equipaggiata con un motore 1.6 turbo da 192 CV, questa piccola sportiva compatta viene battezzata sul circuito più impegnativo del mondo, il Nürburgring Nordschleife. Qui, con al volante il pilota tedesco Manuel Reuter, la Corsa OPC percorre i 20,8 chilometri della Nordschleife in 8 minuti e 47 secondi, stabilendo il record per le vetture della sua categoria. Un risultato che conferma l’impegno di Opel a sviluppare auto con un DNA sportivo autentico. Reuter stesso sottolinea come la Corsa OPC reagisca in modo pronto ai comandi, offrendo sempre una guida sicura e prevedibile. Non è un caso che Opel collaudi abitualmente i suoi modelli più sportivi sul “Ring”, portando la competenza maturata in pista direttamente sulle strade di tutti i giorni.

La storia di Opel OPC è la dimostrazione di come un marchio generalista possa creare vetture capaci di regalare emozioni da supercar senza rinunciare alla fruibilità quotidiana. Con ogni modello, dalle prime Astra alle più recenti Corsa e Vectra, la sigla OPC ha rappresentato la punta di diamante dell’ingegneria tedesca applicata alle auto sportive.

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