Tra i segmento di mercato più vivaci dell’automotive c’è quello dei quadricicli leggeri, altrimenti detti microcar: sono delle auto in miniatura perfette per i contesti urbani. Hanno prezzi accessibili e, dal punto di vista del design, oggi sono quasi degli oggetti di culto. Si tratta di un mercato vivace perché le case automobilistiche stanno scommettendo parecchio anche su questo segmento: pensate alla Citroen Ami o alla Fiat Topolino che stanno conquistando le nostre città. Ebbene, l’Italia sta per vantare una produzione totalmente nazionale di un nuovo brand che promette una vera rivoluzione. Stiamo parlando di Mole Urbana, ovvero il quadriciclo made in Ancona.
Mole Urbana: microcar elettrica nata in Italia
Cosa è esattamente Mole Urbana? Si tratta di un quadriciclo elettrico modulare, pensato per adattarsi a diverse esigenze grazie a configurazioni da due, tre o quattro posti. L’iniziativa nasce da un’idea del designer Umberto Palermo, già noto per il suo lavoro in ambito automobilistico, che ha voluto dare forma a una vettura compatta, versatile e coerente con i principi della sostenibilità. Il progetto non si limita a proporre una semplice microcar, ma mira a costruire un’intera filiera italiana, con una rete produttiva e distributiva che coinvolge il territorio, l’industria e anche il mondo istituzionale.
Il primo passo concreto sarà compiuto a settembre 2025, quando inizierà la distribuzione commerciale della Mole Urbana attraverso una rete di concessionarie già operative e radicate nel tessuto automobilistico italiano. A fare da cornice all’annuncio, una tavola rotonda organizzata nel comune di Fabriano, sede della MU-Fabriano Srl, l’azienda che produce il quadriciclo e che rappresenta uno dei rari esempi di progettazione e produzione automobilistica integralmente nazionale.
Fabriano e Orbassano, i poli produttivi dell’elettrico made in Italy
Il cuore della produzione della Mole Urbana batte a Fabriano, in provincia di Ancona, dove è stato annunciato l’imminente avvio di un nuovo impianto produttivo dedicato. Questo stabilimento andrà ad affiancare quello di Orbassano, in provincia di Torino, dove le attività di assemblaggio sono già pronte a partire. Il binomio tra le Marche e il Piemonte segna un’alleanza produttiva che valorizza le competenze industriali locali, con una filiera che ha già cominciato a prendere forma.
A Fabriano sono già attivi numerosi fornitori locali, coinvolti nella realizzazione di componenti chiave come telai, plastiche, plance e fusioni in alluminio. Questo approccio alla produzione non solo rafforza il tessuto economico del territorio, ma consente anche un maggiore controllo qualitativo e una riduzione dell’impronta ambientale associata al trasporto dei materiali. È un modello che guarda all’autonomia industriale e alla centralità delle comunità locali, nel segno della sostenibilità e della valorizzazione del Made in Italy.
Le versioni svelate: dalla Sport GT alla quattro posti di famiglia
Durante l’incontro tenutosi a Fabriano, a cui ha preso parte anche Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sono stati mostrati i primi esemplari della nuova gamma Mole Urbana. In particolare, hanno fatto il loro debutto pubblico la versione Sport GT a due posti, la variante Cabrio, anch’essa a due posti, e per la prima volta un modello a quattro posti, pensato per offrire una soluzione di mobilità elettrica adatta anche alle famiglie.
La modularità è uno degli aspetti centrali della Mole Urbana, che punta a offrire una risposta efficace a diverse esigenze di mobilità urbana: individuale, di coppia o familiare. Non si tratta di un semplice esercizio di stile, ma di un progetto industriale che vuole essere funzionale, accessibile e declinabile secondo il profilo dell’utente. Il design, fortemente riconoscibile e compatto, è pensato per agevolare la circolazione nei centri storici e nei contesti urbani ad alta densità, dove il tema dello spazio è cruciale.
Una rete di 30 concessionarie per l’Italia intera
La strategia di commercializzazione della Mole Urbana è ambiziosa e punta su una rete di 30 concessionarie già attive sul territorio nazionale. Questi punti vendita non sono improvvisati, ma fanno capo a realtà consolidate nel panorama automobilistico, già partner di marchi prestigiosi come Mercedes, smart, BMW, MINI, Maserati, Bentley e Porsche. Il lancio commerciale è fissato per metà settembre 2025, dopo che a luglio saranno resi noti i dettagli della gamma, tra cui prezzi, dotazioni e livelli di potenza.
La presenza in concessionarie già esperte e strutturate rappresenta un grande vantaggio in termini di penetrazione nel mercato e di visibilità. Permette infatti a Mole Urbana di posizionarsi in contesti di alta qualità, beneficiando della fiducia che i clienti ripongono in questi brand di fascia premium. L’obiettivo è coprire tutte le regioni d’Italia, rendendo l’accesso alla microcar elettrica italiano il più capillare possibile.
Quadriciclo leggero o pesante: guidabile dai 14 anni
Uno degli aspetti più interessanti e distintivi della Mole Urbana riguarda l’accessibilità alla guida. La microcar sarà proposta sia nella versione L6e-B, ovvero quadriciclo leggero, sia in quella L7e-C, quadriciclo pesante. Nel primo caso, il veicolo potrà essere guidato a partire dai 14 anni con patente AM o superiore. Nel secondo caso, la guida sarà consentita dai 16 anni con patente B1 o superiore.
Questa doppia omologazione amplia notevolmente la platea di potenziali utilizzatori, offrendo una soluzione di mobilità a ragazzi, giovani adulti e utenti urbani che desiderano un veicolo compatto, sicuro e a basso impatto ambientale. La possibilità di iniziare a guidare così presto rappresenta anche una nuova opportunità di indipendenza per molti adolescenti, soprattutto in contesti extraurbani dove i trasporti pubblici sono meno capillari.
Investimenti pubblici e privati per sostenere il progetto
Il lancio della Mole Urbana è stato reso possibile anche grazie a una strategia di finanziamento solida e diversificata. Nel corso del 2024, l’azienda MU-Fabriano Srl ha concluso un aumento di capitale da 3,5 milioni di euro, con il coinvolgimento di attori pubblici e privati. Tra i principali sottoscrittori figurano CDP Venture Capital, il fondo PiemonteNext e un gruppo di industriali e investitori marchigiani. Fondamentale è stato anche l’apporto delle risorse stanziate dalla UE tramite l’iniziativa Next Generation EU, che ha sostenuto progetti ad alto valore innovativo e sostenibile.
Questo mix di capitale privato e sostegno pubblico dimostra la fiducia nel potenziale del progetto Mole Urbana non solo come prodotto commerciale, ma come iniziativa di sistema. Una scommessa su un modello industriale replicabile, che valorizza l’impresa italiana e la transizione ecologica.
La Mole Urbana vuole cambiare la mobilità cittadina
Con la Mole Urbana, l’Italia si inserisce in maniera concreta nel segmento delle microcar elettriche, sempre più strategico nel contesto delle politiche per la mobilità sostenibile. L’ambizione non è solo quella di proporre un prodotto competitivo, ma di costruire attorno al progetto una vera e propria filiera nazionale, capace di generare occupazione, innovazione e nuove abitudini di consumo.
Il nome “Mole” richiama volutamente la storica vocazione automobilistica torinese, ma il cuore operativo del progetto batte forte anche a Fabriano, in un ideale asse tra Nord e Centro Italia che unisce design, manifattura e visione strategica. In un mercato dominato da colossi internazionali, Mole Urbana rappresenta un’eccezione virtuosa, capace di combinare tecnologia, sostenibilità e italianità in un prodotto pensato per i centri urbani del futuro.