Mini JCW per Deus Ex Machina: un connubio tra design e performance
I modelli Mini sono da sempre contraddistinti da un equilibrio raro, quello tra design creativo e dinamismo sportivo. Con Deus Ex Machina, questo concetto si è spinto oltre, trasformandosi in una dichiarazione di intenti che guarda al futuro. Entrambe le concept car sono basate su una Mini John Cooper Works: The Skeg nasce da una JCW Electric da 190 kW, mentre The Machina da una JCW a combustione da 170 kW. Su entrambe campeggia una grande X bianca sul tetto, simbolo visivo della co-creazione tra due brand che hanno costruito la propria identità sul coraggio di proporre qualcosa di diverso. L’approccio al design è purista, grafico e funzionale, lontano dall’idea di perfezione estetica fine a sé stessa e vicino invece al concetto di bellezza dell’imperfezione, con materiali autentici, cuciture a vista e contrasti forti tra superfici e colori.
Il linguaggio estetico delle one-off Mini JCW per Deus Ex Machina
Holger Hampf, Head of Mini Design, ha sottolineato come ogni dettaglio delle due vetture sia stato plasmato con maestria artigianale, dando vita a un linguaggio distintivo in cui le grafiche espressive celebrano la tradizione racing Mini. All’interno, cuciture a vista, interruttori meccanici e leve tradizionali restituiscono un’anima meccanica, mentre all’esterno colori vivaci, numeri e forme geometriche rendono immediatamente riconoscibile l’ispirazione. Il risultato è una coppia di vetture affini nello spirito ma opposte nell’energia, una nata dalla cultura del surf e dal contatto con la natura, l’altra plasmata dal motorsport e dalla ricerca della massima prestazione.
The Skeg, elettrica e ispirata al surf
Tra le Mini JCW per Deus Ex Machina, The Skeg è la show car che interpreta la mobilità elettrica attraverso un linguaggio legato alla costa, al mare e alla filosofia del surf. È una ribellione silenziosa, minimalista, che unisce fibra di vetro, accelerazione e design essenziale. La carrozzeria si distingue per la finitura gialla e argento, brillante e innovativa, un chiaro richiamo all’approccio di Mini alla sostenibilità. I passaruota larghi, la griglia anteriore illuminata e lo spoiler sul tetto accentuano la silhouette, mentre pannelli semitrasparenti in fibra di vetro riducono il peso del quindici per cento e migliorano l’aerodinamica.
L’elemento distintivo è lo spoiler posteriore Flex Tip Surf, che reagisce al flusso d’aria proprio come una tavola segue l’onda, reindirizzando i flussi e generando portanza. Le cinghie sul tetto richiamano il gesto di fissare la tavola da surf, trasformandosi in un segno di design ripreso anche all’interno. Gli elementi traslucidi in fibra di vetro, presenti ovunque, riflettono e trasformano la luce naturale, creando un effetto scenico in continuo cambiamento. Lo stesso cruscotto riprende la logica delle tavole da surf, leggero e robusto, con una personalità visiva forte e autentica.
Gli interni di The Skeg
Dentro, la logica è la stessa: comandi analogici ridotti all’essenziale, tattili e autentici, in perfetta sintonia con la cultura surf. L’abitacolo si trasforma in un vero surf shop su quattro ruote, con vassoi sagomati per le mute in fibra di vetro che diventano soluzioni pratiche per lo stivaggio. I sedili sportivi a guscio sono rivestiti in neoprene, materiale flessibile e idrorepellente che crea una connessione immediata con l’esperienza acquatica. Il cruscotto in fibra di vetro porta la tecnologia delle tavole dentro l’abitacolo, mentre il motivo a X oversize e i badge Deus rappresentano i segnali visivi di una cultura condivisa, fatta di artigianalità, connessione e voglia di libertà.
The Machina, potenza e DNA racing
Se The Skeg racconta il mare, The Machina incarna la pista. È una John Cooper Works a combustione, compatta ma potentissima, che racchiude il DNA del motorsport e lo porta all’estremo. Il design esterno rende omaggio alla tradizione sportiva Mini con una livrea rossa, bianca e nera, accenti audaci e la scritta Deus posteriore. I passaruota allargati e l’assetto ribassato conferiscono un aspetto aggressivo, mentre i quattro fari supplementari sul cofano richiamano le origini rallystiche. Ogni modulo luminoso porta la firma Deus, unendo estetica e funzionalità.
Il diffusore posteriore trae ispirazione dalla JCW che ha affrontato il Nürburgring, ottimizzando i flussi e integrando lo scarico centrale. La griglia anteriore su misura e le cornici traforate dei fari migliorano il raffreddamento, mentre la firma luminosa JCW rimane protagonista. A completare l’opera, lo spoiler posteriore in stile Can-Am, nostalgico e scenografico, che richiama un’epoca di corse sperimentali e di innovazioni portate al limite. Ogni elemento esterno è stato scelto per combinare funzionalità e impatto visivo, rendendo la vettura un manifesto di pura passione sportiva.
Gli interni di The Machina
All’interno, domina la palette rossa, bianca e nera, inequivocabilmente John Cooper Works. Le cinture da corsa a cinque punti avvolgono il pilota con precisione, trasformando ogni ingresso nell’abitacolo in un rituale di preparazione alla pista. Le pedane in alluminio grezzo uniscono funzionalità e linguaggio estetico, richiamando i laboratori Deus sparsi per il mondo. I pannelli porta sono ridotti all’essenziale, decorati con X bianche, mentre il cruscotto in tessuto cerato trasmette leggerezza e una patina vissuta. Sopra, il roll-bar a vista non è solo un elemento di sicurezza, ma anche un simbolo identitario che sottolinea il carattere racing.
I comandi sono diretti, intuitivi, progettati per funzionare anche nelle condizioni più estreme. I toggle switch restano fedeli alla tradizione Mini, meccanici e chiari, senza filtri elettronici superflui. Un elemento che cattura l’attenzione è il freno a mano idraulico con leva oversize, collegamento diretto tra pilota e macchina, simbolo di precisione e controllo. L’interno di The Machina è quindi un manifesto della guida pura, un luogo in cui il design diventa funzionalità e in cui ogni dettaglio celebra la passione per le corse.
Mini JCW per Deus Ex Machina: due anime per una stessa filosofia
The Skeg e The Machina rappresentano due anime complementari. La prima è nata sulla costa, modellata dalla salsedine, dal surf e da una cultura che privilegia l’autenticità. La seconda è stata forgiata in pista, essenziale e veloce, alimentata da una passione per la precisione. Sono affini nello spirito perché condividono il linguaggio Mini e Deus, ma opposte nell’energia che sprigionano. La loro creazione non è un esercizio di stile isolato, ma un esempio concreto di come il design automobilistico possa farsi veicolo culturale e simbolico, connettendo mondi apparentemente lontani attraverso la passione comune per la velocità e la creatività.
L’impatto della collaborazione Mini x Deus
La collaborazione tra Mini JCW e Deus Ex Machina ha dimostrato come un brand automobilistico e un marchio legato alla cultura motociclistica e creativa possano dialogare in modo autentico. Non si tratta soltanto di estetica o prestazioni, ma di raccontare storie attraverso i dettagli, di costruire un legame con le comunità e di proporre un linguaggio che sia al tempo stesso globale e profondamente radicato in valori condivisi. The Skeg e The Machina non saranno vetture di serie, ma rappresentano un laboratorio creativo che può tracciare nuove strade per il design e per l’identità stessa del marchio Mini, che continua a evolversi senza rinnegare le proprie radici.