MG Motors pensa all’Europa: in arrivo il primo stabilimento nel continente?

Entro l'estate MG Motors potrebbe annunciare la sede del suo primo impianto di produzione europeo. La scelta limitata dai dazi e la strategia SAIC.

MG HS phev e benzina

La corsa all’industrializzazione europea di MG Motors potrebbe compiere un passo decisivo entro qualche mese. Dopo due anni di attese e indiscrezioni, l’annuncio ufficiale della sede del primo stabilimento MG in Europa potrebbe arrivare entro l’estate 2025. Una notizia, lanciata dalla testata specializzata Autonews Europe, attesa sia dagli osservatori del settore automobilistico sia da un pubblico europeo sempre più interessato all’espansione del marchio sino-britannico, che negli ultimi anni ha conquistato quote di mercato in continua crescita.

MG Motors e impianti in Europa: la variabile dazi

A pesare sulla scelta finale della sede produttiva è, tuttavia, una fitta rete di valutazioni strategiche, politiche ed economiche. MG, marchio sotto il controllo del colosso SAIC Motor Corporation, si trova infatti a dover navigare in un contesto europeo sempre più complesso, soprattutto dopo l’introduzione dei dazi aggiuntivi sulle importazioni dalla Cina da parte di diversi Stati membri dell’Unione Europea. Una misura che, seppur giustificata da motivazioni economiche e concorrenziali, rischia di ridefinire radicalmente le relazioni industriali tra le aziende cinesi e il Vecchio Continente.

Nonostante SAIC non sia formalmente una partecipata della Repubblica Popolare Cinese, bensì una società controllata dalla municipalità autonoma di Shanghai, le sue scelte strategiche non possono prescindere dalle direttrici tracciate a livello centrale. In particolare, si fa strada l’ipotesi che l’azienda voglia allinearsi alla linea dura di Pechino, che prevede di evitare investimenti in quei Paesi europei che hanno aderito alla linea protezionistica contro l’importazione dei prodotti cinesi.

I possibili Paesi europei: l’Italia non c’è

Questo scenario restringe notevolmente il campo dei possibili candidati. A oggi, sarebbero soltanto quattro i Paesi ancora in corsa: Germania, Ungheria, Slovacchia e Slovenia. Una selezione che esclude di fatto i maggiori mercati europei, a partire da Francia, Italia e Spagna, dove il clima politico e regolamentare ha reso impraticabile l’insediamento industriale del marchio MG.

Tra le nazioni ancora in lizza, la Germania rappresenta un’opzione prestigiosa ma al tempo stesso complicata. Il costo del lavoro è significativamente più elevato rispetto ai concorrenti centro-orientali, un fattore che rischierebbe di ridurre drasticamente i margini di profitto o di incrementare i prezzi delle vetture. Una soluzione difficile da sostenere per un marchio che ha costruito il proprio successo europeo su un rapporto qualità/prezzo particolarmente competitivo.

Più concreta appare la pista che porta verso l’Ungheria, già individuata in passato come destinazione ideale per l’insediamento produttivo di MG Motors. Il Paese vanta una lunga tradizione nel settore automotive, una manodopera qualificata e costi industriali contenuti. Inoltre, ha dimostrato negli anni una spiccata apertura agli investimenti esteri, anche da parte di grandi aziende cinesi, come testimoniato dalla recente espansione di altri gruppi asiatici nel territorio magiaro.

Anche Slovacchia e Slovenia offrono condizioni favorevoli. Entrambi i Paesi fanno parte della catena produttiva dell’automotive europeo, con una consolidata rete di fornitori e logistica. Tuttavia, resta da capire se siano in grado di garantire i volumi produttivi richiesti da MG Motors per il proprio progetto industriale continentale.

Possibile obiettivo: 100k veicoli prodotti all’anno

Secondo quanto trapelato, la strategia del gruppo sarebbe quella di costruire un impianto ex novo, rinunciando all’acquisizione di siti industriali già esistenti o dismessi. Una scelta che denota la volontà di strutturare una presenza a lungo termine, su misura delle esigenze produttive del brand, e con elevati standard tecnologici e ambientali. L’obiettivo è chiaro: arrivare a una produzione di 100.000 veicoli l’anno a pieno regime per ogni impianto.

Non è tutto. MG Motors ha lasciato intendere di non voler ampliare il primo stabilimento per raggiungere un raddoppio della capacità produttiva. Al contrario, il piano industriale prevede la costruzione di un secondo sito, totalmente indipendente, che possa portare la produzione complessiva a 200.000 unità l’anno nel medio periodo. Una strategia chiara, che mira a diversificare i poli produttivi e a contenere i rischi legati a eventuali discontinuità operative.

L’annuncio ufficiale è atteso entro l’estate 2025, ma le trattative con i governi locali sarebbero già in stato avanzato. L’azienda starebbe infatti valutando incentivi fiscali, facilitazioni burocratiche e infrastrutture logistiche per ottimizzare i costi e massimizzare l’efficienza del nuovo impianto. Il sito produttivo europeo sarà cruciale non solo per la distribuzione dei modelli termici e ibridi MG, ma anche per la futura espansione dell’offerta elettrica, in un mercato sempre più competitivo e sensibile alla produzione localizzata.

Se confermata, l’apertura del primo stabilimento europeo segnerebbe una svolta epocale per il marchio MG, riportandolo, seppur simbolicamente, alle sue radici occidentali. Nato nel Regno Unito, passato sotto controllo cinese, il brand trova ora in Europa la possibilità di consolidare la propria posizione con una filiera produttiva autonoma e vicina ai mercati chiave.

Il futuro di MG Motors in Europa si giocherà anche su questo: sulla capacità di superare i vincoli geopolitici, sfruttare le sinergie industriali e rispondere alle esigenze dei consumatori con veicoli accessibili, moderni e costruiti localmente. Entro pochi mesi, sapremo se l’automotive europeo si arricchirà di un nuovo attore protagonista.

 

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