Mezzo secolo di Opel Kadett City: la compatta sportiva amata da giovani e famiglie

Nel 2025 la Opel Kadett City celebra i suoi 50 anni. Un'auto compatta nata nel 1975 che ha saputo coniugare praticità, stile sportivo e versatilità con soluzioni innovative per l’epoca

opel kadett city

Cinquantanni appena compiuti, e non sentirli perché nonostante il tempo che passa è sempre attuale. Stiamo parlando della Opel Kadett City: compatta ma generosa nello spazio, agile ma comoda, sportiva ma accessibile: è con questo equilibrio che nel 1975 si presentò al mercato una variante particolare della terza generazione Kadett C, diventando in breve tempo una delle auto più amate della sua epoca. Nel 2025, la Kadett City celebra i suoi 50 anni, un anniversario che offre l’occasione di ripercorrere la sua storia e riscoprire l’impatto che ha avuto sulla mobilità urbana, sulla cultura automobilistica e sull’evoluzione della classe compatta secondo Opel.

La nascita della Kadett City va inquadrata nel contesto di un’Europa in trasformazione, dove il concetto di “city car” iniziava a farsi strada tra le esigenze di giovani famiglie, lavoratori pendolari e clienti dinamici. Dopo il lancio della Kadett C nel 1973, Opel comprese che serviva qualcosa di più: un modello ancora più agile, capace di adattarsi alle nuove esigenze della mobilità quotidiana ma senza rinunciare al carattere. Così, nel 1975, nacque la Kadett City, una berlina compatta a tre porte con portellone posteriore ampio e linee moderne, concepita per rendere ogni giorno più semplice, veloce e divertente.

Opel Kadett City: una risposta alle esigenze del tempo

Fin dal suo esordio, la Opel Kadett City si distinse per una progettazione orientata alla funzionalità. Il suo design rispecchiava la volontà di creare un’auto pratica, accessibile e adatta a molteplici utilizzi, ma con una forte identità stilistica. Lunga solo 3,90 metri, la vettura offriva un vano posteriore estremamente versatile, grazie all’ampio portellone inclinato e alla possibilità di abbattere il sedile posteriore in pochi semplici passaggi. Il risultato era una capacità di carico superiore alla media del segmento, in una struttura compatta e maneggevole.

Particolarmente apprezzata fu la scelta di dotare la vettura di un sollevatore a molla a gas per il portellone, soluzione tecnica che ne facilitava l’apertura anche con una sola mano, rivolgendosi così a un pubblico ampio e diversificato. La linea della Kadett City era pulita, moderna, e rifletteva il gusto degli anni Settanta senza eccedere in ornamenti. I cerchi in lega ATS da 13 pollici e gli pneumatici da 185 mm, disponibili successivamente, accentuarono il suo profilo sportivo, senza tradire la vocazione utilitaria dell’auto.

Prestazioni e meccanica: semplicità ed efficienza

Dal punto di vista tecnico, la Kadett City si affidava a soluzioni meccaniche collaudate ma intelligenti. Basata sulla piattaforma della Kadett C, con trazione posteriore, la City adottava un asse posteriore derivato dalla versione Caravan e un asse anteriore rivisitato per bilanciare al meglio la diversa distribuzione dei pesi. A livello motoristico, Opel offriva una gamma essenziale ma sufficiente a soddisfare le esigenze quotidiane: dai motori a quattro cilindri da 1.0 e 1.2 litri (con potenze di 40, 52 e 60 CV) fino al più prestante 1.6 S da 75 CV, introdotto nel 1977.

Con questo propulsore, la piccola Kadett poteva raggiungere i 157 km/h di velocità massima e accelerare da 0 a 100 in 13 secondi, numeri più che interessanti per una city car dell’epoca. Notevole fu anche l’introduzione, opzionale ma significativa, del cambio automatico, una rarità per auto di questa categoria negli anni Settanta. La combinazione tra leggerezza, dimensioni contenute e meccanica semplice la rese un modello particolarmente affidabile e duraturo, adatto anche per gli spostamenti extraurbani e le vacanze.

L’ultima Opel compatta con trazione posteriore

Il 1979 segnò la fine della produzione della Kadett C, e con essa della Kadett City. Si chiudeva così un’epoca, anche dal punto di vista tecnico: la City fu infatti l’ultima compatta Opel a trazione posteriore, prima dell’avvento della nuova filosofia costruttiva con la Kadett D, che debuttò nello stesso anno inaugurando la trazione anteriore nella classe compatta del marchio. Il passaggio fu epocale, ma la City rimase nella memoria come una delle vetture più rappresentative della mobilità intelligente degli anni Settanta.

Le sue qualità furono riconosciute sia dal mercato sia dalla critica. In pochi anni, la Kadett City diventò un riferimento nel suo segmento, soprattutto in Germania e nei principali mercati europei, dove venne scelta da migliaia di famiglie, professionisti e neopatentati. La sua immagine fresca, l’ottimo rapporto qualità-prezzo e la cura nei dettagli la resero un esempio di come l’automobile di massa potesse essere anche bella, piacevole da guidare e perfettamente funzionale.

Dalla Kadett all’Astra: la continuità della filosofia Opel

Il messaggio della Kadett City continua ancora oggi in modelli come la Opel Astra, attuale bestseller della casa di Rüsselsheim. Anche qui si ritrovano i principi guida che hanno reso celebre la Kadett: compattezza, praticità, design moderno e diversità di scelta. L’attuale Astra, disponibile in versione cinque porte o station wagon Sports Tourer, rappresenta l’evoluzione naturale della filosofia Opel per la classe compatta. La gamma di propulsori è oggi più ampia che mai, con versioni elettriche a batteria, ibride plug-in, motori a combustione ad alta efficienza e sistemi mild hybrid a 48 volt.

Se mezzo secolo fa la Kadett City colpiva per il suo portellone versatile e i sedili ribaltabili, oggi l’Astra stupisce con i fari a matrice Intelli-Lux Pixel LED, la connettività digitale e le tecnologie di assistenza alla guida. Ma la filosofia di fondo è immutata: creare automobili pratiche ed emozionali, capaci di adattarsi ai cambiamenti della società e della mobilità.

Vota