Lancia Stratos: la leggenda dei rally continua a far sognare

La Lancia Stratos è uno dei gioielli in mostra all'Autoworld Museum per la mostra "Rally Legends - From dust to glory".

lancia stratos

Quando si parla di rally, pochi nomi evocano la stessa aura mitica della Lancia Stratos. Progettata per dominare le competizioni su sterrato e asfalto, questa vettura non solo ha riscritto le regole del mondo rallistico, ma ha anche lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo sportivo e nella storia della stessa casa automobilistica Lancia. Il suo design radicale, le soluzioni tecniche avveniristiche e i trionfi nelle competizioni la rendono una delle auto da corsa più iconiche di tutti i tempi.

Lancia Stratos: nata per vincere

Il progetto della Lancia Stratos nacque con un obiettivo chiaro: creare un’auto che potesse vincere. Disegnata da Marcello Gandini per Bertone, la Stratos sfoggiava una carrozzeria cuneiforme che incarnava l’innovazione e la ricerca aerodinamica del periodo. La sua linea bassa e aggressiva, con un parabrezza avvolgente e una silhouette scolpita per minimizzare la resistenza all’aria, la rendeva immediatamente riconoscibile.

L’auto era compatta e leggera, con un passo ridotto per garantire un’agilità senza precedenti nelle curve strette dei tracciati rallystici. La livrea bianco-rosso-verde dello sponsor Alitalia non solo la rendeva iconica, ma simboleggiava anche il legame con l’Italia e il suo spirito competitivo.

Caratteristiche tecniche e motoristiche

Sotto la carrozzeria, la Lancia Stratos nascondeva un cuore pulsante di derivazione Ferrari: un motore sei cilindri da 2,4 litri posizionato centralmente, dietro pilota e copilota. Questa configurazione garantiva una distribuzione dei pesi ottimale, essenziale per affrontare le sollecitazioni estreme delle competizioni su sterrato e asfalto.

La versione ufficiale da corsa della Stratos, prodotta in soli 26 esemplari, poteva erogare fino a 300 CV, grazie anche all’adozione di una testata a 24 valvole. Il telaio compatto e il peso contenuto consentivano un’accelerazione fulminea e un’eccezionale maneggevolezza, rendendola l’arma perfetta per i rally.

Un palmares senza rivali

Il dominio della Lancia Stratos nel panorama rallistico fu totale. Il modello conquistò tre titoli consecutivi nel Campionato Mondiale Costruttori tra il 1974 e il 1976, segnando una nuova era per le auto da rally. Le vittorie più celebri includono il Rally del Portogallo nel 1976 e tre edizioni del prestigioso Rally di Monte Carlo, competizione che ne consacrò il valore tecnico e la superiorità sulle rivali.

Oltre ai titoli mondiali, la Stratos vinse anche tre Campionati Europei Piloti e la Coppa Mondiale FIA Piloti Rally nel 1977, grazie alle straordinarie prestazioni di Sandro Munari, uno dei più talentuosi piloti dell’epoca. La sua capacità di affrontare qualsiasi tipo di terreno, dalle prove su neve e ghiaccio alle impegnative strade sterrate, la rese una leggenda vivente nel motorsport.

L’impatto sulla storia dei rally

La Lancia Stratos non fu solo una vettura vincente, ma ridefinì il concetto stesso di auto da rally. Fu la prima vettura progettata esclusivamente per le competizioni rallistiche, sfruttando al massimo le possibilità offerte dai regolamenti dell’epoca. La sua architettura innovativa, combinata con la potenza del motore Ferrari e la sapiente gestione del team Lancia sotto la direzione di Cesare Fiorio, stabilì un nuovo standard per le auto da competizione.

La sua influenza si estese ben oltre gli anni in cui dominò le classifiche. Il concetto di vettura compatta, agile e potente rimase un punto di riferimento per tutti i successivi modelli di rally. Ancora oggi, la Stratos è considerata un simbolo di ingegneria avanzata e spirito competitivo, esposta con orgoglio nell’Heritage Hub di Stellantis, dove continua a ispirare nuove generazioni di appassionati di motori.

La Lancia Stratos è uno dei gioielli attualmente in mostra insieme alla Lancia Delta all’Autoworld Museum per la mostra “Rally Legends – From dust to glory”.

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