Intercooler: quante volte gli appassionati di motori hanno sentito questo termine e ne hanno vantato le caratteristiche, lasciandovi decisamente perplessi? Ebbene, le vostre perplessità hanno una certa ragion d’essere perché questa parola non è affatto una parola dell’automotive. Questa è una parola presa in prestito da un altro settore che spesso si interseca con quello automobilistico, soprattutto in ambito sportivo, ma non è questo il caso.
Intercooler è infatti un termine aeronautico, ma non ha niente a che vedere con la Formula 1: lo sport automobilistico che più si incrocia con il settore aeronautico (avete presente la deportanza? Ecco!). Gli ingegneri aeronautici usavano questo termine soprattutto quando parlavano di aerei a turbina e di propulsori che necessitavano diversi apporti di aria e relativa temperatura. In ambito automobilistico funziona in maniera abbastanza simile.
Vediamo, ora, cos’è un intercooler in ambito automobilistico.
I ruggenti anni ’80 e l’invenzione dell’intercooler
Come spesso accade, sono gli anni ’80 a regalarci tante soddisfazioni: accade anche per l’intercooler, che viene inventato negli anni ’70, ma che conoscerà il suo sviluppo tecnico soprattutto negli anni delle spalline giganti, di Madonna e dei capelli cotonati. Negli anni ’80, questo ritrovato tecnico attrae l’interesse delle case automobilistiche che iniziano ad usarlo prima sui mezzi pesanti e poi sulle auto. Fondamentalmente, si tratta di un “refrigeratore“, ma il suo nome corretto è “scambiatore di calore”.
Come funziona l’intercooler?
Lo scambiatore di calore funziona, nelle auto, in questo modo: raffredda l’aria prima che arrivi, dalla turbina e ad altissima temperatura, al motore. Entrando di più nello specifico, l’intercooler è installato tra il turbocompressore e l’aspirazione. Quando l’aria passa attraverso di esso, scende di temperatura e aumenta la sua densità a parità di pressione.
Questo accorgimento ha il grande pregio di migliorare la resa del motore e i consumi dello stesso. E’ dimostrato che i propulsori dotati di intercooler durano di più e meglio nonostante il “fardello” dei costi. Lo scambiatore di calore non è un sistema semplice: non si tratta di un tubo nel quale passa l’aria e questa, magicamente, si raffredda. L’aria passa attraverso un sistema complesso che, a sua volta, è dotato di un suo personale sistema di raffreddamento con radiatore indipendente e presa d’aria dedicata. E’ impegnativo sotto il profilo della progettazione e della manutenzione, ma vale la pena usarlo: lo hanno dimostrato i test sulle auto da rally.
Intercooler che funziona male: sintomi
Come ogni congegno meccanico, anche questo può dare problemi. Come ci si accorge che non funziona a dovere? Poiché il suo funzionamento ha a che fare con il motore, bisogna proprio osservare il comportamento di quest’ultimo. Se le sue prestazioni calano, se perde potenza e se consuma di più, potrebbe essere proprio colpa dell’intercooler. Se invece il sistema ha una crepa, si sentirà un forte rumore di aspirazione.