Il Gran Premio del Brasile 2025 ha segnato uno dei momenti più difficili della stagione di Lewis Hamilton con la Ferrari. Sul circuito di Interlagos, il sette volte campione del mondo ha vissuto un fine settimana disastroso, segnato da prestazioni al di sotto delle aspettative, contatti in gara e un ritiro che ha lasciato la Scuderia di Maranello senza punti. A un anno dal suo approdo nel team italiano, Hamilton ha dovuto fare i conti con una delle giornate più amare da quando veste di rosso, in un contesto in cui la Ferrari vede sfumare gran parte delle sue speranze nel campionato costruttori.
Un weekend complicato sin dalle prime sessioni
Fin dalle prime battute del weekend brasiliano, il feeling tra Hamilton e la sua SF-25 non è mai sembrato ottimale. Le difficoltà sono emerse già durante la qualifica Sprint e quella tradizionale, entrambe segnate da prestazioni opache che lo hanno tenuto lontano dalle posizioni di vertice. L’unico segnale incoraggiante è arrivato nella Sprint Race, dove il britannico ha chiuso con un settimo posto, insufficiente però a far presagire una vera inversione di tendenza. La mancanza di grip e una vettura sbilanciata hanno limitato la competitività del pilota di Stevenage, che a Interlagos ha più volte sottolineato la difficoltà di trovare equilibrio e trazione nelle curve più lente del tracciato paulista.
La Ferrari si è presentata in Brasile con l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel mondiale costruttori, ma le prove del venerdì avevano già lasciato intendere che il weekend sarebbe stato in salita. Hamilton, pur cercando di estrarre il massimo dalla monoposto, non è riuscito a trovare il ritmo dei migliori, restando intrappolato a centro gruppo in entrambe le sessioni di qualifica. La mancanza di passo ha complicato anche la gestione degli pneumatici, un aspetto che si è rivelato decisivo nella gara principale.
La partenza difficile e i contatti al via
Domenica, al via del Gran Premio del Brasile, la gara di Lewis Hamilton è partita subito con il piede sbagliato. Scattato male, il pilota della Ferrari si è trovato imbottigliato nel gruppo durante le prime curve di Interlagos, nella celebre sequenza della “S di Senna”. In pochi secondi, la situazione è precipitata: Hamilton è stato toccato dalla Williams di Carlos Sainz e dalla Red Bull di Yuki Tsunoda, subendo i primi danni che hanno compromesso l’aerodinamica della vettura. La fase concitata della partenza ha aperto un primo capitolo difficile di una gara che non avrebbe mai preso la direzione sperata.
Pochi minuti dopo, la direzione gara ha chiamato in pista la Safety Car a causa dell’incidente della Sauber di Gabriel Bortoleto. In quella fase, Hamilton ha commesso l’errore che avrebbe definitivamente segnato la sua corsa: il britannico ha tamponato l’Alpine di Franco Colapinto in modo netto, danneggiando gravemente la parte anteriore della sua SF-25. L’impatto ha causato la rottura dell’ala e un danneggiamento del fondo, compromettendo completamente la stabilità della monoposto. Da quel momento, la gara è diventata una lunga agonia.
Un contatto fatale e una penalità inevitabile
Il tamponamento di Colapinto ha avuto conseguenze immediate sul piano sportivo e tecnico. La Ferrari di Hamilton ha perso efficienza aerodinamica e stabilità, rendendo la guida estremamente difficile. Il britannico ha cercato di restare in gara, ma la perdita di equilibrio e di carico ha reso impossibile tenere il passo degli altri. Gli ingegneri del muretto box hanno subito notato che la vettura aveva perso gran parte della deportanza e che il fondo era seriamente danneggiato, tanto da generare vibrazioni e perdita di controllo nei tratti più veloci del circuito.
La direzione gara ha giudicato l’incidente con Colapinto come responsabilità di Hamilton, comminandogli una penalità di cinque secondi. Il pilota ha scontato la sanzione nel corso della gara, ma il tempo perso e le condizioni della vettura hanno reso la sua posizione irrecuperabile. Dopo alcuni giri, in cui ha cercato di proseguire tra difficoltà crescenti, Hamilton ha deciso di rientrare ai box e di ritirarsi definitivamente. La Ferrari, constatando la gravità dei danni, ha preferito fermare la vettura per evitare ulteriori problemi al motore o ai sistemi elettronici.
Le polemiche con i commissari e la frustrazione in radio
Durante la gara, Hamilton ha manifestato il suo disappunto per la penalità ricevuta, discutendo via radio con il team e con tono critico nei confronti dei commissari. Il pilota riteneva che l’episodio fosse stato in parte influenzato dalle condizioni caotiche del gruppo e dalla mancanza di visibilità nella fase immediatamente successiva alla Safety Car. Tuttavia, le immagini e i dati telemetrici hanno confermato il tamponamento netto, giustificando la decisione dei giudici sportivi.
Il sette volte campione del mondo ha comunque mantenuto un atteggiamento costruttivo nel post-gara, assumendosi la responsabilità dell’accaduto e sottolineando il proprio rammarico per non aver portato a casa punti importanti per la squadra. Il ritiro di Hamilton, sommato a quello di Charles Leclerc, ha infatti segnato un colpo pesante per la Ferrari, che lascia il Brasile senza alcun risultato utile. Il britannico ha riconosciuto il lavoro dei tecnici e dei meccanici, evidenziando la difficoltà di una stagione che non gli ha ancora regalato le soddisfazioni sperate.
Un anno complicato per Hamilton in Ferrari
La stagione 2025 continua a rappresentare una sfida in salita per Hamilton. Il suo primo anno in Ferrari non ha finora rispettato le aspettative di tifosi e addetti ai lavori, con risultati altalenanti e una serie di gare in cui la sfortuna e le circostanze di gara hanno compromesso il potenziale della squadra. A Interlagos, l’inglese ha vissuto un ulteriore episodio difficile in una serie di appuntamenti segnati da problemi tecnici, contatti e penalità.
Il legame tra Hamilton e il circuito brasiliano è storicamente forte: proprio a Interlagos nel 2008 conquistò il suo primo titolo mondiale, in una delle finali più drammatiche della storia della Formula 1. Tuttavia, nel 2025 la pista che gli aveva dato gloria gli ha restituito solo amarezza. Il suo ritiro ha rappresentato non solo un colpo per la sua stagione personale, ma anche un duro colpo psicologico per la Ferrari, che puntava su di lui per recuperare terreno nella classifica costruttori.
Il peso del doppio ritiro Ferrari in Brasile
Il doppio ritiro di Interlagos ha lasciato la Ferrari a secco di punti, aggravando una situazione già difficile nel mondiale costruttori. La Scuderia è ora in ritardo rispetto a Mercedes e Red Bull, le principali rivali nella lotta per il secondo posto. Hamilton, consapevole dell’importanza di ogni risultato nella parte finale della stagione, ha espresso la propria frustrazione per non essere riuscito a contribuire al punteggio di squadra.
Il britannico è apparso profondamente deluso ma determinato a non abbattersi. La sua esperienza e la sua leadership restano punti fermi all’interno del team, che continua a lavorare per migliorare l’affidabilità e la competitività della vettura. La sfortuna, tuttavia, sembra aver accompagnato la Ferrari in più di un’occasione durante l’anno, e il GP del Brasile ne è stato una conferma lampante.
Analisi tecnica del ritiro e delle prestazioni
Le analisi post-gara condotte dai tecnici Ferrari hanno evidenziato che la SF-25 di Hamilton aveva perso oltre 30 punti di carico aerodinamico a seguito dei contatti iniziali e del successivo tamponamento. Una perdita tale da rendere impossibile la guida competitiva e pericolosa per l’integrità del veicolo. La decisione di ritirare la vettura è stata presa dopo aver constatato la crescente instabilità in curva e le vibrazioni generate dal fondo danneggiato.
Oltre ai danni meccanici, anche il comportamento della monoposto sul piano dinamico era diventato imprevedibile, con Hamilton costretto a correggere continuamente la traiettoria in uscita dalle curve. L’episodio con Colapinto ha evidenziato la delicatezza delle manovre ravvicinate in un gruppo compatto e la difficoltà di gestione in condizioni di bassa aderenza. Il risultato finale è stato una gara priva di progressi, in cui ogni tentativo di recupero è stato vanificato da problemi strutturali e penalità.
Hamilton e la necessità di reagire
Il ritiro di Lewis Hamilton in Brasile rappresenta uno spartiacque nella sua stagione in Ferrari. Il pilota britannico, abituato a lottare per le prime posizioni, si trova ora in una fase di adattamento complessa, in cui deve bilanciare la frustrazione per i risultati con la consapevolezza del lavoro a lungo termine che la squadra sta portando avanti. La sua capacità di restare motivato e di guidare il gruppo nei momenti più difficili sarà cruciale per le ultime gare dell’anno.
Hamilton ha ribadito più volte di credere nel progetto Ferrari e nella possibilità di costruire una base solida per il futuro, ma l’episodio di Interlagos resta un campanello d’allarme. I progressi tecnici dovranno essere immediati, soprattutto in termini di affidabilità e gestione del contatto in gara. La concentrazione sulle prossime tappe sarà fondamentale per cercare di chiudere la stagione con un segnale di riscatto.
Un futuro ancora da scrivere
Il GP del Brasile 2025 si chiude per Hamilton come una delle pagine più difficili della sua carriera recente, ma anche come un momento di riflessione e crescita. Il sette volte campione del mondo è consapevole delle difficoltà, ma anche del potenziale che la Ferrari può ancora esprimere. Il cammino è complesso, e Interlagos ha ricordato a tutti quanto la Formula 1 possa essere imprevedibile, crudele e affascinante allo stesso tempo.







