Il GP di Las Vegas 2025 è stato uno dei weekend più difficili dell’anno per Lewis Hamilton, impegnato in una stagione che lui stesso ha definito la peggiore della sua carriera. Lontano dai risultati che lo hanno consacrato nella storia della Formula 1, il sette volte campione del mondo ha concluso la gara dello Strip Circuit con un modesto ottavo posto, frutto di una rimonta inizialmente promettente ma che non ha portato ai progressi sperati. Il risultato, aggravato da una performance complessivamente deludente della Ferrari, ha lasciato nel pilota britannico un senso di frustrazione che è ormai diventato il filo conduttore di questa stagione.
Hamilton, partito in diciannovesima posizione dopo un sabato complicato, era riuscito a sfruttare il caos della prima curva per risalire rapidamente fino a ridosso della top ten. Tuttavia, il suo ritmo si è presto stabilizzato su valori poco competitivi, e nonostante la squalifica delle due McLaren che lo ha promosso all’ottavo posto, il bilancio finale resta negativo. Più che il piazzamento, è il sentimento espresso a fine gara a fotografare la situazione: una stanchezza mentale evidente, il peso delle difficoltà tecniche e la sensazione di non riuscire a invertire la rotta nonostante l’impegno e la determinazione di sempre.
Un weekend difficile tra delusioni e mancanza di ritmo
Il circuito cittadino di Las Vegas, con le sue lunghissime accelerazioni e le curve lente che mettono in crisi il bilanciamento delle vetture, ha messo in evidenza i limiti della Ferrari SF-25. Hamilton, che più volte nel corso della stagione aveva manifestato difficoltà nel trovare la giusta confidenza con la monoposto, si è trovato ancora una volta a combattere con un comportamento imprevedibile della vettura, specie nelle fasi di trazione. L’inizio della corsa aveva lasciato ben sperare: partendo quasi dal fondo, il britannico aveva approfittato di un incidente multiplo alla prima curva per guadagnare posizioni, portandosi rapidamente in lotta per i punti.
Col passare dei giri, però, la mancanza di velocità di punta e l’eccessiva usura degli pneumatici hanno reso impossibile proseguire la rimonta. La strategia scelta dal box Ferrari, che ha optato per un cambio gomme anticipato rispetto ai diretti concorrenti, non ha migliorato la situazione, anzi, ha reso più complicata la gestione della gara nel secondo stint. L’ottavo posto finale, pur ottenuto dopo le penalità inflitte alle McLaren di Norris e Piastri, non può cancellare le difficoltà tecniche e psicologiche che Hamilton sta vivendo in questo momento della sua carriera.
Un campione alla ricerca di se stesso
Da sempre abituato a lottare per la vittoria, Hamilton sta affrontando una fase di adattamento complessa. Dopo anni passati al vertice con Mercedes, la sfida di riportare Ferrari al successo si sta rivelando più ardua del previsto. Il sette volte campione del mondo, noto per la sua capacità di trovare motivazioni anche nei momenti più difficili, ha lasciato trapelare un’inusuale mancanza di fiducia. Nel post-gara, il suo atteggiamento è apparso cupo e disilluso, come se il peso di una stagione piena di delusioni avesse lentamente eroso l’entusiasmo che da sempre lo contraddistingue.
Secondo quanto riportato da The Race, il tono delle sue parole è stato talmente negativo che i giornalisti presenti si sono spinti a chiedergli se stesse valutando il ritiro a fine stagione, ipotesi che Hamilton ha respinto, pur ammettendo di trovarsi in una condizione mentale difficile. Dopo ventidue weekend negativi e una lunga serie di gare senza podi, il campione inglese sembra consapevole che il 2025 sarà ricordato come un anno di transizione, da archiviare nel più breve tempo possibile.
Un rendimento altalenante e una Ferrari ancora in difficoltà
Le prestazioni di Lewis Hamilton e della Ferrari a Las Vegas non sono state all’altezza delle aspettative di inizio stagione. Il team di Maranello aveva iniziato l’anno con l’obiettivo di ridurre il gap con Red Bull e McLaren, ma la realtà dei fatti ha mostrato una competitività ancora discontinua. Hamilton ha evidenziato la difficoltà di adattarsi alle caratteristiche della vettura, che non risponde come vorrebbe nelle curve a bassa velocità e perde troppo tempo sui rettilinei più lunghi.
In più di un’occasione, il britannico ha ammesso di non riuscire a trovare il giusto equilibrio tra aggressività e conservazione, due elementi fondamentali per gestire le gare cittadine. A Las Vegas, dove l’asfalto freddo e la mancanza di grip hanno complicato la vita a tutti, Hamilton ha provato a compensare con la sua esperienza, ma la macchina non gli ha dato gli strumenti per esprimersi al meglio. Le difficoltà di trazione, unite a un degrado gomme più elevato del previsto, hanno impedito qualsiasi velleità di rimonta.
Il peso della classifica e l’impatto psicologico
Con la Ferrari stabilmente al quarto posto nel mondiale costruttori, la stagione di Hamilton ha perso presto la sua dimensione competitiva. L’ex campione del mondo si è ritrovato a correre spesso per posizioni di rincalzo, lontano dalla lotta per il podio che lo ha sempre motivato. Questa condizione, unita all’inevitabile frustrazione di vedere altri team primeggiare, ha minato la sua serenità. Nonostante i tentativi di mantenere alto il morale del team, è evidente che Hamilton stia vivendo uno dei momenti più complessi della sua carriera sportiva.
In termini di classifica, l’ottavo posto di Las Vegas aggiunge pochi punti a un bottino stagionale deludente. Ma è soprattutto il tono delle sue dichiarazioni a far emergere la stanchezza di un pilota che non trova più il piacere di guidare come un tempo. La lunga stagione, segnata da difficoltà tecniche, strategie sbagliate e mancanza di risultati, ha eroso la fiducia in sé stesso e nella squadra, anche se la volontà di tornare competitivo rimane intatta.
Hamilton e la Ferrari: una collaborazione da ritrovare
Quando a inizio anno Hamilton ha deciso di abbracciare il progetto Ferrari, l’entusiasmo era alle stelle. L’idea di riportare il Cavallino sul gradino più alto del podio insieme a uno dei campioni più vincenti della storia era accolta come un matrimonio perfetto tra storia e talento. Tuttavia, i risultati non hanno rispettato le aspettative, e il pilota britannico si è trovato a dover affrontare limiti tecnici imprevisti.
La collaborazione con gli ingegneri di Maranello, pur intensa, non è ancora riuscita a produrre la sinergia necessaria per competere stabilmente con i migliori. Hamilton ha spesso sottolineato che la vettura manca di equilibrio, in particolare nelle fasi di frenata e di ingresso curva, due aspetti che rappresentano la chiave del suo stile di guida. Questa disconnessione tra il pilota e la macchina si è vista chiaramente a Las Vegas, dove anche le regolazioni più estreme non hanno cambiato il destino di una corsa anonima.
Un campione in attesa di riscatto
Nonostante la delusione, Hamilton non ha perso del tutto la speranza. L’attenzione è già rivolta alla prossima stagione, con la consapevolezza che servirà un cambio di passo radicale per tornare a lottare per le posizioni che contano. La pausa invernale sarà cruciale per ritrovare energie mentali e fisiche, ma anche per lavorare sullo sviluppo tecnico della vettura.
La Ferrari ha già annunciato aggiornamenti sostanziali in vista del 2026, puntando a una monoposto più bilanciata e competitiva. Per Hamilton sarà l’occasione di dimostrare che, nonostante le difficoltà, la sua fame di vittoria non si è spenta. Tuttavia, il britannico dovrà anche ritrovare fiducia in sé stesso, un elemento che appare oggi compromesso da una lunga sequenza di delusioni.
Un finale di stagione in salita
Con due gare ancora da disputare, il margine per cambiare le sorti del campionato è ridotto, ma Lewis Hamilton sa che ogni appuntamento rappresenta un’opportunità per ritrovare sensazioni positive. Anche se la lotta per il titolo è ormai fuori portata, la possibilità di chiudere con risultati dignitosi resta una motivazione importante.
La determinazione non è mai mancata al campione inglese, ma il contesto attuale è più difficile che mai. Le sfide tecniche, la pressione di un ambiente nuovo e le aspettative altissime rendono il suo percorso in Ferrari una delle sfide più complesse della sua carriera. A Las Vegas, Hamilton ha toccato il punto più basso di questa parabola, ma proprio da momenti come questo nascono spesso le reazioni più forti.
In una Formula 1 che cambia rapidamente, dove la tecnologia e le strategie evolvono di gara in gara, il talento e l’esperienza restano armi decisive. Hamilton lo sa bene e, nonostante le difficoltà, il suo obiettivo è chiaro: tornare a vincere, tornare a sentirsi competitivo, e ricordare al mondo che il fuoco del campione brucia ancora, anche sotto le luci sfavillanti del deserto di Las Vegas.







