C’è una data cerchiata in rosso sul calendario della stagione 2025 di Formula 1: il Gran Premio di Spagna a Barcellona. Non tanto per la sua posizione in calendario, ma per ciò che rappresenta nel complesso equilibrio tecnico e regolamentare che caratterizza il campionato. La Ferrari arriva in Catalogna con l’intento dichiarato di sfruttare una delle più significative novità tecniche della stagione: l’introduzione di controlli più stringenti da parte della FIA sulle ali anteriori flessibili. Un cambio apparentemente minore, ma che nella realtà della F1 moderna – dove ogni millimetro, ogni variazione di carico aerodinamico può fare la differenza – rischia di riscrivere gli equilibri.
Il cambio regolamentare che può favorire Maranello
A partire dal weekend del GP di Spagna, la FIA ha deciso di ridurre da 15 a 10 millimetri il margine di flessione consentito per le appendici aerodinamiche anteriori. Un giro di vite deciso che colpisce direttamente le soluzioni più estreme adottate da alcune squadre, in particolare da McLaren, che l’anno precedente era finita nel mirino proprio per un uso creativo dei materiali. Quelle appendici – definite da alcuni avversari un “mini DRS” – permettevano di ridurre la resistenza all’avanzamento ad alte velocità, garantendo più velocità in rettilineo senza compromettere il carico in curva.
Il tema era emerso già nel 2024, ma è nel 2025 che la FIA ha deciso di agire con maggiore severità, prima sulle ali posteriori, ora anche su quelle anteriori. Il Gran Premio di Barcellona diventa così la prima occasione per testare gli effetti di queste modifiche sull’effettiva competitività delle monoposto. E c’è chi – come Ferrari – potrebbe uscirne rinvigorito.
Vasseur e la consapevolezza di un’opportunità
Il team principal della Scuderia, Fred Vasseur, lo ha detto chiaramente: “Si tratta di un cambiamento che può essere un game changer per tutti i team”. Il tecnico francese, solitamente misurato nelle dichiarazioni, non nasconde la possibilità che queste modifiche possano alterare in modo significativo le gerarchie. “Non sappiamo che tipo di impatto avrà su ciascuna squadra, ma stiamo lavorando da tempo per essere pronti”.
Ferrari arriva a Barcellona forte di un buon secondo posto di Charles Leclerc a Monaco, frutto di una SF-25 in crescita costante. Il miglioramento si è visto sia nelle curve ad alta velocità, sia nelle sezioni più lente: un equilibrio che potrebbe essere fondamentale sul tecnico tracciato del Montmeló, da sempre banco di prova ideale per misurare il vero stato di forma delle monoposto.
Nessun aggiornamento visibile, ma occhi puntati sul retrotreno
Nonostante le indiscrezioni che parlavano di novità tecniche, Vasseur ha negato l’introduzione di aggiornamenti sostanziali sulla SF-25 per il GP di Spagna. Tuttavia, nel paddock si vocifera di test imminenti su una nuova sospensione posteriore, prevista per i Gran Premi di Austria o Silverstone. Sarebbe l’ennesimo segnale della volontà di Maranello di spingere ancora su questo progetto, almeno finché ci saranno margini di crescita.
Barcellona, però, avrà un significato ancora più profondo: sarà la gara che potrà indirizzare la scelta strategica tra due vie. Da un lato, insistere nello sviluppo della monoposto attuale per puntare a qualche vittoria e magari inserirsi nella lotta al titolo. Dall’altro, scegliere di dirottare energie e risorse sul 2026, quando entreranno in vigore nuove regole tecniche e motoristiche, con un cambio di ciclo totale.
Il ruolo cruciale di Leclerc e Sainz
Con Leclerc motivato dopo il podio monegasco e Carlos Sainz atteso al varco nella sua gara di casa, la Ferrari si presenta in Spagna in una condizione psicologica favorevole. Per il monegasco, il tracciato catalano è l’occasione per dimostrare la continuità dopo la vittoria nel Principato del 2024 e il secondo posto dello scorso weekend. Per lo spagnolo, sarà la possibilità di tornare protagonista di fronte al proprio pubblico, con l’obiettivo di affermarsi anche nel contesto interno al team, dove la sfida con Leclerc resta viva.
Una finestra sul futuro tecnico della Formula 1
Non va dimenticato che le modifiche alle ali fanno parte di un processo più ampio di semplificazione e controllo tecnico promosso dalla FIA in vista del 2026. Il limite ai materiali flessibili, la maggiore severità nei test statici e la richiesta di maggiore trasparenza nell’uso di appendici mobili fanno parte di un disegno per ridurre le aree grigie del regolamento, spesso sfruttate al limite da team ingegnosissimi.
Il caso McLaren del 2024, in questo senso, è stato emblematico. Le ali anteriori e posteriori troppo cedevoli sono state interpretate come soluzioni borderline, a metà tra regolamento e ingegno. Ora, con controlli più severi e margini più ristretti, Ferrari potrebbe trovarsi avvantaggiata, specie se il lavoro condotto al simulatore e in galleria del vento nei mesi precedenti si dimostrerà coerente con le nuove norme.
Barcellona, laboratorio della verità
Il circuito di Barcellona-Catalunya è da sempre considerato il termometro tecnico della stagione. Se la Ferrari dovesse mostrare un passo consistente nel weekend spagnolo, potrebbe significare l’apertura di una nuova fase del campionato. La SF-25, nata tra mille interrogativi, si sta rivelando un progetto solido, capace di adattarsi a condizioni diverse e di migliorare con continuità.
Vasseur e il suo staff lo sanno bene: il tempo per sognare non è finito, ma passa necessariamente da prestazioni convincenti su un tracciato completo come quello catalano. Solo allora sarà possibile decidere se vale la pena insistere sul presente o voltare pagina in vista del futuro regolamento.