La tappa inglese del Mondiale di Formula 1 ha lasciato in casa Ferrari un misto di rammarico e voglia di riscatto. Silverstone era atteso come un banco di prova importante per misurare le ambizioni della SF-25, ma la pioggia e alcune scelte azzardate hanno portato a un risultato ben diverso da quello immaginato alla vigilia. Lewis Hamilton e Charles Leclerc, protagonisti di un weekend complicato, hanno offerto due punti di vista diversi ma complementari su una vettura che continua a mostrare punti deboli evidenti, soprattutto in condizioni di pista bagnata. La Ferrari SF-25 ha confermato in gara alcuni limiti già emersi nelle precedenti uscite, evidenziando come la ricerca di un bilanciamento ideale rimanga una priorità assoluta per la Scuderia di Maranello
Le parole di Hamilton e la difficoltà di adattarsi
Lewis Hamilton ha provato a trovare lati positivi nel fine settimana di Silverstone, pur ammettendo che la corsa è stata tutt’altro che semplice. Il pilota inglese ha sottolineato come la Ferrari SF-25 manchi di stabilità, un problema che ha reso difficile mantenere il ritmo e gestire la monoposto in condizioni di asfalto umido e scivoloso. Hamilton ha spiegato che la vettura non garantisce la sicurezza necessaria per attaccare con decisione, con la conseguenza di dover guidare spesso al limite e rischiare errori che possono compromettere l’intera gara. Proprio il sette volte campione del mondo ha raccontato che grazie a questo weekend ha potuto capire in modo chiaro cosa non vuole vedere sulla prossima generazione di vetture Ferrari, come comportamento in pista e risposta aerodinamica. Una dichiarazione che suona come un messaggio al team di Maranello, invitato a riflettere sul progetto tecnico del futuro per evitare di ritrovarsi ancora una volta in difficoltà sotto la pioggia o in condizioni di bassa aderenza
Leclerc, la frustrazione di una scelta sbagliata
Anche Charles Leclerc ha concluso Silverstone con un grande senso di delusione. Il pilota monegasco, che aveva scelto di montare gomme slick già al termine del giro di formazione, si è trovato a pagare un prezzo altissimo per una strategia risultata poi errata.
Leclerc ha spiegato che si aspettava un rapido asciugamento della pista grazie al sole che filtrava tra le nuvole, ma la scommessa non ha pagato e il pilota ha dovuto affrontare un primo stint quasi impossibile, perdendo posizioni preziose fin dai primi chilometri di gara.
La Ferrari SF-25 si è rivelata oltretutto poco competitiva nel complesso, con un passo gara decisamente lontano da quello delle McLaren dominatrici e con una stabilità precaria che ha messo in crisi il numero 16 in ogni settore della pista. Leclerc ha ammesso che l’assetto scelto per il weekend, molto spinto per ottenere performance in qualifica sull’asciutto, non ha minimamente funzionato sul bagnato. Un azzardo che ha finito per trasformarsi in un boomerang e che lo ha relegato fuori dalla zona punti al termine di una corsa da dimenticare
Il punto di vista di Frederic Vasseur
Frederic Vasseur, team principal della Scuderia, ha provato a ridimensionare la portata della delusione dopo la gara britannica, spiegando che la scelta di Leclerc di passare alle gomme da asciutto era arrivata in autonomia dal pilota e che sarebbe stato complicato fermarlo, visto che la decisione era stata presa mentre la vettura procedeva dietro la safety car in condizioni anomale di lentezza.
Vasseur ha riconosciuto che la corsa della Ferrari SF-25 si è complicata fin dal primo giro, ma ha anche rivendicato la bontà del ritmo che la monoposto aveva mostrato nelle fasi asciutte del weekend. In particolare, Vasseur ha evidenziato come la Rossa fosse riuscita a mantenere un margine competitivo rispetto a Mercedes, consolidando il secondo posto nel mondiale Costruttori, anche se l’obiettivo della squadra resta ben più ambizioso: vincere. La riflessione di Vasseur si è spinta fino a commentare la delusione di Charles Leclerc in qualifica, dove un piccolo errore gli era costato qualche posizione di troppo, costringendolo poi a tentare strategie disperate la domenica. Un quadro complesso che ha mostrato i limiti di una Ferrari ancora troppo vulnerabile nelle situazioni di incertezza climatica e tattica
La SF-25 e il nodo stabilità sul bagnato
La pioggia di Silverstone ha fatto emergere in modo ancora più evidente un problema che già si era intuito in altre gare di questa stagione: la Ferrari SF-25 non gradisce il bagnato. Le parole di Hamilton e Leclerc convergono su un punto: la monoposto non offre fiducia quando la pista diventa imprevedibile.
La mancanza di stabilità, sommata a un bilanciamento aerodinamico che cambia sensibilmente tra condizioni asciutte e condizioni umide, costringe i piloti a guidare con un margine di rischio eccessivo, rinunciando a sfruttare le potenzialità del pacchetto tecnico.
A Silverstone questo si è tradotto in errori, escursioni fuori pista e una gestione delle gomme non ottimale che ha spinto i due alfieri del Cavallino ad accumulare distacchi difficili da recuperare, specie contro rivali che hanno dimostrato invece una straordinaria capacità di adattamento alle mutevoli condizioni climatiche. La McLaren in particolare è apparsa superiore sia per velocità pura sia per gestione delle strategie in una gara che ha richiesto prontezza di riflessi e coordinamento perfetto tra box e piloti
Il margine per ripartire
Nonostante la sensazione di una corsa buttata al vento, la Ferrari SF-25 ha comunque fatto vedere sprazzi di competitività. Hamilton ha ribadito che il ritmo in qualifica è stato buono, sintomo che la base tecnica della vettura ha potenziale da sviluppare. Anche Vasseur ha cercato di trasmettere fiducia, facendo leva su un vantaggio in classifica che consente di guardare con maggiore serenità al prosieguo del campionato.
Il team di Maranello è chiamato però a un lavoro profondo su più fronti: dall’aerodinamica, per garantire stabilità anche sul bagnato, alla strategia, per non farsi cogliere impreparato quando le condizioni cambiano rapidamente. La Ferrari sa di non potersi permettere altri weekend come quello di Silverstone se vuole rimanere in lotta per il titolo mondiale, perché la concorrenza non lascia margini di errore e punisce ogni esitazione in maniera spietata. La sfida, dunque, sarà trasformare la frustrazione in motivazione, sfruttando ogni occasione per limare le debolezze che ancora affliggono la SF-25
Il futuro visto dal box Ferrari
Il post Silverstone ha consegnato al team un bagaglio prezioso di indicazioni. Hamilton stesso ha dichiarato di aver compreso esattamente cosa non vuole ritrovare nella futura monoposto, un segnale di quanto sia importante mettere a frutto le lezioni di un weekend così difficile.
Charles Leclerc, dal canto suo, ha sottolineato che la priorità dovrà essere una macchina più facile da guidare in tutte le condizioni, evitando quelle derive estreme di assetto che possono garantire un vantaggio solo in circostanze limitate ma si trasformano in un boomerang se cambia il meteo. Anche Frederic Vasseur ha fatto capire che la direzione sarà quella di puntare su un progetto più equilibrato, che possa offrire ai piloti la tranquillità di gestire la gara senza azzardi e senza forzature.