Il Gran Premio di Austin 2025 ha segnato un punto di svolta per la Scuderia Ferrari. Dopo settimane complicate e un venerdì difficile in Texas, il team di Maranello è riuscito a trasformare un weekend che sembrava compromesso in una prestazione solida e convincente, culminata con un terzo e quarto posto che restituiscono fiducia e ambizioni. È stato un risultato di grande valore, frutto di coraggio tecnico e di una strategia impeccabile, capace di ribaltare le difficoltà iniziali e rilanciare la squadra verso la prossima sfida: il Gran Premio del Messico.
Un venerdì complicato e una SF-25 da ritrovare
Le prime prove libere del weekend avevano mostrato tutti i limiti di una SF-25 in difficoltà sul tracciato americano. Le vetture del Cavallino faticavano a trovare grip e bilanciamento, con Charles Leclerc costretto a fermarsi per un cedimento della trasmissione. La situazione non è migliorata con la Qualifica Sprint, dove Lewis Hamilton ha concluso all’ottavo posto e Leclerc solo decimo, con un distacco di quasi un secondo dalla vetta. Tutto lasciava presagire un’altra gara in salita per la squadra italiana, appesantita da una monoposto nervosa e poco efficace sul tracciato di Austin, reso ancora più impegnativo dalle sue irregolarità e dai dossi dovuti al cedimento dell’asfalto.
La svolta tecnica: un rischio calcolato che ha cambiato tutto
Quando ormai la prospettiva di un weekend difficile sembrava inevitabile, la Ferrari ha deciso di cambiare approccio tecnico in modo radicale. Secondo quanto riportato da Franco Nugnes, la chiave del miglioramento è arrivata con un intervento mirato sull’assetto della vettura dopo l’apertura del parco chiuso. Gli ingegneri hanno scelto di abbassare l’altezza da terra della SF-25, una decisione audace in un circuito come quello di Austin, dove le deformazioni dell’asfalto, causate dalle falde acquifere, rendono la pista particolarmente irregolare. L’obiettivo era recuperare carico aerodinamico e velocità, riducendo al minimo la prudenza che aveva caratterizzato le prime sessioni.
Mentre squadre come Red Bull e McLaren preferivano alzare le proprie monoposto per evitare danni al fondo, Ferrari ha deciso di rischiare, puntando su un assetto più aggressivo. La scelta, guidata dal lavoro del team tecnico e dalla direzione di Matteo Togninalli, si è rivelata decisiva. La SF-25 ha trovato nuova stabilità, maggiore efficienza in curva e un equilibrio che ha sorpreso gli avversari. È stato questo il vero “trucco” di Austin: un cambio di filosofia che ha permesso alla vettura di esprimere il suo potenziale nascosto, riportando competitività e fiducia nell’ambiente.
La Sprint Race e il primo segnale di riscatto
La prima conferma dell’efficacia del nuovo assetto è arrivata nella Sprint Race del sabato. Pur favorita dall’eliminazione di quattro vetture davanti alle rosse — Norris, Piastri, Hulkenberg e Alonso —, la Ferrari ha mostrato un passo gara convincente e una gestione gomme tra le migliori del gruppo. I dati raccolti dagli ingegneri hanno evidenziato un comportamento più lineare della vettura, con un’usura contenuta e un bilanciamento finalmente efficace. Era il segnale che qualcosa stava cambiando in profondità, non solo nei numeri ma soprattutto nell’atteggiamento del team, tornato a rischiare e a credere nelle proprie scelte tecniche.
Qualifiche e gara: Leclerc e Hamilton riportano la Rossa in alto
La nuova fiducia si è tradotta in prestazioni concrete fin dalle qualifiche ufficiali. Charles Leclerc ha portato la SF-25 a soli sei millesimi di secondo dalla McLaren di Lando Norris, un distacco che fino al giorno precedente sembrava irraggiungibile. La squadra ha gestito perfettamente la strategia ai box, ottimizzando i tempi di uscita e portando le gomme nella giusta finestra di temperatura, un dettaglio cruciale sul tracciato texano. In gara, Leclerc ha sfruttato al massimo la gomma soft al via, scavalcando Norris e inserendosi subito nel gruppo di testa. Solo nel finale, quando la mescola ha iniziato a cedere, l’inglese ha potuto riprendere la posizione, ma il pilota monegasco ha mantenuto un ritmo costante e privo di errori, conquistando un podio di grande valore tecnico e psicologico.
Alle sue spalle, Lewis Hamilton ha completato un weekend solido con un quarto posto che conferma i progressi del team. Pur meno a suo agio con l’assetto estremo adottato sulla SF-25, il sette volte campione del mondo ha mostrato maturità e adattamento, contribuendo a consolidare il risultato complessivo. La doppietta Ferrari tra i primi quattro rappresenta un importante passo avanti in classifica e un segnale di fiducia in vista delle ultime gare della stagione.
La gestione di Vasseur e il sostegno di Elkann
Il risultato di Austin è anche il frutto di una squadra che ha ritrovato equilibrio e coesione. Il lavoro del team principal Frédéric Vasseur è stato determinante per restituire serenità all’ambiente e favorire una maggiore collaborazione tra i reparti tecnici. Dopo un periodo di difficoltà, la squadra ha dimostrato di saper reagire rapidamente e con lucidità, capitalizzando su ogni occasione. Il presidente John Elkann ha garantito pieno supporto al gruppo di Maranello, confermando la fiducia nel progetto sportivo e nei risultati che stanno cominciando ad arrivare. L’episodio di Austin è stato quindi la dimostrazione di come una scelta coraggiosa possa cambiare il corso di un intero weekend e, forse, di una stagione.
La SF-25 e il recupero di competitività
La SF-25 ha mostrato di poter finalmente competere con i principali rivali del mondiale. La combinazione di un assetto più basso e una migliore efficienza aerodinamica ha permesso alla Ferrari di esprimere un ritmo costante, senza cali di prestazione significativi. La gestione gomme, un punto debole in altre gare, si è trasformata in un punto di forza, consentendo a Leclerc di mantenere un passo competitivo fino agli ultimi giri. Il lavoro di ottimizzazione sui carichi e sull’interazione tra sospensioni e fondo vettura ha restituito alla SF-25 la stabilità che era mancata nei weekend precedenti, permettendo ai piloti di spingere con maggiore fiducia.
Verso il Messico: nuove opportunità per la SF-25
Con il risultato di Austin, la Ferrari guarda ora con ottimismo al Gran Premio del Messico, previsto su un tracciato unico per altitudine e condizioni ambientali. Il circuito Hermanos Rodríguez si trova a oltre 2.200 metri di altitudine, un fattore che influisce pesantemente sull’aerodinamica e sull’efficienza dei motori. In queste condizioni di aria rarefatta, la SF-25 potrebbe trarre vantaggio dal bilanciamento ritrovato e dalla capacità di generare carico anche con assetti più bassi. Proprio su questa pista, un anno prima, era arrivata l’ultima vittoria Ferrari con Carlos Sainz, e a Maranello cresce la speranza di poter replicare quel risultato.
Il team tecnico sa che le sfide non mancheranno, ma il segnale di Austin ha restituito entusiasmo. La squadra è consapevole che la costanza sarà la chiave per confermare la rinascita. Il lavoro svolto da Matteo Togninalli e dai reparti di pista mostra una direzione chiara: adattarsi alle caratteristiche di ogni tracciato con rapidità e flessibilità, sfruttando il potenziale della vettura e valorizzando le capacità dei piloti.
Un risultato che vale più di un podio
Il terzo posto di Leclerc e il quarto di Hamilton non rappresentano solo un successo sportivo, ma anche un messaggio tecnico e mentale. Dopo le difficoltà di inizio stagione, la Ferrari ha dimostrato di poter correggere la rotta e di saper affrontare i problemi con determinazione. Il rischio calcolato di Austin ha cambiato la percezione interna ed esterna del team, che ora guarda alle prossime gare con un rinnovato senso di fiducia. In un mondiale dominato da Red Bull e McLaren, la SF-25 ha trovato la strada per tornare a essere protagonista, con la consapevolezza che l’atteggiamento e la capacità di innovare sono le vere chiavi per avvicinarsi nuovamente alla vittoria.
La Scuderia di Maranello, dopo il podio conquistato ad Austin, torna quindi a guardare avanti con determinazione. La prossima sfida si correrà a Città del Messico, dove la combinazione di altitudine, temperature e layout tecnico metterà alla prova ancora una volta la solidità del progetto SF-25. Ma se la lezione del Texas ha insegnato qualcosa, è che la Ferrari, quando decide di rischiare, sa ancora sorprendere il mondo della Formula 1.







