Ferrari a Imola tra speranze e incognite: Hamilton suona la carica, Leclerc stringe i denti

Al GP di Imola 2025, Ferrari cerca riscatto: Hamilton spinge sugli aggiornamenti tecnici, Leclerc non al top fisicamente ma pronto a scendere in pista. Serve pazienza e fiducia

Ferrari a Imola
Hamilton sulla Ferrari. PH Scuderia Ferrari account X

Il ritorno della Formula 1 a Imola nel 2025 segna un momento cruciale per la Ferrari, chiamata a dare finalmente una risposta concreta dopo un avvio di stagione opaco. Tra attese deluse, rincorse tecniche e il peso delle aspettative, il weekend dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari si apre con un mix di tensione e fiducia. La scena è tutta per Lewis Hamilton, alla sua prima gara italiana in rosso, e per Charles Leclerc, presente in pista nonostante un lieve malessere che lo ha costretto a rinunciare alle conferenze stampa pre-evento.

Il clima a Imola è carico di significati, perché il circuito romagnolo è molto più di una tappa del calendario: è un luogo simbolico, una gara di casa che ogni anno mette a nudo le ambizioni della Scuderia. Quest’anno, più che mai, la corsa assume i contorni di un possibile spartiacque, nel bene o nel male. La SF-25 non ha ancora mostrato il suo reale valore e le speranze di riscatto sono tutte concentrate sugli aggiornamenti tecnici in arrivo e sulla capacità del team di Maranello di sbloccare un potenziale rimasto finora sotto traccia.

Leclerc stringe i denti: sarà in pista

A creare incertezza sin dall’inizio del weekend è stato il forfait di Charles Leclerc alle consuete attività media. Il pilota monegasco è stato esentato per motivi precauzionali legati alla salute, ma la Ferrari ha confermato che sarà regolarmente al volante in pista. Un segnale importante per l’ambiente, perché Leclerc resta un riferimento tecnico e carismatico, anche in un momento in cui le sue condizioni fisiche non sono ideali. Il fatto che abbia deciso di non sottrarsi all’impegno, nonostante le difficoltà, è indicativo della posta in gioco per la Rossa e per lui stesso.

Il momento di Leclerc è delicato quanto quello della squadra. Dopo alcune buone prestazioni nelle passate stagioni, il pilota monegasco è ancora alla ricerca della continuità che potrebbe permettergli di inserirsi stabilmente nella lotta al vertice. Ma per farlo serve una Ferrari competitiva, costante e prevedibile. Aspetti che, finora, la SF-25 non ha saputo garantire, come dimostra l’altalena di risultati nelle prime gare dell’anno.

Hamilton e la sfida rossa: “Serve pazienza”

La vera voce di questo inizio weekend è però quella di Lewis Hamilton, che a Imola corre la sua prima gara italiana da pilota Ferrari. Le sue parole riflettono la consapevolezza di trovarsi all’interno di un progetto ancora in costruzione, ma anche la determinazione di contribuire attivamente al processo di crescita del team. Hamilton ha parlato di un “potenziale ancora inesplorato”, facendo riferimento a un pacchetto tecnico che, pur con i suoi limiti, offre margini di sviluppo concreti.

Il campione britannico non ha nascosto la difficoltà del momento. Le prestazioni della SF-25 non sono state quelle sperate, soprattutto se confrontate con una McLaren in stato di grazia e una Red Bull che continua a rimanere un punto di riferimento per velocità e costanza. Eppure, Hamilton non cede al pessimismo. Al contrario, chiede pazienza ai tifosi e invita a guardare avanti. Sa che la strada è lunga, ma crede che Imola possa rappresentare un primo punto di svolta.

Nel ricordare i suoi anni nei kart in Italia, a Jesolo e Sarno, Hamilton ha raccontato di aver ritrovato nel pubblico italiano lo stesso calore e la stessa passione di allora. “Essere parte della Ferrari – ha detto – è diverso. Sentire il tifo da dentro ti cambia. C’è pressione, certo, ma prevale la gioia. Vogliamo tutti vincere, ma ci vorrà tempo per arrivare dove dobbiamo”.

Aggiornamenti tecnici e nuova fiducia per la Ferrari a Imola

La fiducia di Hamilton si fonda anche su elementi concreti: gli aggiornamenti tecnici previsti tra questa gara e la prossima. La Ferrari porterà a Imola novità sull’ala anteriore e sulle sospensioni, con l’obiettivo dichiarato di rendere la vettura più prevedibile e gestibile. È proprio su questo punto che il britannico ha insistito maggiormente: la SF-25 ha un potenziale che non si riesce ancora a sfruttare appieno perché ha una finestra di funzionamento molto stretta. In altre parole, la macchina è veloce, ma difficile da settare e da comprendere.

Hamilton ha spiegato che alcune delle nuove componenti saranno testate al simulatore prima del GP di Spagna, dove sono attese anche modifiche regolamentari che potrebbero cambiare l’equilibrio tra le squadre. L’idea è quella di sfruttare ogni occasione possibile per migliorare il pacchetto tecnico e, soprattutto, per recuperare il terreno perso. Perché la realtà dei numeri, al momento, è impietosa: Hamilton è oltre 100 punti dal leader della classifica, e in queste condizioni parlare di titolo diventa quasi utopico.

Tuttavia, il sette volte campione del mondo non si arrende. Con una calma che tradisce la sua esperienza, afferma che ogni weekend rappresenta un’opportunità e che le porte per la vittoria sono ancora aperte, a patto di lavorare con lucidità e determinazione. “Non so se guadagneremo un secondo o mezzo secondo – ha detto – ma so che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. La macchina può crescere, e noi con lei”.

La concorrenza fa paura, ma la stagione è lunga

Il riferimento diretto alla McLaren e ai suoi piloti, Piastri e Norris, non è casuale. Hamilton ammette che oggi sono loro il benchmark, soprattutto per costanza di rendimento. Red Bull rimane un avversario solido, ma meno dominante rispetto agli anni passati, mentre Mercedes si è mostrata competitiva solo a sprazzi. In questo scenario, la Ferrari è chiamata a trovare identità e prestazione, prima che la stagione scivoli via come una lunga rincorsa senza sbocchi.

Il timore, per molti nel paddock, è che senza un salto di qualità in tempi brevi, l’annata si trasformi in una passerella per gli avversari, con qualche exploit occasionale ma nessuna vera continuità. Per evitarlo, il lavoro di squadra tra piloti e ingegneri sarà determinante. E in questo senso, la coesistenza tra due personalità molto diverse come Leclerc e Hamilton potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa. Il primo porta in dote la conoscenza profonda del progetto tecnico, il secondo l’esperienza e la mentalità vincente maturate in oltre un decennio ai vertici della Formula 1.

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