Euro 6: tutto quello che devi sapere

Euro 6 in vigore dal 2014 e tutte le sottocategorie dal 2015 al 2021. Come cambiano gli standard e come si adattano le case di produzione automobilistica.

euro 6

Non tutti i veicoli che rispettano lo standard Euro 6 sono uguali. Alcuni hanno bisogno del supplemento di un liquido particolare. Solo le ultime arrivate, in commercio da un anno circa, rispettano al 100% le norme restrittive europee.

Euro 6: sottocategorie

L’Euro 6 entra in vigore nel 2014. non tiene in considerazione gli scarichi di CO (monossido di carbonio), né i PM (particolato). La vera novità è costituita dalla restrizione di NOx, ovvero gli ossidi di carbonio e le polveri sottili (particelle di particolato).
C’è da dire, inoltre, che l’Euro 6 presenta delle sottoclassi legate al periodo di immatricolazione e omologazione del veicolo.
Le sottoclassi sono:
Euro 6 – A e B: omologazione dall’1 settembre 2014 + immatricolazione dall’1 settembre 2015
Euro 6-C: omologazione dall’1 settembre 2017 + immatricolazione dall’1 settembre 2018
Euro 6D temp (o 6.2): omologazione dall’1 settembre 2018 + immatricolazione dall’1 settembre 2019
Euro 6D piena (o 6.3): omologazione dall’1 settembre 2020 + immatricolazione dall’1 settembre 2021

Euro 6 e le varianti C e D

Nel 2015, ci si è resi conto che le emissioni nocive nella realtà non corrispondevano a quelle analizzate in laboratorio, soprattutto per quanto riguarda i dati relativi al NOx.
Ecco che l’Euro 6C è cambiato sostanzialmente nella metodologia di rilevazione degli elementi inquinanti. Per questo i test sono cambiati e sostituiti con il ciclo per l’omologazione chiamato Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure, acronimo WLTP. Da solo, però, non basta: lo si deve affiancare al Real Driving Emissions, uno standard che valuta, come dice il nome, le reali emissioni su strada.
All’Euro 6C, segue il D, nel 2019.
Si divide in due fasi: la prima è temporanea mentre la seconda è quella definitiva. Risulta essere obbligatoria per tutti i veicoli realizzati a partire dall’1 settembre del 2019. le prove su strada tengono in conto solo degli ossidi di carbonio, e non delle polveri sottili.

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Nuovi standard, nuovi adattamenti

Le nuove restrizioni hanno comportato alla modifica dei motori e utilizzo di alcuni accorgimenti. Ad esempio, è stato introdotto il filtro antiparticolato nei motori a benzina con iniezione diretta. Sono stati utilizzati anche catalizzatori SCR contro gli ossidi di carbonio.
Questo ha un riscontro per i compratori d’auto i quali vedono aumentare il valore delle vetture in commercio. Per non parlare del fatto che il campo di scelta si restringe insieme ai nuovi standard.

Liquido Ad Blue

Altra novità introdotta è l’utilizzo del liquido Ad Blue, un additivo a base di urea. Il suo compito è trasformare i NOx in H2O e azoto i quali risultano poco dannosi per l’essere umano.
Questo liquido è formato da urea chimica (37.5%) e acqua deionizzata (67.5%). Può essere chiamato anche col nome di Def, acronimo di Diesel Exhaust Fluid. Secondo alcune dichiarazioni di personale tecnico presente nelle concessionarie, solo il 20 per centro dei clienti è a conoscenza del fatto che la propria auto non cammina in assenza di tale liquido. Questo è voluto proprio dalle normative europee, al fine di evitare inquinamento atmosferico.
È molto importante, quindi non ignorare la spia che avvisa della poca disponibilità di Def.
Per rifornire basta utilizzare la bocchetta, più piccola rispetto quella del carburante e presente al suo fianco. A volte si trova in concomitanza con il bagagliaio.

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