Comunicato Ferrari dopo la squalifica in Cina: “Nessun vantaggio cercato, impareremo dagli errori”

Dopo il clamoroso doppio ritiro post-gara al GP di Cina 2025, Ferrari chiarisce i motivi delle squalifiche di Leclerc e Hamilton e promette correzioni e trasparenza.

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Il GP della Cina 2025 si è trasformato in una domenica da dimenticare per la Scuderia Ferrari, che ha vissuto un raro caso nella storia della Formula 1: la squalifica di entrambe le proprie vetture al termine della gara per due motivazioni tecniche differenti.

Dopo una gara opaca ma regolare in apparenza, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton che avevano chiuso in quinta e sesta posizione, le verifiche post-gara hanno decretato una doppia squalifica. Leclerc è stato punito per peso irregolare della vettura, mentre Hamilton ha subito la squalifica per usura eccessiva del fondo vettura, ossia lo skid block. Un evento senza precedenti nella storia della Formula 1 moderna, che ha inevitabilmente suscitato reazioni immediate.

Con grande prontezza e trasparenza, la Ferrari ha diffuso un comunicato stampa ufficiale per chiarire i fatti e difendere la propria condotta, pur ammettendo responsabilità e promettendo un’analisi interna dettagliata.

Le ragioni della squalifica: sottopeso e fondo irregolare

Nel comunicato, Ferrari ha specificato che il problema alla vettura di Charles Leclerc è derivato da una strategia a una sola sosta, adottata nel tentativo di ottimizzare la prestazione sulla lunga distanza. Tuttavia, questa scelta ha comportato un consumo accelerato degli pneumatici, che ha portato a un abbassamento del peso complessivo della monoposto oltre i limiti regolamentari.

Al termine della corsa, la SF-25 #16 è risultata pesare 799 kg, esattamente un chilogrammo in meno rispetto al minimo regolamentare di 800 kg. Questo valore è stato confermato da entrambe le bilance utilizzate dalla FIA, portando così all’inevitabile squalifica del monegasco. La squadra ha sottolineato che non vi è stata alcuna intenzione di aggirare il regolamento e ha attribuito l’irregolarità a un errore di calcolo.

Lewis Hamilton squalificato per usura del pattino

Per quanto riguarda la vettura #44 di Lewis Hamilton, la squalifica è scaturita da un problema di altezza da terra, misurata tramite l’usura dello skid block (pattino posizionato sotto il fondo dell’auto).

Dai controlli post-gara è emerso che la zona centrale del fondo mostrava un livello di usura superiore ai limiti consentiti, con uno spessore residuo di 8,6 mm contro i 9 mm minimi richiesti dal regolamento FIA. Questo parametro è stato introdotto negli ultimi anni per garantire la sicurezza e limitare fenomeni come il porpoising.

Ferrari ha spiegato che la valutazione del consumo del fondo è stata errata per un piccolo margine, escludendo che ci fosse l’intenzione di guadagnare un vantaggio competitivo. Un errore di stima, dunque, che la squadra si impegna a non ripetere in futuro.

Il comunicato ufficiale Ferrari: “Nessuna intenzione di trarre vantaggi”

Il comunicato stampa di Maranello, rilasciato poche ore dopo la diffusione delle squalifiche, ha voluto chiarire con fermezza la posizione del team.

Oggi Charles ha adottato una strategia a una sola sosta e questo ha fatto sì che il consumo degli pneumatici fosse molto elevato, causando un sottopeso della vettura. Per quanto riguarda l’usura del fondo-vettura di Lewis, abbiamo valutato male il consumo per un piccolo margine. Non c’era alcuna intenzione di ottenere un vantaggio. Impareremo da quello che è successo oggi e faremo in modo di non ripetere gli stessi errori”.

Ferrari ha inoltre manifestato rammarico per l’epilogo negativo di un weekend che era cominciato sotto buoni auspici, con la vittoria di Hamilton nella Sprint Race del sabato:

Chiaramente non è il modo in cui volevamo concludere il weekend del GP di Cina, né per noi stessi, né per i nostri tifosi che ci sostengono incessantemente”.

Un episodio storico e un monito per il futuro

Quella di Shanghai entra nella storia della Formula 1 come la prima gara in cui due monoposto dello stesso team vengono squalificate per infrazioni tecniche differenti. Un record negativo che la Scuderia ha accettato con responsabilità, mostrando volontà di miglioramento tecnico e strategico.

Nel contesto della stagione 2025, queste squalifiche assumono un significato ancora più rilevante: Ferrari si ritrova a perdere punti preziosi in una lotta al vertice che si preannuncia serrata, soprattutto contro una McLaren in grande forma. Con la doppietta Piastri-Norris e un distacco crescente nella classifica costruttori, ogni dettaglio diventa cruciale.

La risposta del team: errori da non ripetere

L’approccio scelto da Frederic Vasseur e dal management Ferrari è stato di grande chiarezza e trasparenza. Non ci sono state polemiche verso la FIA, né tentativi di giustificare l’accaduto come una forzatura tecnica: si è trattato di errori di calcolo, probabilmente legati alla volontà di massimizzare la prestazione in un fine settimana già complesso.

Ora l’attenzione del team è rivolta al futuro. Come dichiarato anche dallo stesso Vasseur, l’obiettivo sarà imparare dai dettagli emersi a Shanghai per evitare sviste che possono compromettere intere gare. In una Formula 1 moderna dove il margine d’errore è sottilissimo, serve massima precisione anche nella gestione del peso e del fondo vettura.

Una battuta d’arresto, non un fallimento

Le squalifiche di Leclerc e Hamilton rappresentano una pesante battuta d’arresto per Ferrari, ma non un fallimento. Il team ha mostrato compattezza, autocritica e volontà di reagire.

L’errore tecnico commesso non ha condizionato solo il risultato di Shanghai, ma ha fornito un’importante lezione per il resto della stagione. Con numerose gare ancora da disputare e un pacchetto vettura che ha già mostrato potenziale, la stagione 2025 resta ancora tutta da scrivere. E Ferrari, come ribadito nel comunicato, è pronta a rispondere.

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