Come riciclare le terre rare con motori elettrici

Come riciclare le terre rare con motori elettrici: ecco il progetto di Nissan in collaborazione con l'università cinese di Waseda

Come riciclare le terre rare con motori elettrici

In questo articolo parliamo di un tema molto peculiare: come riciclare le terre rare con i motori elettrici. Sembra una assurdità, eppure ad oggi sappiamo che questo sia possibile grazie a una sperimentazione avviata dall’azienda Nissan. Questa ha voluto studiare come dividere i metalli preziosi che si trovano nei magneti dei propulsori elettrici grazie all’uso della pirometallurgia.

Sperimenta Nissan

È in atto la sperimentazione da parte della casa di produzione automobilistica Nissan per riuscire a separare metalli preziosi dai magneti dei motori. Così l’azienda si impegna per dare il proprio contributi nel mondo del riciclo e recupero di terre rare.
Manda avanti il progetto in collaborazione con l’Università di Waseda: si tratta di una tra le più importanti strutture presenti in Giappone per la ricerca. Così, insieme, hanno avviati una serie di test che al momento si trovano in fase sperimentale. Si tratta di un processo in grado di separare tutti i metalli preziosi che fanno parte dei magneti dei propulsori delle auto elettriche. Una volta estratti, serviranno poi a essere utilizzati in applicazioni diverse.
Secondo quanto previsto dalla casa di produzione giapponese, questo procedimento potrà essere utilizzato su larga scala entro il 2025 circa. Così, si segna un altro step importante verso l’obiettivo carbon neutral.

Come riciclare le terre rare con motori elettrici nissan

Come riciclare le terre rare con motori elettrici: obiettivo zero carbonio

La maggioranza dei propulsori di vetture elettriche utilizzano magneti con all’interno metalli rari, come, ad esempio, il disprosio e il neodimio. A partire dal 2021, la casa di produzione Nissan ha deciso di studiare come ridurre al massimo la percentuale relativa a questi metalli che servono a realizzare i magneti. Questi processi produttivi, infatti, hanno un forte impatto a livello ambientale: l’ideale sarebbe evitare che questi elementi possano contribuire ulteriormente a inquinare l’ambiente.

Recuperare gli stessi elementi preziosi dai motori elettrici è un passo in avanti molto importante che va in direzione del miglioramento delle condizioni climatiche e nell’ottimizzazione delle risorse che si hanno a disposizione. Nissan sa anche che, collaborando con la Waseda University, può tenere sotto controllo la variazione dei prezzi delle materie prime e al deficit dell’offerta data dall’aumento della domanda stessa.

In questo momento, la casa di produzione giapponese smonta i propulsori usati al fine di recuperare i metalli preziosi. La maggior parte delle operazioni di questo processo, però, sono ancora svolte manualmente. Per il momento, come già si è detto, le procedure sono studiate e in fase di sperimentazione grazie all’Università nipponica. Nissan collabora con la Waseda University dal 2017: l’obiettivo è quello di trovare dei metodi automatizzati in grado di ridurre i costi e le tempistiche per ricavare i materiali preziosi riciclati.

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