Leclerc e la Ferrari tra errori, strategie e un sogno mondiale che sfuma

Il weekend di Montréal ha evidenziato ancora una volta i limiti della Ferrari secondo Charles Leclerc, tra errori in pista, strategie controverse e una monoposto che non può vincere.

charles leclerc
PH: Scuderia Ferrari X

Il Gran Premio di Montréal 2025 resterà impresso nella mente di Charles Leclerc più per ciò che non è stato che per ciò che avrebbe potuto essere. Il pilota monegasco della Ferrari si è ritrovato immerso in un fine settimana dove ogni dettaglio sembrava remare contro le sue ambizioni di tornare a lottare stabilmente per le posizioni di vertice.

Un inizio di weekend segnato da un errore in FP1, che ha compromesso il telaio della sua SF-25, lo ha costretto a saltare l’intera sessione pomeridiana di prove libere e ha stravolto i piani di messa a punto in vista di qualifiche e gara. Questo intoppo, come lo stesso Leclerc ha ammesso senza nascondere una certa autocritica, è stato l’inizio di una serie di passaggi a vuoto che hanno condizionato tutto l’appuntamento canadese.

Errori e sfortuna: un mix che penalizza Leclerc a Montréal

Rimanere lontano dal box nelle prove libere significa perdere ore preziose di raccolta dati, di studio dell’assetto e di comprensione del comportamento della macchina. Leclerc ne è consapevole e nel suo racconto post-gara sottolinea come quelle due ore di assenza abbiano rappresentato un handicap decisivo per il prosieguo del weekend.

Nonostante un sabato mattina promettente, dove la SF-25 sembrava finalmente rispondere alle sollecitazioni del tracciato nordamericano, la qualifica ha riportato la situazione a un’amara realtà. In Q3 un errore nell’ultimo tentativo di giro veloce ha costretto Leclerc ad abortire l’attacco alla seconda fila, costringendolo così a partire dall’ottava piazza. Un dettaglio non secondario, perché partire così indietro su una pista come Montréal, dove i sorpassi richiedono precisione e un passo gara competitivo, significa esporsi a rischi e a strategie più complesse.

La strategia Ferrari e il punto di vista di Leclerc

Una volta capito che la posizione di partenza sarebbe stata un ostacolo difficile da superare, Leclerc e il muretto Ferrari hanno dovuto scegliere una strategia in grado di ribaltare le carte. La decisione di montare gomme dure per allungare il primo stint e cercare di capitalizzare su un eventuale ingresso della Safety Car o su finestre di pit stop favorevoli si è però scontrata con un parere differente del pilota.

Leclerc ha confidato di aver percepito, sin dalle prime tornate, che la gomma media avrebbe potuto garantirgli un passo migliore e una sosta in meno, mentre dal box si è optato per una tattica più convenzionale allineata a quella seguita dagli altri top team. Un contrasto di vedute che, alla fine, non ha comunque cambiato l’inerzia di un fine settimana nato storto. Secondo Leclerc, infatti, nessuna strategia avrebbe potuto davvero raddrizzare un GP il cui esito era stato compromesso già dal venerdì.

Leclerc e la consapevolezza di una monoposto non vincente

La riflessione più significativa emersa dalle dichiarazioni di Charles Leclerc riguarda la natura stessa della SF-25. Per quanto possa essere competitivo su alcuni tracciati, il pacchetto Ferrari 2025 non sembra avere nel DNA la costanza necessaria per reggere il confronto con la concorrenza nelle gare di vertice.

Leclerc non usa mezzi termini e riconosce che la Ferrari, pur essendo migliorata rispetto ad alcune annate precedenti, non dispone della monoposto per vincere gare con regolarità. Lo testimoniano i dati: dopo i podi di Monaco e Spagna, Montréal ha riportato i limiti di passo gara, gestione delle gomme e messa a punto strategica in prima linea. La frustrazione del monegasco, in questo senso, si mescola a una certa rassegnazione: il sogno mondiale, già difficile alla vigilia della stagione, ora appare come un obiettivo lontano, se non impossibile.

La responsabilità degli errori e la voglia di reagire

Interessante è la lucidità con cui Leclerc analizza il weekend: non si nasconde dietro la sfortuna né scarica le colpe sul team in maniera totale. Riconosce il peso dell’incidente in FP1 come un suo errore personale, così come l’imprecisione in qualifica.

Tuttavia, non manca di far notare che la gestione complessiva del weekend da parte del muretto Ferrari non è stata esente da sbavature, a cominciare dalle scelte tattiche durante la gara, fino alla comunicazione via radio, spesso oggetto di discussioni tra pilota e ingegneri. Nonostante tutto, Leclerc conferma di non voler mollare la presa. La seconda parte di stagione sarà improntata a cercare di massimizzare ogni opportunità, gara dopo gara, senza alimentare illusioni su un ribaltamento radicale della situazione tecnica.

Il confronto con la concorrenza e lo spettro della McLaren

Un aspetto che accentua la frustrazione di Leclerc è vedere come altre squadre, McLaren su tutte, siano riuscite a sviluppare pacchetti più solidi e competitivi, capaci di contendere podi e vittorie in modo più costante. Se da un lato la Red Bull resta un riferimento difficilmente raggiungibile, dall’altro la progressione della McLaren, con Norris e Piastri spesso davanti, rappresenta un monito per la Ferrari e per Leclerc stesso.

Essere costretto a difendere un terzo posto nel costruttori invece di attaccare la vetta è una condizione che mal si concilia con le ambizioni dichiarate a inizio campionato. Leclerc non nasconde il peso psicologico di questo confronto: vedere coetanei e colleghi più giovani lottare per traguardi a lui preclusi non può che alimentare il desiderio di spingere il team verso cambiamenti sostanziali.

Il futuro di Leclerc tra speranza e realismo

Guardando avanti, Charles Leclerc ribadisce che la stagione 2025 andrà affrontata con un approccio pragmatico. Con i punti di distacco accumulati in classifica e le prestazioni altalenanti della SF-25, puntare al titolo è ormai uno scenario quasi utopico. Tuttavia, Leclerc invita se stesso e la squadra a non perdere la concentrazione sul lavoro quotidiano: raccogliere il massimo possibile, puntare a podi quando le circostanze lo permettono e gettare le basi per una monoposto realmente vincente per il 2026. Questo equilibrio tra frustrazione per il presente e determinazione per il futuro è il tratto distintivo del Leclerc di oggi: un pilota maturo, consapevole delle proprie responsabilità e delle sfide di una scuderia che vive ancora di miti gloriosi ma fatica a convertirli in risultati concreti.

Le aspettative per l’Austria e oltre

Il prossimo appuntamento in calendario sarà il Gran Premio d’Austria, una pista dove Leclerc ha spesso saputo esprimere al meglio il suo talento. Le aspettative sono però misurate: il pilota sa che senza novità sostanziali sulla SF-25 sarà difficile fare il salto di qualità necessario per sfidare Red Bull e McLaren sul ritmo gara. Eppure, l’approccio sarà lo stesso: dare tutto in qualifica, ottimizzare la strategia e sfruttare ogni occasione per mettere la Ferrari nelle prime posizioni. Per Leclerc, ogni GP rappresenta una nuova occasione per dimostrare che, anche senza la macchina perfetta, la voglia di lottare non si spegne.

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