Catadiottri, cosa sono e a cosa servono?

Misteriosi, ma utilissimi e sono presenti anche sulle auto. Ecco a cosa servono e perché non possiamo fare a meno dei catadiottri

cosa sono i catadiottri

Vi siete mai chiesti cosa sono i catadiottri? Magari li avete sentiti nominare solo a scuola guida, magari state studiando per i quiz della patente oppure siete semplicemente curiosi. In questo articolo, vi spieghiamo tutto su questo piccolo, ma importantissimo, componente delle auto (e non solo).

Definizione di catadiottro

Un catadiottro è un dispositivo ottico passivo che sfrutta il fenomeno fisico della riflessione per rinviare la luce nella direzione da cui proviene. In altre parole, quando una luce incide sul catadiottro, viene riflessa indietro verso la sorgente luminosa. Un suo sinonimo è catarifrangente.

Come funziona e a cosa serve?

Il catadiottro è tipicamente costituito da una superficie riflettente, spesso realizzata con materiali come vetro, plastica o metallo, con una forma geometrica specifica (ad esempio, prismi o parabole). Questa forma permette di dirigere la luce riflessa in un’unica direzione, aumentando la sua intensità e rendendola visibile da grandi distanze.

Il principio ottico alla base dei catadiottri è quello della riflessione retrograda. Quando un fascio luminoso colpisce la superficie del dispositivo, una serie di microprismi o microsfere rifrangenti orienta la luce in modo che venga rimandata esattamente nella direzione di provenienza. Questo consente al conducente o al ciclista di percepire immediatamente la posizione dell’oggetto o della segnalazione, indipendentemente dall’angolo di incidenza del fascio luminoso.

A differenza di una semplice superficie lucida, che riflette la luce in modo diffuso, il catadiottro concentra e restituisce il fascio verso chi lo ha emesso, garantendo un’elevata visibilità anche a grandi distanze. È questo il motivo per cui risultano così efficaci di notte, quando i fari dei veicoli rappresentano la principale fonte di illuminazione. Il colore del materiale riflettente è scelto in base alla funzione: il rosso per la parte posteriore, il bianco o il giallo per i lati o l’anteriore, in linea con la codifica cromatica della segnaletica internazionale.

Cosa dice il Codice della strada?

I catadiottri e il loro uso è ovviamente disciplinato dal Codice della Strada Italiano. Le normative in materia riguardano veicoli, biciclette e altri mezzi di trasporto perché l’obiettivo di questi catarifrangenti è quello di  garantire la visibilità agli altri utenti della strada, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità.

Per dare una panoramica generale dal punto di vista normativo, ecco i principali tre articoli del Cds che trattano questo argomento:

  • articolo 65
  • articolo 70
  • art. 192

Art. 65 Dispositivi di segnalazione visiva

Questo articolo si occupa di tutti quei dispositivi che aiutano i veicoli a essere ben visibili sulla strada, in particolare:

  • Comma 1: stabilisce che tutti i veicoli a motore, i rimorchi e i ciclomotori devono essere muniti di dispositivi di segnalazione visiva, tra cui i catadiottri.
  • Comma 2: specifica il numero e la posizione dei catadiottri obbligatori per le diverse categorie di veicoli. Ad esempio, le autovetture devono avere due catadiottri bianchi anteriori, due catadiottri rossi posteriori e un catadiottro arancione su ciascun lato.
  • Comma 3: prevede che i veicoli debbano essere muniti di un segnale mobile di pericolo in caso di fermata o di sosta in condizioni di scarsa visibilità.

Art. 70 Segnali di pericolo e dispositivi di segnalazione

  • Comma 6: stabilisce che i catadiottri devono essere omologati e devono recare il marchio del fabbricante e il numero di omologazione.

Art. 182 Norme per la circolazione dei velocipedi

  • Comma 6: specifica che i velocipedi devono essere muniti di catadiottri bianchi anteriori e rossi posteriori, oltre a catadiottri arancioni sulle razze delle ruote.

Ovviamente sono previste delle multe per il mancato rispetto di queste normative. La violazione delle norme sui catadiottri comporta una sanzione amministrativa da 26 a 102 euro per le biciclette e da 87 a 345 euro per i veicoli a motore.

cosa sono i catadiottri
Il posteriore di un’auto dove si nota un catadiottro nella parte inferiore

I catarifrangenti nelle auto

La posizione di questi elementi sulle auto è anche questa disciplinata dal codice della strada e dalle norme europee. Questi sistemi devono essere presenti in vari punti, alcuni sono facoltativi mentre altri sono obblicatori:

  • parte anteriore: due catadiottri bianchi, posizionati simmetricamente sulla parte anteriore del veicolo, ad un’altezza minima di 350 mm dal suolo; sono facoltativi
  • posteriori: Due catadiottri rossi, posizionati simmetricamente sulla parte posteriore del veicolo, ad un’altezza minima di 350 mm dal suolo. Sono obbligatori.
  • Laterali: Un catadiottro arancione retro-riflettente su ciascun lato del veicolo, posizionato all’altezza del centro asse ruota. Obbligatori oltre una certa lunghezza.

Altri utilizzi

I catadiottri possono essere usati anche su altri supporti oltre ai veicoli. Vengono usati regolarmente nei segnali stradali (paline, cartelli, delineatori di corsia) perché in questo modo sono ben visibili nelle ore notturne. Non solo, sono presenti anche nell’abbigliamento tecnico per ciclisti, pedoni e lavoratori.

I vantaggi dei catarifrangenti

I catadiottri sono diffusi anche perché hanno tanti vantaggi:

  • Alta visibilità: garantiscono una visibilità eccellente anche in condizioni di scarsa illuminazione o di nebbia, rendendo gli oggetti su cui sono applicati facilmente individuabili.
  • Durata: sono generalmente resistenti alle intemperie e all’usura, garantendo una lunga durata nel tempo.
  • Basso costo: sono dispositivi relativamente economici e accessibili a tutti.
  • Facili da installare: l’installazione dei catadiottri è generalmente semplice e non richiede competenze tecniche particolari.

Catadiottri e biciclette: obblighi e sicurezza

Nell’ambito della mobilità dolce, i catadiottri sulle biciclette sono obbligatori per legge e costituiscono parte integrante dell’equipaggiamento di sicurezza. Ogni velocipede deve essere dotato di specifici elementi riflettenti che ne garantiscano la visibilità in ogni condizione di luce. La normativa prevede la presenza di un catarifrangente rosso posteriore, che permette agli automobilisti di individuare la bicicletta anche da lunga distanza durante le ore notturne o in galleria. Accanto a questo, è obbligatoria l’installazione di catadiottri gialli sui pedali e di dispositivi analoghi sulle ruote o ai lati, così da rendere visibile il ciclista lateralmente quando si avvicina o attraversa un incrocio.

Questi accorgimenti si sommano all’obbligo di utilizzare luci anteriori bianche o gialle e luci posteriori rosse, un sistema combinato che consente di garantire la visibilità della bicicletta da ogni direzione. I catadiottri, in particolare, non necessitano di alimentazione elettrica: la loro efficacia si manifesta esclusivamente quando un fascio luminoso li colpisce, restituendo una luce intensa e immediata. Ciò li rende strumenti di sicurezza passiva estremamente utili, capaci di funzionare anche in caso di guasti o batterie scariche.

Dispositivi riflettenti e visibilità del ciclista

Oltre ai catadiottri, il Codice della Strada impone ai ciclisti l’uso di dispositivi riflettenti come giubbotti o bretelle ad alta visibilità quando si pedala fuori dai centri abitati dopo il tramonto, prima dell’alba o all’interno delle gallerie. Pur non essendo catadiottri nel senso tecnico del termine, questi accessori utilizzano lo stesso principio ottico, riflettendo la luce proveniente dai veicoli. La combinazione tra catadiottri montati sulla bicicletta e indumenti riflettenti sul ciclista aumenta in modo significativo la sicurezza, rendendo la presenza del velocipede evidente anche a distanze considerevoli. L’obiettivo è ridurre il rischio di collisione, specialmente nei tratti non illuminati, dove la visibilità è compromessa e i tempi di reazione degli automobilisti sono più lunghi.

Catadiottri come segnaletica complementare

La funzione dei catadiottri non si limita ai veicoli: questi dispositivi sono infatti ampiamente utilizzati anche nella segnaletica stradale complementare. Lungo le strade, i catadiottri svolgono un ruolo determinante per delineare la carreggiata e segnalare la presenza di ostacoli o deviazioni. Sono installati sui guardrail, sui new jersey e sulle barriere di sicurezza, dove riflettono la luce dei fari dei veicoli in arrivo, indicando in modo chiaro la direzione della strada anche in condizioni di buio totale o maltempo.

Il loro compito è quello di definire i margini stradali e segnalare curve, intersezioni o tratti pericolosi. Nei percorsi particolarmente complessi, come quelli in galleria o sulle strade di montagna, l’uso dei catadiottri è una misura indispensabile per garantire la sicurezza. Il principio è lo stesso di quello applicato alle biciclette, ma su scala più ampia: sfruttando la luce dei veicoli, i catadiottri trasformano una superficie anonima in un segnale immediatamente riconoscibile, capace di orientare e guidare il conducente lungo il tracciato.

I delineatori per gallerie

Particolarmente importanti sono i delineatori catarifrangenti per gallerie, dispositivi progettati per ambienti dove la luce naturale è assente e quella artificiale può non essere sufficiente a garantire una visibilità ottimale. Questi delineatori sono costituiti da pannelli rifrangenti di dimensioni 20×80 cm, installati lungo le pareti o ai margini della carreggiata. Ogni pannello è visibile da entrambe le direzioni: la faccia rossa indica il margine destro, mentre quella bianca identifica il margine sinistro. Tale differenziazione cromatica consente ai conducenti di mantenere facilmente la posizione corretta all’interno della corsia, anche nelle curve o nei tratti senza illuminazione diretta.

Questi dispositivi non si limitano a riflettere la luce, ma agiscono come veri e propri riferimenti visivi continui, guidando l’automobilista e riducendo il rischio di collisioni contro le pareti o le barriere laterali. Nei casi più moderni, i delineatori sono affiancati da versioni speciali denominate E.E. Emergency – Exit, pensate per indicare le uscite di emergenza nelle gallerie. Il loro supporto inclinabile fino a 180° assicura una maggiore resistenza agli urti e una durabilità superiore nel tempo, mantenendo inalterata la visibilità anche dopo un impatto accidentale.

Catadiottri e strade di montagna

Le strade di montagna rappresentano uno dei contesti più impegnativi per la segnaletica stradale, a causa delle condizioni meteo variabili e della presenza di neve o nebbia. In questi scenari, la visibilità ridotta rende i catadiottri un alleato indispensabile per la sicurezza. Per rispondere a queste esigenze, sono stati introdotti i delineatori catarifrangenti tubolari, riconoscibili per le loro fasce alternate gialle e nere di 50 cm. La disposizione alternata dei colori crea un contrasto netto che resta visibile anche in condizioni di forte nevicata o scarsa illuminazione.

Questi dispositivi hanno una doppia funzione: migliorano la percezione del tracciato e fungono da supporto alla segnaletica relativa al cambio gomme stagionale, un’informazione particolarmente rilevante nelle zone soggette a temperature rigide. La loro struttura resistente consente di mantenere la riflettività anche dopo l’accumulo di neve o ghiaccio, garantendo sicurezza durante tutto l’anno. L’adozione dei catadiottri tubolari sulle strade di montagna si è dimostrata una soluzione efficace per prevenire gli incidenti dovuti a sbandamenti o uscite di corsia, specialmente nei tornanti o nei tratti a visibilità ridotta.

 Domande frequenti sui catadiottri

A cosa servono i catadiottri bianchi?

I catadiottri bianchi sono posizionati principalmente nella parte anteriore del veicolo e servono a rendere l’auto più visibile di notte quando viene illuminata dai fari di un veicolo che sopraggiunge. In pratica, riflettono la luce dei fari direttamente verso la sua sorgente, aumentando la percezione della presenza del veicolo.

Che colore sono i catadiottri nella parte posteriore dell’auto?

I catadiottri nella parte posteriore dell’auto sono generalmente rossi. Il colore rosso è utilizzato per indicare la parte posteriore del veicolo e per segnalare la presenza di un ostacolo ai veicoli che seguono.

Come sono fatti i catarifrangenti?

I catarifrangenti, o catadiottri, sono costituiti da una serie di piccoli prismi che hanno la capacità di riflettere la luce in modo direzionale. Questi prismi sono inseriti in una base trasparente, solitamente in plastica, e sono progettati per riflettere la luce incidente nella stessa direzione da cui proviene.

Cosa segnalano i catadiottri?

I catadiottri segnalano la presenza e la forma di un veicolo o di un oggetto, rendendolo più visibile, soprattutto nelle condizioni di scarsa visibilità come la notte o la nebbia. In particolare, segnalano:

  • La larghezza del veicolo: i catadiottri laterali indicano l’ingombro laterale del veicolo.
  • La parte posteriore del veicolo:  catadiottri rossi posteriori segnalano la presenza di un veicolo che precede.
  • La parte anteriore del veicolo: i catadiottri bianchi anteriori segnalano la presenza di un veicolo che sopraggiunge.

Cosa sono i catadiottri stradali?

I catadiottri stradali sono dispositivi riflettenti posizionati lungo le strade, sui guardrail, sulle barriere e sui segnali stradali. Servono a delimitare la carreggiata, a segnalare curve o ostacoli e a rendere più visibili i bordi della strada durante la notte.

Dove si trovano i catadiottri nelle auto italiane?

I catadiottri nelle auto italiane si trovano in diverse posizioni:

  • Parte anteriore: sul paraurti anteriore, sui fari e sui cofani.
  • Parte posteriore: sul paraurti posteriore, sui fanali posteriori e sulle targhe.
  • Laterali: sui parafanghi, sulle porte e sui retrovisori.

Quale proprietà sfrutta un catarifrangente?

Un catarifrangente sfrutta la proprietà della riflessione totale della luce. Quando la luce colpisce un prisma del catarifrangente con un angolo specifico, viene riflessa internamente e poi diretta verso la sorgente luminosa, creando un effetto di “occhio di gatto”.

Vota